I dati sulla vaccinazione sono ancora in evoluzione e diversi vaccini dovrebbero arrivare sul mercato.
I
messaggi, probabilmente contrastanti sulla sicurezza ed efficacia di questi prodotti (anche se riflettono piccole differenze derivanti dal disegno della sperimentazione clinica), possono esacerbare la sfida all'adozione del vaccino.
Se uniamo a questo l'interazione di
atteggiamenti verso i virus e i vaccini, è chiaro che avremo bisogno di una miriade di azioni per promuovere la vaccinazione.
Lo
studio di Wood e Schulman, recentemente pubblicato su NEJM, ci propone un insieme di “
tattiche” utilizzabili, raggruppate secondo il grado di "accettazione" dei vaccini nella popolazione.
Partendo dalla
situazione negli USA e da un’
indagine svolta precedentemente, evidenziano:
- che la proporzione della popolazione statunitense disposta a essere vaccinata è oscillata dal 72% a maggio al 51% a settembre, per assestarsi attorno al 60% a novembre
- del 39% degli intervistati che ha indicato che probabilmente o sicuramente non avrebbe ricevuto il vaccino, solo il 46% ha affermato che potrebbe essere aperto alla vaccinazione una volta che altri inizieranno a ottenerlo e saranno disponibili maggiori informazioni.
Occorrono quindi
strategie e tattiche efficaci per incentivare l’adesione alla vaccinazione contro Covid-19.
Qualsiasi strategia di “marketing” di successo avrà molte sfaccettature.
La ricerca sui
possibili “consumer” e l'
economia comportamentale suggeriscono
12 strategie chiave per uno sforzo efficace di promozione dei vaccini. La tabella che mostra le 12 strategie è davvero troppo ampia per inserirla come immagine, abbiamo preferito dare il link diretto: vedi
tabella 1.
Non tutte le strategie sono ugualmente utilizzabili per tutti gli
operatori sanitari, che vanno dai leader delle agenzie federali ai leader delle cliniche locali: Da ciò si evince con forza che
occorrono azioni diverse per "attori" diversi (
tabella 2).

Combinando strategie rilevanti per vari compiti persuasivi, si può sviluppare un
piano completo, che incorpora
molteplici azioni e tattiche per promuovere la vaccinazione. Le tattiche utilizzate possono avere la priorità in base al grado di esitazione vaccinale di ogni popolazione (figura 1). Gli elementi chiave identificati e dettagliati nello studio sono quelli che, secondo gli autori, devono essere considerati in una strategia nazionale e rafforzati dai funzionari della sanità pubblica locale e dai singoli medici.
Un manuale per tutti coloro che vogliono saperne di più sui vaccini anti Covid e parlarne al riparo dalle fake news

Ci sembra utile ricordare anche
The COVID-19 Vaccine Communication Handbook. A practical guide for improving vaccine communication and fighting misinformation, predisposto nell’ambito di un progetto di
SciBeh.
Il
report prende avvio con questo incipit, che ben chiarisce il suo obiettivo:
questo manuale è per giornalisti, medici, infermieri, responsabili politici, ricercatori, insegnanti, studenti, genitori - in breve, è per tutti coloro che vogliono saperne di più:
• sui vaccini COVID-19
• come parlarne agli altri
• come contrastare la disinformazione sui vaccini.
Il comportamento vaccinale è un argomento davvero complesso e molti degli
elementi coinvolti sono interconnessi. Una visualizzazione, disponibile sul report online, ci fornisce un'idea dell'
interconnettività, dando la possibilità di “esplorare” i contenuti.
E' inoltre disponibile un
abstract in italiano che mette in evidenza gli
aspetti essenziali del volume:
Sintesi per i decisori politici (eccone un estratto, che ci è sembrato interessante, chiaro e sintetico).
Informazioni sul manuale: La guida contribuisce a contrastare la diffusione di informazioni errate sui vaccini COVID-19.
Messaggi chiave su vaccini e adesione vaccinale:
- I vaccini contribuiscono alla sopravvivenza
- I vaccini possono salvare vite umane solo se le persone vengono vaccinate
Vaccini COVID-19
- Il COVID-19 è una malattia grave
- I vaccini forniscono una prospettiva ottimale per uscire dalla pandemia COVID-19.
Sperimentazione dei vaccini Covid-19A causa dell’elevato rischio di contagio per COVID-19 e della sua prevalenza, è stato possibile accelerare i test clinici senza compromettere la sicurezza:
- I finanziamenti non sono stati un ostacolo e migliaia di scienziati hanno contribuito allo sforzo collettivo
- Molte decine di migliaia di persone si sono rese disponibili per partecipare alle sperimentazioni del vaccino COVID-19 già nel 2020, mentre di solito, per questo genere di sperimentazioni, sono necessari 12-18 mesi per reclutare molti meno partecipanti
- Questi vaccini sono stati testati con più partecipanti rispetto a molti altri vaccini precedenti per altre malattie
- A causa dell’alta prevalenza del COVID-19, e quindi, dell’elevato numero di infetti, l’osservazione dell’efficacia dei vaccini è stata più rapida rispetto ad altre malattie più rare
- Le aziende farmaceutiche si sono assunte rischi finanziari e hanno iniziato a investire nella produzione fin dall’inizio dell’epidemia, quindi non c’è stato alcun ritardo tra il completamento dei test e la distribuzione
- Come per tutti i medicinali, degli effetti collaterali possono verificarsi dopo la somministrazione di un vaccino COVID-19. Tuttavia, spesso, gli effetti collaterali sono transitori (24-48 ore) e gli effetti collaterali gravi (reazioni allergiche) sono estremamente rari. Il fatto è che: il rischio della malattia supera di gran lunga i rischi dei vaccini COVID-19
Atteggiamento pubblico e vaccinazioneLe persone sono più propense a vaccinarsi quando:
- Il vaccino è comodo, gratuito e facile
- Hanno fiducia nella sicurezza del vaccino e si fidano del sistema che lo fornisce
- Gli operatori sanitari lo raccomandano
- Figure di riferimento, amici e familiari o altri “come loro” sono stati vaccinati
- Si ricorda alle persone che le loro azioni possono favorire l’immunità della comunità e aiutare gli altri
- La gente riconosce il rischio della malattia e capisce che la vaccinazione è una soluzione efficace contro tale rischio.
Fattori che portano all’esitazione verso il vaccino COVID-19:
- Ragioni ideologiche
- Circa un terzo delle persone che non hanno intenzione di farsi vaccinare contro il COVID-19 sono oppositori della vaccinazione e spesso credono nelle teorie cospirazioniste
- Preoccupazioni per la sicurezza dei vaccini
- Molte comunità emarginate devono di solito affrontare ostacoli e disuguaglianze nell’assistenza sanitaria. Possono anche avere storie collettive di esperienze di malasanità medica che influenzano la fiducia attuale
- Alcuni sono opportunisti, e vogliono approfittare dei benefici dell’immunità di gregge, lasciando che siano gli altri a vaccinarsi
- Alcuni giovani e persone in salute credono di non essere a rischio di COVID-19.
Per saperne di più: