27/11/2019

Considerare la fragilità all'interno di tutte le specialità della medicina: il nudge, la spinta gentile del Lancet

www.thelancet.com
Lancet torna sul concetto di fragilità e lo fa attraverso una breve serie monografica di articoli per documentare quanto ad oggi noto su fisiopatologia, gestione e prevenzione di questa condizione e per invitare i professionisti a tenerne sempre più di conto, in relazione al progredire dell'invecchiamento della popolazione.
L'editoriale Bringing frailty into all realms of medicine conclude infatti affermando che la fragilità non deve essere solo appannaggio dei geriatri e i piani di cura per la gestione delle persone con fragilità dovrebbero coinvolgere i professionisti di una vasta gamma di specialità.

Sebbene conosciuto da secoli, il concetto di fragilità è stato oggetto di crescente interesse nell’ultimo trentennio. Benché non sia stato raggiunto ancora un pieno accordo sui criteri più corretti per identificare questa condizione, esiste invece accordo nel ritenere la fragilità uno stato biologico età-dipendente caratterizzato da ridotta resistenza agli stress, secondario al declino di più sistemi fisiologici (Fried 2001) e correlato a comorbilità, disabilità, rischio di istituzionalizzazione e mortalità (Fried 2004).

La recente serie di articoli pubblicati da Lancet sulla fragilità, fa seguito ad altri precedentemente pubblicati su Lancet e sui Lancet di specialità che per completezza presentiamo qui sotto.

Fragilità: implicazioni per la pratica clinica e la salute pubblica

Frailty: implications for clinical practice and public health
Hoogendijk EO, Afilalo J, Ensrud KE, Kowal P, Onder G, Fried LP.
Lancet. 2019 Oct 12;394(10206):1365-1375.

In questo articolo Emiel Hoogendijk e colleghi evidenziano innanzitutto l'onere globale della fragilità, l'importanza dell'identificazione tempestiva e i possibili obiettivi di prevenzione.

Gestire la fragilità

Management of frailty: opportunities, challenges, and future directions
Dent E, Martin FC, Bergman H, Woo J, Romero-Ortuno R, Walston JD.
Lancet. 2019 Oct 12;394(10206):1376-1386.

Elsa Dent e colleghi esaminano criticamente la base di prove per gli interventi per gestire la fragilità e sostengono un approccio individualizzato e centrato sulla persona che preservi l'indipendenza e la funzionalità fisica di un individuo.

Fragilità come moderatore della relazione tra neuropatologia e demenza nella malattia di Alzheimer

Investigation of frailty as a moderator of the relationship between neuropathology and dementia in Alzheimer’s disease: a cross-sectional analysis of data from the Rush Memory and Aging Project.sectional analysis of data from the Rush Memory and Aging Project.
Wallace LMK, Theou O, Godin J, Andrew MK, Bennett DA, Rockwood K.
Lancet Neurol. 2019 Feb;18(2):177-184.

Il grado di fragilità nelle persone della stessa età modifica l'associazione tra malattia di Alzheimer e demenza. La fragilità è correlata sia alla probabilità di demenza, che all'espressione della malattia e ha implicazioni nella gestione clinica, dal momento che le persone con anche un basso livello di patologia della malattia di Alzheimer potrebbero essere a rischio di demenza se presentano elevati livelli di fragilità.

Disendocrinia e fragilità

Frailty and the endocrine system.
Clegg A, Hassan-Smith Z.
Lancet Diabetes Endocrinol. 2018 Sep;6(9):743-752.

Il sistema endocrino è considerato particolarmente importante nella fragilità, a causa del complesso di interrelazioni con il cervello, il sistema immunitario e muscolo scheletrico. Le prove indicano il ruolo chiave dell'asse ipotalamo-ipofisi nella patogenesi della fragilità e quello parimenti importante della vitamina D e dell'insulino-resistenza. Rimane invece incerto il ruolo degli ormoni tiroidei.

Score per identificare la pre-fragilità

Frailty and pre-frailty in middle-aged and older adults and its association with multimorbidity and mortality: a prospective analysis of 493 737 UK Biobank participants
Hanlon P, Nicholl BI, Jani BD, Lee D, McQueenie R, Mair FS.
Lancet Public Health. 2018 Jul;3(7):e323-e332.
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Gli autori dell'articolo concludono che gli sforzi per identificare, gestire e prevenire la fragilità debbano includere individui adulti con multimorbilità, in cui la fragilità è significativamente associata alla mortalità, anche dopo aggiustamento per il numero di patologie a lungo termine, caratteristiche socio-demografiche e stili di vita. La ricerca, le linee guida cliniche e i servizi sanitari devono quindi concentrarsi non più sulle singole condizioni, ma sulle esigenze sempre più complesse dei pazienti.

Score per verificare la fragilità

Development and validation of a Hospital Frailty Risk Score focusing on older people in acute care settings using electronic hospital records: an observational study
Gilbert T, Neuburger J, Kraindler J, Keeble E, Smith P, Ariti C, Arora S, Street A, Parker S, Roberts HC, Bardsley M, Conroy S.
Lancet. 2018 May 5;391(10132):1775-1782.
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Le persone anziane rappresentano sempre più frequentemente gli utenti delle cure sanitarie a livello globale. L'obiettivo del gruppo di lavoro di Thomas Gilbert è stabilire se gli anziani con caratteristiche di fragilità e che sono a rischio di esiti sanitari sfavorevoli possano essere identificati usando test di routine. I ricercatori concludono che il punteggio dell'Hospital Frailty Risk Score fornisce agli ospedali un modo sistematico e a basso costo per verificare la fragilità nei pazienti a maggior rischio di esiti avversi.



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Immagine: by Cristian Newman on Unsplash