10/5/2021

Sputnik V: lo slancio di The Lancet, la cautela del BMJ


Covid-19: Sputnik vaccine rockets, thanks to Lancet boost
van Tulleken C. BMJ 2021; 373 :n1108. doi:10.1136/bmj.n1108

Le riviste rischiano di essere utilizzate al posto delle autorità di regolamentazione quando pubblicano studi sui nuovi vaccini che non sono stati ancora autorizzati ufficialmente. Con questa affermazione prende avvio l'articolo di Chris van Tulleken sul BMJ che ripercorre la storia del vaccino Sputnik V. L'autore sostiene che la revisione tra pari è inadeguata per decidere il rapporto rischio-beneficio di nuovi farmaci.

Nel settembre 2020, sono usciti su The Lancet i primi dati sul vaccino Sputnik V sottoposti a revisione paritaria: due studi in aperto non randomizzati, ciascuno su 38 persone. Non sono stati segnalati eventi avversi gravi e il vaccino sembrava indurre risposte immunitarie robuste nei partecipanti.

Preoccupazioni sui dati degli studi di fase I e II furono espresse da Enrico Bucci, uno dei primi a individuare incongruenze. Solo tre giorni dopo la pubblicazione Bucci, in una lettera aperta, esprimeva preoccupazione perché i partecipanti sembravano presentare valori identici per variabili diverse e notava pattern uguali di dati ripetuti in gruppi separati di partecipanti. Il team di Sputnik rispose che i dati dei singoli partecipanti sarebbero stati resi disponibili su richiesta e che sarebbero stati condivisi attraverso una piattaforma online sicura.

Inizialmente, questo fu rassicurante. The Lancet era entusiasta degli open data. Sul suo sito web si leggeva: "Immaginiamo una comunità di ricerca globale in cui la condivisione di dati non identificati diventi la norma". Ma, nonostante queste affermazioni, né il Lancet né il team di Sputnik fornirono i dati da cui erano state generate le cifre e nemmeno i dati dei singoli pazienti.

Dopo una raffica di botta e risposta, l'interesse della stampa circa le preoccupazioni relative allo Sputnik V diminuì fino alla pubblicazione di un rapporto provvisorio sullo studio di fase III il 2 febbraio 2021, sempre su The Lancet. Il documento riportava un'efficacia di oltre il 90% in 14.964 adulti vaccinati ed fu seguito da editoriali favorevoli sulla rivista. Uno annunciava: Il candidato vaccino Sputnik V sembra sicuro ed efficace e affermava che un altro vaccino poteva unirsi alla lotta contro Covid-19. Un secondo editoriale applaudiva la Russia per gli sforzi nel rendere il loro vaccino disponibile e accessibile ai paesi di tutto il mondo. Ma ancora una volta, il documento fu seguito da una lettera aperta di preoccupazione di Bucci, che richiamava l'attenzione su un gran numero di piccoli errori che non ci si aspetterebbe in uno studio di tale importanza.

Questi errori e gli editoriali acriticamente brillanti sarebbero già abbastanza preoccupanti in circostanze normali. Ma lo sono particolarmente considerato che, al momento della pubblicazione della sperimentazione di fase III, nessuna delle principali autorità di regolamentazione aveva nemmeno ricevuto una richiesta di commercializzazione. Ogni altro vaccino con uno studio di fase III pubblicato su una rivista prestigiosa era già stato presentato ad un'autorità di regolamentazione o autorizzato. L'Agenzia europea per i medicinali ha iniziato a esaminare la domanda del team di Sputnik solo il 4 marzo, un mese dopo la pubblicazione su The Lancet.

E il Lancet sembrava aver dato fiducia a molti paesi. Prima della pubblicazione dello studio di fase III, 16 paesi avevano autorizzato l'uso dello Sputnik V: ad ora, più di 40 lo hanno autorizzato. Sono state ordinate centinaia di milioni di dosi e, secondo il team Sputnik, milioni di dosi sono state somministrate. La maggior parte dei paesi che utilizzano il vaccino prima dell'autorizzazione dell'EMA sono paesi a basso e medio reddito senza agenzie regolatorie indipendenti e senza risorse adeguate.

