Sappiamo che l'
esposizione al fumo di tabacco rappresenta un importante
fattore di rischio per le
malattie polmonari1 e, tra le molteplici e conosciute conseguenze sulla salute, il fumo di sigaretta provoca una maggior
vulnerabilità per le infezioni batteriche e virali2.
A questo proposito nelle ultime settimane stanno emergendo dalla letteratura scientifica internazionale
dati preliminari che conducono ad una più alta
vulnerabilità dei fumatori ed
ex-fumatori alla COVID-19 e soprattutto ad una sua associazione con una
maggiore gravità del quadro clinico della malattia e del suo
esito.
In particolare la recente
revisione sistematica di Vardavas e Nikitara
3 ha identificato e processato 5 studi (partendo da 77) e ha concluso che "il
fumo è molto probabilmente associato alla
progressione negativa e agli
esiti avversi di COVID-19". Anche se nella maggior parte degli studi fino ad oggi condotti e pubblicati il
numero di casi è relativamente limitato, la comunità della ricerca e della sanità non può ignorare questi segnali.
Associazione tra fumo e coronavirus: quali implicazioni comporta
La Covid-19 è principalmente una
malattia del tratto respiratorio e l’
ingresso cellulare del virus, la sua replicazione e diffusione avvengono all’interno del tratto respiratorio e più precisamente nelle
cellule epiteliali della mucosa e nel
tessuto alveolare polmonare.
Durante l'
atto del fumo i movimenti ripetitivi che
mettono in contatto le mani (ed eventualmente le sigarette contaminate) con la
bocca aumentano la probabilità di accesso e di trasmissione del virus SARS-CoV-2 dalla mano alla bocca e dunque al tratto respiratorio superiore.
In secondo luogo, il fumatore (e l’ex-fumatore) può
aver già sviluppato una
malattia polmonare (oltre ad aver sviluppato una maggior permeabilità nelle cellule epiteliali) e dunque avere una
ridotta capacità polmonare, risultando così più fragile all’attacco da parte del virus.
Da uno dei
primi studi condotti in Cina emerge che
un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all’atto del ricovero una
situazione clinica più grave dei non fumatori, e per loro il rischio di aver
bisogno di
terapia intensiva e
ventilazione meccanica era
più che doppio (26% vs 12%)
4.
Un altro aspetto molto importante emerso dallo studio concomitante dell’attuale Covid-19 provocata da nuovo coronavirus (
SARS-CoV-2) e della sindrome respiratoria mediorientale (
MERS), una malattia infettiva provocata anch’essa da un coronavirus (MERS-CoV) nel 2012, riguarda la
capacità dei virus di attaccare la cellula ospite.
Entrambi i virus
si attaccano a due specifici
recettori cellulari (DPP4 per il MERS-CoV e ACE2 per il SARS-CoV-2).
A questo proposito è stato dimostrato che l'
espressione del gene “ACE2” (così come quella del gene “DPP4”)
nel tessuto polmonare è
più alta nei fumatori (compreso gli ex-fumatori) rispetto ai non fumatori. Questo determina una
sovraregolazione di ACE2 (e di DPP4) e dunque una maggior disponibilità di recettori per il virus aumentando le possibilità di attacco dello stesso alla cellula ospite
5.
In ultimo, ma non meno importante, tra gli effetti provocati dal fumo di sigaretta, sono stati osservati oramai da tempo conseguenze sui meccanismi di
morte cellulare programmata, chiamata
apoptosi. A questo proposito vale la pena di ricordare che il processo apoptotico è un meccanismo cellulare di difesa dell’ospite e rappresenta un fattore determinante per la sopravvivenza del virus poiché ne
limita la replicazione.
Il fumo di sigaretta, oltre alla nicotina, contiene migliaia di
composti tossici (tra cui l’acroleina e il monossido di azoto) che tra le altre cose provocano l’
inibizione dell’apoptosi. Esiste infatti un altro processo di morte cellulare chiamato
necrosi, che non ha alcun effetto protettivo sull’organismo e che viene
causato dall’uso di tabacco2. Di fatto, quando le
cellule necrotiche si aprono, il
virus (se presente)
viene rilasciato e non contenuto come nell’apoptosi, provocando una risposta infiammatoria più impegnativa.
Sulla base di queste considerazioni, lo studio delle implicazioni del fumo di sigaretta su pazienti Covid-19, assume un ruolo ancora più importante e potrebbe contribuire a fornire
risposte ancora non del tutto risolte come il maggior coinvolgimento della
popolazione anziana rispetto a quella giovanile o dei
maschi invece che nelle femmine.
La conoscenza dei
fattori di rischio a cui è esposto l'ospite (in particolare fattori evitabili come il fumo), può contribuire ad una maggiore comprensione dell’attività virale e del progressione della malattia. A questo proposito basti pensare che solo
in Toscana i
fumatori rappresentano
un quarto della popolazione adulta (età 18-69 anni), il ché equivale a circa
800.000 residenti esposti a queste ulteriori complicanze.
Allo scopo di costruire
evidenze più forti è tuttavia necessario disporre maggiormente di
dati sull’abitudine al fumo in associazione a Covid-19.
A cura di: Alice Berti, Agenzia regionale di sanità della Toscana
Per saperne di più:
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1. Strzelak A, Ratajczak A, Adamiec A, Feleszko W. Tobacco smoke induces and alters immune responses in the lung triggering inflammation, allergy, asthma and other lung diseases: A mechanistic review. Int J Environ Res Public Health. 2018;15(5):1033
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2. Arcavi L, Benowitz NL. Cigarette smoking and infection. Arch Intern Med. 004;164(20):2206–2216
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3. Vardavas CL, Nikitara K. COVID-19 and smoking: A systematic review of the evidence. Tob Induc Dis. 2020 Mar 20;18:20
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4. Guan WJ, Ni ZY, Hu Y, Liang WH, Ou CQ, He JX, Liu L, Shan H, Lei CL, Hui DSC, Du B, Li LJ, Zeng G, Yuen KY, Chen RC, Tang CL, Wang T, Chen PY, Xiang J, Li SY, Wang JL, Liang ZJ, Peng YX, Wei L, Liu Y, Hu YH, Peng P, Wang JM, Liu JY, Chen Z, Li G, Zheng ZJ, Qiu SQ, Luo J, Ye CJ, Zhu SY, Zhong NS; China Medical Treatment Expert Group for Covid-19. Clinical Characteristics of Coronavirus Disease 2019 in China. New England Journal Medicine. 2020 Feb 28 |
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5. James L. Olds, Kabbani N. Is nicotine exposure linked to cardiopulmonary vulnerability to COVID‐19 in the general population? The FEBS Journal. First published: 18 March 2020
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WHO. Q&A on smoking and COVID-19
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Epicentro. Il tabagismo ai tempi della COVID-19
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Per altri aggiornamenti su dipendenze e coronavirus, consulta anche la news COVID-19: informazioni, buone pratiche e raccomandazioni per gli operatori sanitari sul sito ars.toscana.it |
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