Serie di articoli dedicati al parto cesareo, in particolare relativi a incidenza, esiti a distanza e modalità di possibile prevenzione. Per quanto riguarda l'epidemiologia (articolo 1) , in tutti in Paesi è comune la costante crescita del ricorso al cesareo, sebbene con forti diseguaglianze. Nell'America Latina i cesarei raggiungono e superano il 40% del totale dei parti, nell'Occidente si aggira intorno al 20% e in Africa la percentuale è a una cifra. La media generale è di poco superiore al 15% ma con una variabilità molto rilevante anche all'interno delle Nazioni, non speigabile solo con l'effetto del caso. Per quanto riguarda le complicanze successive del cesareo (articolo 2), quelle materne in caso di nuova gravidanza notoriamente sono rottura dell'utero, inserzione anormale di placenta, gravidanza ectopica, aborto spontaneo; quelle del neonato possono essere anomalie della fisiologia normale per esposizione anomala ad ormoni, batteri, agenti fisici; quelle dello sviluppo, su cui sono in corso studi, possono concretizzarsi in ambito immunitario o come conseguenze varie da anomalie del microbioma intestinale. E' altamente probabile che si ecceda nei cesarei (articolo 3), ma d'altra parte un sottoutilizzo inevitabilmente comporta rischi per madre e feto. Il terzo articolo di questa serie non dice nulla di nuovo ma è semplicenmente una raccolta di buone norme perché si ricorra a questa modalità di parto specificamente nei casi in cui è realmente necessario.
PREMI NOBEL 2018.Nobel Prizes: cancer, phages, and fighting sexual violence Articolo del giornalista di Lancet Talha Burki che presenta tre premi Nobel 2018: - per la pace: ai ginecologi congolesi Denis Mukwege e Nadia Murad, per le campagne contro gli abusi sessuali, in particolare quelli utilizzati come arma di guerra; - per la chimica: a Frances H. Arnold del CALT, per studi sugli enzimi e a insieme George P. Smith (Univ Missouri) e e Gregory P. Winter (Univ Cambridge, UK) per la metodica che si avvale di batteriofagi per produrre anticorpi contro tossine e cellule neoplastiche; - per la fisiologia e la medicina, agli immunologi James P. Allison (Anderson Cancer Centre, USA) e Tasuku Honjo (Università di Kioto) per aver identificato i meccanismi molecolari che impediscono ai linfociti di aggredire profodamente le cellule tumorali, consentendo la produzione di nuovi potenti antitumorali.
GASTROENTROLOGIA, MEDICINA INTERNA, MEDICINA D'URGENZA.Woe sushi: gastric anisakiasis L'articolo scritto da un internista di un'Università del Giappone riporta, con tanto di immagini, un'infestazione gastrica dalla larva di un verme, ingerita in quanto presente nel pesce crudo di un piatto di sushi. L'autore riferisce che in Giappone questo evento è frequente. Considerata la diffusione dei ristoranti che preparano sushi, è una patologia acuta che internisti, prontosoccorsisti e gastroenterologi abbiano in mente.