La prevalenza di insufficienza cardiaca cronica è in costante aumento. Entrambi i sessi ne sono interessati, ma con significative differenze nell'eziologia, epidemiologia e presentazione clinica, prognosi, comorbidità e risposta al trattamento.
Le donne tendono a sviluppare la patologia in età avanzata, spesso si tratta di insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata, presentano più sintomi, hanno una qualità di vita peggiore degli uomini, ma anche una prognosi migliore. Nelle donne inoltre, l'insufficienza cardiaca cronica ha più frequentemente
un'eziologia non ischemica e l'ipertensione arteriosa e il diabete mellito sono le principali comorbidità.
Nella risposta al trattamento sono state rilevate molte differenze correlate al sesso. Sempre nelle donne per esempio, un maggiore beneficio prognostico dei bloccanti dei recettori dell'angiotensina, maggiore incidenza di complicazioni dopo terapia con defibrillatore e una maggiore risposta alla terapia di risincronizzazione cardiaca. Inoltre le donne hanno meno probabilità di ricevere terapia con defibrillatore o trapianto di cuore.
La significativa
sotto-rappresentazione delle donne nei trial clinici limita la capacità di valutare l'entità delle differenze relative al sesso nella insufficienza cardiaca cronica, sebbene la loro caratterizzazione sembra fondamentale per raggiungere l'obiettivo di una terapia su misura per questa condizione.
Per saperne di più:
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Sex-related differences in chronic heart failure Aimo A, Vergaro G, Barison A, Maffei S, Borrelli C, Morrone D, Cameli M, Palazzuoli A, Ambrosio G, Coiro S, Savino K, Cerbai E, Marcucci R, Pedrinelli R, Padeletti L, Passino C, Emdin M. Int J Cardiol. 2018 Mar 15;255:145-151. doi: 10.1016/j.ijcard.2017.10.068. |
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