Negli scorsi giorni vari quotidiani hanno focalizzano l’attenzione su un nuovo
test TMB (Tumor mutational burden), in grado di 'fotografare' in modo completo le alterazioni molecolari del tumore analizzando più di 400 geni e, sulla base di ciò, aprire la strada all'
immunoterapia 'di precisione' per ogni singolo paziente. Come? Utilizzando farmaci innovativi in grado di risvegliare il sistema immunitario contro il cancro sulla base delle caratteristiche del tumore del singolo individuo.
“Il TMB rientra nel concetto di medicina di precisione – spiega Nicola Normanno, direttore del Dipartimento di ricerca traslazionale dell’Istituto nazionale tumori Fondazione G. Pascale di Napoli - è uno strumento prezioso perché può permettere di identificare i pazienti che potrebbero rispondere all’immunoterapia.
Studi recenti, infatti hanno dimostrato che questo tipo di
trattamento è più efficace nei tumori caratterizzati da un alto numero di mutazioni”. Le neoplasie con un TMB elevato sono soprattutto quelle del polmone, della vescica, gastrointestinali e il melanoma.
Il TMB è stato utilizzato nello
studio CheckMate-227 i cui risultati, pubblicati sul New England Journal of Medicine, dimostrano anche come la combinazione delle molecole immunoterapiche nivolumab e ipilimumab possa risultare efficace nei pazienti con tumore al polmone non a piccole celle (NSCLC), portando il 43% dei pazienti ad essere privi a 1 anno di progressione della patologia (rispetto al 13% dei trattati con chemioterapia).
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