All'inizio del 2020,
sette regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia), che coprono il 62% della popolazione italiana, hanno istituito la
rete Mimico-19, per monitorare gli
effetti collaterali delle misure restrittive contro il Covid-19 sui
volumi e sulla qualità delle cure.
In un
articolo pubblicato su Nature sono stati analizzati retrospettivamente i dati delle
dimissioni ospedaliere, calcolando dodici
indicatori di volume e performance in 3 aree cliniche:
cardiologia,
oncologia e
ortopedia. Queste 3 aree sono state scelte per i loro elevati volumi di attività e per la gravità delle condizioni dei malati. Per la Toscana ha partecipato allo studio l'
Agenzia regionale di sanità, che ha da poco pubblicato anche un
approfondimento sul tema.
Gli indicatori settimanali del periodo gennaio-luglio 2020 sono stati confrontati con la corrispondente media del periodo 2018-2019; i confronti sono stati eseguiti tenendo conto di 3 sottoperiodi: pre-blocco, blocco e post-blocco.
L'andamento settimanale dei
ricoveri per infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) ha mostrato una riduzione del 40%, ma la percentuale di pazienti con STEMI con interventi di angioplastica coronarica (PTCA) non è cambiata significativamente rispetto agli anni precedenti.
I
volumi di chirurgia delle neoplasie maligne differivano sostanzialmente per sede, con una riduzione limitata per il cancro del polmone (< 20%) e diminuzioni maggiori (30-40%) per i tumori della mammella e della prostata.
La percentuale di
interventi tempestivi per il collo del femore negli anziani è rimasta costantemente superiore rispetto ai 2 anni precedenti, mentre le sostituzioni di anca e ginocchio sono diminuite drasticamente.
I
ricoveri sono generalmente diminuiti, ma la capacità di una
risposta tempestiva ed efficace nei percorsi di cura tempo-dipendenti
non è stata compromessa per tutto il periodo.
Le
tendenze generali non hanno mostrato differenze importanti tra le regioni, indipendentemente dal diverso carico di Covid-19.
I servizi di
prevenzione e di assistenza primaria dovrebbero adottare un approccio proattivo, muovendosi verso l'
identificazione delle condizioni a rischio che sono state trascurate durante la pandemia e indirizzando tempestivamente i pazienti al sistema di assistenza secondaria.
Come confronto, segnaliamo il rapporto
Welfare e Salute in Toscana 2021, arrivato alla quarta edizione, che integra relazione sanitaria, profilo sociale e valutazione del servizio sanitario regionale, fotografa la regione nel contesto nazionale.
La struttura del rapporto si è adattata alle difficoltà che questa pandemia inaspettata ha creato, mantenendo tradizionalmente un
primo e un
terzo volume in forma di
schede e indicatori rispetto ai vari ambiti di salute e sociale, mentre il
secondo volume è stato interamente dedicato alla valutazione epidemiologica della malattia
Covid-19 in Toscana e in Italia e all’
impatto sui servizi sanitari e sociali, nella loro capacità di resilienza e di innovazione. In particolare, nel secondo volume è presente uno specifico
capitolo dedicato agli effetti indiretti della pandemia sulle cure ospedaliere e territoriali.
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