Da JAMA 24 febbraio: How to Advise Persons Who Are Antibody Positive for SARS-CoV-2 About Future Infection RiskMolte persone hanno
risultati positivi ai test per gli anticorpi. Alcuni di loro hanno ricevuto una diagnosi di COVID-19. Alcuni hanno sintomi coerenti con COVID-19, ma non sono mai stati testati a causa della disponibilità limitata di test. Altri non sono mai stati sintomatici, ma hanno appreso che erano positivi agli anticorpi in un successivo test di laboratorio. Tutti coloro che risultano positivi, vogliono sapere
se sono protetti da una futura infezione del virus.
Alla base della domanda se la presenza di anticorpi fornisca protezione contro infezioni future vi sono
3 domande:
- gli anticorpi sono protettivi?
- quanto sono efficaci i test disponibili per rilevare accuratamente gli anticorpi?
- quanto dura la protezione?
Per rispondere alla prima domanda, sappiamo che la maggior parte dei
pazienti che guariscono da COVID-19 hanno anticorpi e che la reinfezione (al contrario dei sintomi estesi - long covid) è rara, almeno ad oggi.
Lo
studio uscito su JAMA Internal Medicine di Harvey e colleghi fornisce
risposte rassicuranti alla prima e alla seconda domanda.
Utilizzando un database nazionale con i dati di oltre 3 milioni di pazienti, gli autori hanno scoperto che i pazienti con un risultato positivo al test anticorpale avevano più probabilità, di quelli con un risultato negativo, di avere un successivo risultato positivo al test di amplificazione degli acidi nucleici per SARS-CoV-2 nei primi
30 giorni dal test (diffusione virale), ma che
oltre i 30 giorni la possibilità di avere un test positivo di amplificazione degli acidi nucleici diminuiva, fino al rapporto di rischio per quelli con test iniziale positivo a
90 giorni o follow-up più lungo di solo 0,10 rispetto a coloro che avevano un test negativo.
I
test anticorpali, in questo studio, sono apparsi accurati e gli
anticorpi protettivi. I risultati sono coerenti con quelli osservati nello
studio condotto sugli operatori sanitari,
che ha rilevato che l'incidenza di infezione da SARS-CoV-2 in 1265 lavoratori con anticorpi antispike era 0,13 su 10.000 giorni a rischio, rispetto a 1,09 per 11364 lavoratori sieronegativi per questi anticorpi.
Sfortunatamente,
nessuno dei due studi può rispondere per quanto tempo durerà la protezione anticorpale per infezione naturale.
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