30 marzo 2021. Interferone-β per la cura a domicilio dei pazienti Covid-19 ultra65enni: al via uno studio CNR, ISS, INMI
Curare nel proprio domicilio i pazienti Covid-19 over 65 che presentano sintomi lievi con l’Interferone beta, è l’obiettivo dello studio sperimentale, approvato dall’AIFA e pronto ad arruolare pazienti sul territorio romano. Leggi il
comunicato stampa di ISS
12 novembre 2020.
The Lancet Respiratory Medicine.
Safety and efficacy of inhaled nebulised interferon beta-1a (SNG001) for treatment of SARS-CoV-2 infection: a randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 2 trialSecondo un nuovo studio clinico pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine, i pazienti COVID-19 ospedalizzati nel Regno Unito che hanno ricevuto una forma inalata di
interferone beta-1a (SNG001) avevano maggiori probabilità di riprendersi e meno probabilità di sviluppare sintomi gravi rispetto ai pazienti che avevano ricevuto un placebo. Questa evidenza, pubblicata in una rivista medica peer-reviewed, serve come prova del concetto che l'interferone beta-1a inalato potrebbe ridurre le conseguenze cliniche del COVID-19 e potrebbe aiutare i pazienti ospedalizzati a riprendersi, ma sono necessarie ulteriori ricerche.
15 ottobre 2020. WHO Solidarity trial consortium.
Repurposed antiviral drugs for COVID-19 – interim WHO SOLIDARITY trial resultsI risultati provvisori del Solidarity Therapeutics Trial, coordinato dall'Organizzazione mondiale della sanità, indicano che i regimi di remdesivir, idrossiclorochina, lopinavir / ritonavir e interferone sembrano avere scarso o nessun effetto sulla mortalità a 28 giorni o sul decorso ospedaliero di COVID-19 tra i pazienti ricoverati.
Lo studio randomizzato, controllato, in aperto, di fase 2 con Interferone-β-1a (IFNβ-1a) in pazienti con COVID-19 (
INTERCOP), di cui il promotore è l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, ha come obiettivo principale quello di valutare l’efficacia di IFNβ-1a nel ridurre il tempo necessario per la negativizzazione di tamponi nasofaringei per infezione da SARS-CoV2 in pazienti Covid-19 (età >18 anni), mentre quelli secondari sono quelli di valutare l’efficacia di IFNβ-1a nel migliorare lo stato clinico e la funzionalità respiratoria in pazienti ospedalizzati per COVID-19, nel ridurre la mortalità, nel migliorare il quadro radiologico alla tomografia computerizzata (TC), nel ridurre la durata dell’ospedalizzazione, nel ridurre la carica virale di SARS-CoV-2.
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