9/4/2020

Fumo e coronavirus: fumatori più a rischio d'infezione, complicanze ed esiti avversi?


Sappiamo che l'esposizione al fumo di tabacco rappresenta un importante fattore di rischio per le malattie polmonari1 e, tra le molteplici e conosciute conseguenze sulla salute, il fumo di sigaretta provoca una maggior vulnerabilità per le infezioni batteriche e virali2.

A questo proposito nelle ultime settimane stanno emergendo dalla letteratura scientifica internazionale dati preliminari che conducono ad una più alta vulnerabilità dei fumatori ed ex-fumatori alla COVID-19 e soprattutto ad una sua associazione con una maggiore gravità del quadro clinico della malattia e del suo esito.

In particolare la recente revisione sistematica di Vardavas e Nikitara3 ha identificato e processato 5 studi (partendo da 77) e ha concluso che "il fumo è molto probabilmente associato alla progressione negativa e agli esiti avversi di COVID-19". Anche se nella maggior parte degli studi fino ad oggi condotti e pubblicati il numero di casi è relativamente limitato, la comunità della ricerca e della sanità non può ignorare questi segnali.

Associazione tra fumo e coronavirus: quali implicazioni comporta

La Covid-19 è principalmente una malattia del tratto respiratorio e l’ingresso cellulare del virus, la sua replicazione e diffusione avvengono all’interno del tratto respiratorio e più precisamente nelle cellule epiteliali della mucosa e nel tessuto alveolare polmonare.

Durante l'atto del fumo i movimenti ripetitivi che mettono in contatto le mani (ed eventualmente le sigarette contaminate) con la bocca aumentano la probabilità di accesso e di trasmissione del virus SARS-CoV-2 dalla mano alla bocca e dunque al tratto respiratorio superiore.

In secondo luogo, il fumatore (e l’ex-fumatore) può aver già sviluppato una malattia polmonare (oltre ad aver sviluppato una maggior permeabilità nelle cellule epiteliali) e dunque avere una ridotta capacità polmonare, risultando così più fragile all’attacco da parte del virus.

Da uno dei primi studi condotti in Cina emerge che un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all’atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori, e per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica era più che doppio (26% vs 12%)4.

Un altro aspetto molto importante emerso dallo studio concomitante dell’attuale Covid-19 provocata da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) e della sindrome respiratoria mediorientale (MERS), una malattia infettiva provocata anch’essa da un coronavirus (MERS-CoV) nel 2012, riguarda la capacità dei virus di attaccare la cellula ospite. Entrambi i virus si attaccano a due specifici recettori cellulari (DPP4 per il MERS-CoV e ACE2 per il SARS-CoV-2).
A questo proposito è stato dimostrato che l'espressione del gene “ACE2” (così come quella del gene “DPP4”) nel tessuto polmonare è più alta nei fumatori (compreso gli ex-fumatori) rispetto ai non fumatori. Questo determina una sovraregolazione di ACE2 (e di DPP4) e dunque una maggior disponibilità di recettori per il virus aumentando le possibilità di attacco dello stesso alla cellula ospite5.

In ultimo, ma non meno importante, tra gli effetti provocati dal fumo di sigaretta, sono stati osservati oramai da tempo conseguenze sui meccanismi di morte cellulare programmata, chiamata apoptosi. A questo proposito vale la pena di ricordare che il processo apoptotico è un meccanismo cellulare di difesa dell’ospite e rappresenta un fattore determinante per la sopravvivenza del virus poiché ne limita la replicazione.
Il fumo di sigaretta, oltre alla nicotina, contiene migliaia di composti tossici (tra cui l’acroleina e il monossido di azoto) che tra le altre cose provocano l’inibizione dell’apoptosi. Esiste infatti un altro processo di morte cellulare chiamato necrosi, che non ha alcun effetto protettivo sull’organismo e che viene causato dall’uso di tabacco2. Di fatto, quando le cellule necrotiche si aprono, il virus (se presente) viene rilasciato e non contenuto come nell’apoptosi, provocando una risposta infiammatoria più impegnativa.

Sulla base di queste considerazioni, lo studio delle implicazioni del fumo di sigaretta su pazienti Covid-19, assume un ruolo ancora più importante e potrebbe contribuire a fornire risposte ancora non del tutto risolte come il maggior coinvolgimento della popolazione anziana rispetto a quella giovanile o dei maschi invece che nelle femmine.

La conoscenza dei fattori di rischio a cui è esposto l'ospite (in particolare fattori evitabili come il fumo), può contribuire ad una maggiore comprensione dell’attività virale e del progressione della malattia. A questo proposito basti pensare che solo in Toscana i fumatori rappresentano un quarto della popolazione adulta (età 18-69 anni), il ché equivale a circa 800.000 residenti esposti a queste ulteriori complicanze.

Allo scopo di costruire evidenze più forti è tuttavia necessario disporre maggiormente di dati sull’abitudine al fumo in associazione a Covid-19.


A cura di: Alice Berti, Agenzia regionale di sanità della Toscana


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Per saperne di più:

quadratino 1. Strzelak A, Ratajczak A, Adamiec A, Feleszko W. Tobacco smoke induces and alters immune responses in the lung triggering inflammation, allergy, asthma and other lung diseases: A mechanistic review. Int J Environ Res Public Health. 2018;15(5):1033

quadratino 2. Arcavi L, Benowitz NL. Cigarette smoking and infection. Arch Intern Med. 004;164(20):2206–2216

quadratino 3. Vardavas CL, Nikitara K. COVID-19 and smoking: A systematic review of the evidence. Tob Induc Dis. 2020 Mar 20;18:20

quadratino 4. Guan WJ, Ni ZY, Hu Y, Liang WH, Ou CQ, He JX, Liu L, Shan H, Lei CL, Hui DSC, Du B, Li LJ, Zeng G, Yuen KY, Chen RC, Tang CL, Wang T, Chen PY, Xiang J, Li SY, Wang JL, Liang ZJ, Peng YX, Wei L, Liu Y, Hu YH, Peng P, Wang JM, Liu JY, Chen Z, Li G, Zheng ZJ, Qiu SQ, Luo J, Ye CJ, Zhu SY, Zhong NS; China Medical Treatment Expert Group for Covid-19. Clinical Characteristics of Coronavirus Disease 2019 in China. New England Journal Medicine. 2020 Feb 28
quadratino 5. James L. Olds, Kabbani N. Is nicotine exposure linked to cardiopulmonary vulnerability to COVID‐19 in the general population? The FEBS Journal. First published: 18 March 2020

quadratino WHO. Q&A on smoking and COVID-19

quadratino Epicentro. Il tabagismo ai tempi della COVID-19

quadratino Per altri aggiornamenti su dipendenze e coronavirus, consulta anche la news COVID-19: informazioni, buone pratiche e raccomandazioni per gli operatori sanitari sul sito ars.toscana.it


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