È probabile che gli editori e i revisori del documento su Sputnik V abbiano avuto solo le 20 pagine circa di documento PDF che alla fine sono state pubblicate, sottolinea Chris van Tulleken. Il sito web di The Lancet chiariva che, come molte riviste, non ha accesso a dati grezzi relativi a studi di ricerca. Tali limitazioni influenzano la fiducia nelle pubblicazioni di riviste in generale, ma sono più preoccupanti quando i dati riguardano importanti interventi di salute pubblica, come i vaccini, non ancora esaminati da una autorità di regolamentazione rigorosa.

Il vaccino, rimarca l'articolo del BMJ, è stato sviluppato presso un'istituzione di un paese che non ha una significativa esperienza di sviluppo di vaccini ed è stato intensamente commercializzato senza essere stato sottoposto ad autorizzazione di una importante autorità regolatrice. Queste cose da sole solleverebbero la necessità di un'eccezionale cautela nella pubblicazione dei risultati di una sperimentazione su un vaccino di fase III. Tuttavia la rivista The Lancet ha scelto di accompagnare la pubblicazione con editoriali favorevoli, che non menzionavano la necessità di un controllo normativo. Dopo la pubblicazione, sono state sollevate preoccupazioni credibili sui dati e The Lancet non è stata in grado di far rispettare gli impegni di condivisione dei dati assunti dagli autori.

Non è chiaro esattamente quando l'EMA esprimerà il suo giudizio su Sputnik V, soprattutto considerando le preoccupazioni sui problemi di coagulazione emersi recentemente con i vaccini che utilizzano piattaforme vettoriali di adenovirus. Se sarà autorizzato, lo Sputnik V darà una spinta alla salute globale, un'idea che The Lancet, sotto Richard Horton, ha sostenuto con fervore. Forse l'iniziale approvazione dello Sputnik è coerente con tutto ciò, ma, l'articolo del BMJ solleva interrogativi sull'impegno di Lancet nei confronti degli open data e sulla profondità degli altri obblighi che pone sotto la bandiera "la migliore scienza per vivere meglio".

In termini di trasparenza, l'EMA ha pubblicato rapporti di valutazione pubblica per i vaccini che ha autorizzato. Questi sono lunghi oltre 150 pagine e descrivono la logica che porta all'autorizzazione. Includono obblighi legali per lo sponsor per risolvere eventuali discrepanze nei dati. Rispetto a questo processo ampio e ben documentato, la pubblicazione peer review, anche in una pubblicazione di grande reputazione come Lancet, è poca cosa.

Se Sputnik non sarà autorizzato, emergeranno domande molto più serie, sul danno evitabile causato dall'eccessiva fiducia nella revisione tra pari delle riviste e sul danno di più vasta portata nei confronti fragile fiducia del pubblico verso altri vaccini che sono veramente sicuri ed efficaci.

Per saperne di più:

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van Tulleken C. BMJ 2021; 373 :n1108. doi:10.1136/bmj.n1108

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Logunov DY, Dolzhikova IV, Zubkova OV, et alLancet2020;396:887-97. doi:10.1016/S0140-6736(20)31866-3 pmid:32896291

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Bucci E. Cattivi Scienziati: fighting bad and pseudo-science

quadratino Safety and efficacy of the Russian COVID-19 vaccine: more information needed - Authors' reply.
Logunov DY, Dolzhikova IV, Tukhvatullin AI, Shcheblyakov DV. Lancet. 2020 Oct 3;396(10256):e54-e55. doi: 10.1016/S0140-6736(20)31970-X. Epub 2020 Sep 21.
Erratum in: Lancet. 2020 Sep 22;: PMID: 32971043; PMCID: PMC7503057.

quadratino Safety and efficacy of an rAd26 and rAd5 vector-based heterologous prime-boost COVID-19 vaccine: an interim analysis of a randomised controlled phase 3 trial in Russia
Logunov DY, Dolzhikova IV, Shcheblyakov DV, et al. Lancet. 2021 Feb 20;397(10275):671-681. doi: 10.1016/S0140-6736(21)00234-8. Epub 2021 Feb 2. Erratum in: Lancet. 2021 Feb 20;397(10275):670. PMID: 33545094; PMCID: PMC7852454.

quadratino Sputnik V COVID-19 vaccine candidate appears safe and effective.
Jones I, Roy P. Lancet. 2021 Feb 20;397(10275):642-643. doi: 10.1016/S0140-6736(21)00191-4. Epub 2021 Feb 2. PMID: 33545098; PMCID: PMC7906719.

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The Lancet Regional Health – Europe. Volume 2, March 2021

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