Al termine del
periodo di osservazione (1 ottobre 2021 - 31 dicembre 2021) dei
2.936.193 individui
inclusi nella coorte:
- 378.616 (12,9%) non hanno effettuato nessun vaccino
- 60.102 (2,0%) hanno 1 sola dose e non hanno avuto la malattia
- 68.777 (2,3%) hanno 1 sola dose e hanno avuto la malattia
- 1.153.899 (39,3%) hanno ricevuto la dose booster.
Cosa si sapeva già:
- Il livello di anticorpi anti-SARS-CoV-2 a seguito della seconda dose vaccinale ha un picco tra le 2 e le 4 settimane dal vaccino, che declina nei mesi successivi in maniera differenziale a seconda dell’età del paziente, delle condizioni cliniche del soggetto e del tipo di vaccino somministrato.
- I risultati a oggi presenti in letteratura mostrano che la somministrazione della terza dose del vaccino riduce il tasso di infezione da COVID-19 di circa 10 volte e il tasso di malattia grave o decesso di circa 20, incrementando del 93% l’efficacia del vaccino nel prevenire il ricovero per COVID-19, del 92% nel prevenire un decorso grave della malattia e del’81% nel prevenire il decesso per COVID-19.
Cosa aggiunge questo studio:
- Questo studio di popolazione, condotto su circa 3 milioni di residenti di età ≥19 anni, conferma l’efficacia della dose booster nel prevenire un decorso sintomatico e nel ridurre ricoveri per COVID-19, gli accessi per COVID-19 alla terapia intensiva e i decessi.
- La popolazione non vaccinata è costituita prevalentemente da persone con poche comorbidità, che vive in contesti metropolitani più deprivati e da una maggiore prevalenza di stranieri.
- I non vaccinati, rispetto a chi ha fatto la dose booster, hanno un rischio 2 volte maggiore di avere un decorso della malattia sintomatico, 10 volte maggiore di essere ricoverati, 9 volte maggiore di accesso alla terapia intensiva e 3 volte maggiore di morire.
- Rispetto ai non vaccinati, i soggetti che avevano avuto la dose booster avevano la metà del rischio di avere astenia, dolori muscolari e dispnea.
- È necessaria una tempestiva somministrazione della dose booster nei soggetti che hanno effettuato la seconda dose da più tempo in quanto risultano essere selezionati perché più anziani, con un carico importante di condizioni croniche e maggiormente deprivati.
Nel periodo di osservazione, durante il quale era altamente prevalente la diffusione della variante Omicron, sono stati identificati
121.620 casi (tampone antigenico/molecolare positivo),
3.661 ricoveri per COVID-19,
162 ricoveri per COVID-19 in
terapia intensiva e
7.508 decessi per tutte le cause.
I ricercatori concludono che il livello di
anticorpi anti-SARS-CoV-2
a seguito della seconda dose vaccinale
declina nei mesi successivi e che la somministrazione di un’
ulteriore dose vaccinale (booster) è in grado di
ripristinare tempestivamente le difese immunitarie riducendo notevolmente il rischio di un decorso grave della malattia.
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