L’ampia diffusione di
Internet ha sollevato preoccupazioni riguardo all'
impatto sulla salute mentale e sul
benessere psicologico. Tuttavia, la ricerca su questo tema è controversa e limitata da lacune metodologiche, che ne rendono ancora poco chiare le conseguenze complessive.
In un
ampio studio internazionale pubblicato sulla rivista
Clinical Psychological Science, Matti Vuorre professore all'Università di Tilburg e Andrew Przybylski dell'Oxford Internet Institute hanno constatato che nel corso degli ultimi vent’anni ci sono stati solo cambiamenti modesti e poco consistenti nel benessere generale e nella salute mentale, che non supportano l'idea che l'uso di Internet e della banda larga mobile sia sempre associato a esiti psicologici negativi.
Lo studio condotto
su oltre due milioni di individui in
168 paesi nel periodo
2006-2021 ha esaminato il legame tra l'utilizzo di Internet e il benessere psicologico. Dai risultati emersi da 33.792 modelli statistici e sottoinsiemi di dati, l'84,9% delle associazioni osservate è risultato positivo e statisticamente significativo.
L'indagine ha esplorato i dati provenienti da individui di
età compresa tra 15 e 99 anni in varie regioni, tra cui America Latina, Asia e Africa. I risultati indicano che l'accesso e l'utilizzo di Internet sono costantemente correlati a un miglioramento del benessere.
I ricercatori hanno studiato 8 indicatori di benessere: soddisfazione di vita, esperienze quotidiane negative e positive, due indici di benessere sociale, benessere fisico, benessere comunitario ed esperienze di scopo.
Anche se globalmente le relazioni tra l'accesso e l'utilizzo di Internet sono state prevalentemente positive, i ricercatori hanno notato alcune variazioni in base al
genere e agli indicatori di benessere. In particolare, è emerso che il
4,9% delle associazioni tra l'uso di Internet e il benessere comunitario sono risultate
negative, soprattutto tra le
giovani donne dai 15 ai 24 anni.
Pur non essendo stati in grado di determinare una relazione di causa-effetto, i ricercatori hanno osservato che questo specifico risultato è in linea con ricerche precedenti che evidenziavano un aumento del
cyberbullismo e associazioni più negative tra l'uso dei social media e i
sintomi depressivi nelle giovani donne.
Per comprendere meglio questo argomento, gli esperti auspicano
nuovi studi trasparenti sui comportamenti online, soprattutto sulle piattaforme web e un maggiore impegno collaborativo tra i ricercatori indipendenti e il settore delle tecnologie Internet.
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