La ricerca, finanziata dal Department of Health and Social Care for England, ha rilevato che un intervallo di almeno 6 settimane tra le due dosi del vaccino Pfizer-BioNTech ha aumentato le concentrazioni di anticorpi neutralizzanti.
Precisiamo che lo studio di cui riportiamo alcuni risultati, non indica in alcun modo di rimandare la seconda dose, che anzi, come recentemente confermato da un’ampia ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine, risulta essenziale (e nei tempi indicati), soprattutto per difendersi dalla variante delta.
I risultati dello studio Sustained T cell immunity, protection and boosting using extended dosing intervals of BNT162b2 mRNA vaccine sono stati pubblicati nell’ambito di un progetto molto più ampio, denominato Protective Immunity from T cells to Covid-19 in Health workers - PITCH, nato dalla collaborazione di di varie università e del Department of Health and Social Care.
In particolare lo scopo dello studio è comprendere il contributo delle cellule T e il loro coinvolgimento nell'immunità al virus e come i vaccini alterano la loro risposta.
Le domande chiave del progetto sono:
- Le risposte delle cellule T acquisite in seguito all'infezione da SARS-CoV-2 sono protettive contro future infezioni?
- Le risposte delle cellule T cross-reattive dovute all'esposizione stagionale al coronavirus contribuiscono alla protezione?
- Qual è la durata dell'immunità delle cellule T?
- C'è una differenza nell'entità e nella qualità della risposta immunitaria finale 28 giorni dopo la 2a dose, per regime vaccinale e per storia precedente di infezione da SARS-CoV-2?
- Qual è la risposta immunitaria anti-picco (anticorpi e cellule T) nell'intervallo tra la 1a dose e la somministrazione della 2a dose di 12 settimane del vaccino Pfizer?
- C'è neutralizzazione di nuovi ceppi varianti dopo il regime Pfizer?
- Qual è l'impatto delle risposte anticorpali cross-reattive al basale e delle cellule T sulla risposta immunitaria alla vaccinazione?
Lo studio esamina come la risposta immunitaria al vaccino Pfizer COVID-19 sia diversa a seconda del numero di settimane tra le due dosi.

Una press release evidenzia e sintetizza i metodi e i risultati dello studio.
Sono stati considerati 503 operatori sanitari a Birmingham, Liverpool, Newcastle, Oxford e Sheffield, confrontando schemi di dosaggio del vaccino Pfizer:
- brevi (mediana 3,4 settimane, intervallo 2-5 settimane)
- lunghi (mediana 10 settimane, intervallo 6-14 settimane)
Lo studio è fino ad oggi uno dei più completi sulla risposta immunitaria ai vaccini COVID-19 al di fuori di una sperimentazione clinica.
Per le persone che hanno ricevuto
l'intervallo di dosaggio più lungo, gli
anticorpi sono
diminuiti nelle
10 settimane dopo la prima dose, ma i
livelli di cellule T sono stati
ben mantenuti. Sappiamo che una singola dose di vaccino offre una protezione significativa contro COVID-19, quindi le
cellule T potrebbero essere una
parte importante del meccanismo.
L'
intervallo di dosaggio lungo ha prodotto
anticorpi neutralizzanti 2 volte superiori contro tutte le
varianti del virus testato, inclusa la variante
Delta, rispetto all'intervallo di dosaggio breve. Il
numero assoluto di cellule T to spike era
inferiore dopo
l'intervallo lungo rispetto a quello breve, ma la
risposta delle cellule T aveva più caratteristiche di una
risposta di supporto che
promuoveva la memoria a lungo termine e la produzione di anticorpi.
Indipendentemente dal programma di dosaggio, lo studio ha rilevato che i livelli di anticorpi e cellule T variano da persona a persona, il che può dipendere dalla genetica, dalle condizioni di salute sottostanti e da una passata esposizione a COVID-19 e ad altri virus. Ciò significa che il nostro studio è più rilevante a livello di popolazione che per le singole persone e sottolinea l'importanza che tutti ricevano due dosi del vaccino COVID-19 per massimizzare la propria protezione, in particolare contro le varianti preoccupanti (Variant of Concern - VOC).
Anche BMJ ha pubblicato un commento allo studio Covid-19: Longer interval between Pfizer doses results in higher antibody levels, research finds, riportando i risultati più rilevanti.
L'intervallo tra dosi previsto in Italia
La
circolare 5 maggio 2021 del
Ministero della Salute, riportava il
parere del CTS (Comitato tecnico scientifico) sull’
estensione dell’
intervallo tra le
due dosi dei vaccini a mRNA.
Veniva precisato:
In relazione all’evoluzione nella conduzione della campagna vaccinale contro SARS CoV2 il CTS rimarca che rimane una quota significativa di soggetti non vaccinati che, in ragione di connotazioni anagrafiche o per patologie concomitanti, sono a elevato rischio di sviluppare forme di COVID-19 marcatamente gravi o addirittura fatali. Sulla scorta di questa considerazione, pur a fronte di studi registrativi che indicano come l’intervallo tra la prima e la seconda dose dei vaccini a RNA (Pfizer- BioNtech e Moderna) sia di 21 e 28 giorni rispettivamente, è raccomandabile un prolungamento nella somministrazione della seconda dose nella sesta settimana dalla prima dose.Seguiva il “razionale” della considerazione.
Precedentemente, come riportato da
AIFA e contenuto nella
circolare 9 aprile 2021 del
Ministero della Salute, il
CTS aveva concluso che:
Qualora tuttavia si rendesse necessario dilazionare di alcuni giorni la seconda dose, la Commissione precisa che, in accordo con quanto scritto in RCP e con quanto già dichiarato dal WHO, non è possibile superare in ogni caso l’intervallo di 42 giorni per entrambi i vaccini a mRNA. Si ribadisce che per ottenere una protezione ottimale è necessario completare il ciclo di vaccinazione con la seconda dose.
Sulla base di questi pareri, le
Regioni si
sono mosse inizialmente in ordine sparso, prevedendo
intervalli tra i
35 e i
42 giorni o
nessuna variazione.
La
Regione Toscana ha disposto per motivi organizzativi che, per le persone che si sono vaccinate in prima dose con Pfizer o Moderna
a partire dal 13 maggio, la seconda dose viene somministrata al
42esimo giorno dalla prima. Nessun cambiamento nella programmazione, invece, per chi aveva già fatto la prima dose di vaccino Pfizer o Moderna nei giorni antecedenti a lunedì 10 maggio: la seconda somministrazione dopo 21 giorni (seconda dose Pfizer) e dopo 28 giorni (seconda dose Moderna), come riportato nel promemoria personale di prenotazione del vaccino.
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