La diffusione di
Covid-19 e i
lunghi periodi di lockdown hanno avuto un profondo impatto su tutte le attività della vita, compresa la
dieta: alcuni alimenti sono rimasti però presenti sulle nostre tavole.
Uno
studio recentemente pubblicato riporta i risultati di una
revisione sistematica svolta per indagare i
cambiamenti nell'
assunzione di cibo, nei
comportamenti alimentari e nella
qualità della dieta durante il
lockdown rispetto a prima.
Il
protocollo di revisione era stato registrato in PROSPERO (International prospective register of systematic reviews).
È stata eseguita una
ricerca bibliografica fino al 13 giugno 2021, utilizzando tre database elettronici. Erano ammissibili per la revisione gli
studi osservazionali che valutavano i cambiamenti nelle popolazioni generali durante il lockdown pandemico COVID-19.
Su 1.963 studi ottenuti dalla strategia di ricerca,
95 hanno soddisfatto i criteri di inclusione (85 su adulti, 10 su bambini/adolescenti) e la maggior parte era di
alta qualità (72,6%).
Successivamente, gli
studi sugli adulti sono stati raggruppati in
3 temi di ricerca principali, in base all'evoluzione dei seguenti risultati:
- consumo di cibi e bevande (Figura 2 - vedi sotto, Tabella 2)
- comportamenti alimentari (Figura 3 - vedi sotto, Tabella 3)
- qualità complessiva della dieta valutata dagli indici dietetici (Tabella 4).
Per gli studi che valutano i
cambiamenti nella dieta in bambini/adolescenti, è stata effettuata una
valutazione indipendente (
Tabella 5).
La
maggior parte degli studi erano
sondaggi via web che utilizzavano il campionamento di convenienza, incentrati principalmente sulle
variazioni nel consumo di alimenti e nei
comportamenti alimentari durante il lockdown, mentre
solo 15 studi hanno analizzato la qualità della dieta attraverso indici dietetici.
Consumo di alimenti durante emergenza Covid-19
Sulla base della definizione di
healthful diet, come prevista da una dieta mediterranea tradizionale, è stato osservato:
- un aumento degli alimenti consigliati come frutta e verdura, legumi, cereali e olio d'oliva
- una forte diminuzione dell'assunzione di pesce
- aumento del consumo dei latticini
- una riduzione degli alimenti che dovrebbero essere consumati meno frequentemente, ovvero le carni rosse e lavorate.
Purtroppo, è stato osservato anche un
maggiore consumo di cibi “malsani” (ad es. snack e dolci).
Figura 2. Percentuali di studi osservazionali di alta qualità e sottoposti a revisione paritaria su popolazioni generali adulte, che riportano aumento/diminuzione/invariato del consumo di gruppi alimentari e bevande durante il lockdown successivo alla prima ondata di COVID-19 rispetto a prima (numero corrispondente sulle relative barre).
I
cambiamenti nell'assunzione dei principali gruppi di alimenti, a parte l'assunzione di pesce, erano
in linea con la definizione di una dieta mediterranea tradizionale, indicando un consistente moderato miglioramento delle abitudini alimentari a livello mondiale.
Qualità della dieta durante Covid-19
I risultati hanno indicato un
miglioramento della qualità della dieta in Europa, soprattutto tra i paesi mediterranei,
ad eccezione della Francia, mentre è stato osservato un passaggio a
schemi nutrizionali poveri in Colombia e
Arabia Saudita.
I comportamenti alimentari sono cambiati durante la pandemia?
Le analisi dei comportamenti alimentari suggeriscono un
aumento:
- dell'assunzione di cibo
- del numero di pasti giornalieri
- degli spuntini.
Figura 3. Percentuali di studi osservazionali di alta qualità e sottoposti a revisione paritaria su popolazioni adulte generali che hanno riportato comportamenti alimentari aumentati/diminuiti/invariati durante il lockdown successivo alla prima ondata dell'epidemia di COVID-19 rispetto a prima (numero corrispondente sulle barre correlate).
Nella
parte conclusiva dell’articolo, gli autori suggeriscono anche altre
riflessioni.
Mantenere una dieta sana ed equilibrata è diventato sempre più
importante durante l'attuale pandemia per supportare il sistema immunitario, che è un determinante chiave nella prognosi degli individui infetti con COVID-19.
I risultati disponibili fino ad oggi sono piuttosto eterogenei nella valutazione e nel campionamento della dieta. Un'analisi di gruppi alimentari isolati, ma privi di una valutazione globale della qualità della dieta, è in contrasto con l'approccio più utilizzato in epidemiologia nutrizionale, che si basa sul presupposto che il ruolo della dieta nella salute debba essere esaminato come un composto di molteplici nutrienti e alimenti; infatti, le persone assumono cibi, non sostanze nutritive, e la
combinazione di alimenti può essere sinergicamente
più potente per la salute di qualsiasi alimento o nutriente specifico.
Per questo motivo, il
quesito di ricerca originale sul fatto che il lockdown abbia avuto un impatto sulla qualità della dieta a livello di popolazione, potrebbe essere
soddisfatto solo da studi che considerano la dieta nel suo insieme, piuttosto che fare affidamento sull'assunzione di un singolo alimento, senza fornire una valutazione globale della qualità della dieta.
Alla luce di ciò, i principali risultati della revisione sistematica indicano un
modesto miglioramento della qualità della dieta nelle
popolazioni mediterranee e
in pochi altri paesi come Canada e Messico, mentre mostrano una flessione della qualità della dieta in altri paesi.
Tuttavia, sulla base di studi che analizzano i
cambiamenti nei principali gruppi alimentari, è stato possibile osservare un
leggero miglioramento delle abitudini alimentari, poiché le scelte dietetiche salutari sembravano controbilanciare le scelte malsane.
Sono
necessari studi futuri per valutare fino a che punto tali modifiche, avvenute durante il lockdown, potrebbero persistere nel tempo e quali conseguenze ciò potrebbe produrre in termini di modelli dietetici di nuova costituzione.
Le
indagini future dovrebbero superare alcuni dei principali limiti della maggior parte degli studi pubblicati finora, utilizzando il campionamento quota-sampling o metodi di valutazione della dieta più accurati, che possibilmente si basino sulla
valutazione della qualità complessiva della dieta.
Per saperne di più:
Per approfondire, consulta anche le altre nostre news sul tema:
 |
Frutta, verdura, vitamina C, vitamina K, acido folico e fibre per difendersi da COVID-19 (16 dicembre 2021) |
 |
Probiotici, omega-3, multivitaminici, vitamina D e Covid-19: effetti, anche se modesti, sulla riduzione del rischio di infezione (23 aprile 2021) |
 |
Come rafforzare il sistema immunitario e rendere attive le difese contro il coronavirus: utili vitamine (A, B9, B6, B12, C, D) e minerali (zinco, ferro, rame e selenio) (6 ottobre 2020) |