L’
Istituto Superiore di Sanità dall’inizio di aprile fornisce settimanalmente un
aggiornamento bibliografico delle pubblicazioni internazionali su COVID-19, a cura del Gruppo di Studio ISS COVID-19 - Aggiornamento Scientifico.
L’iniziativa è veramente utile per fornire una
base informativa, anche se logicamente chi si occupa di una tematica specifica potrà dover integrare con ulteriori ricerche in PubMed.
Ogni rapporto inizia con una sorta di
editoriale denominato “l’immagine della settimana”: viene presentato uno studio e da questo ripresa appunto un’immagine, che focalizza un
argomento "caldo" discusso nei giorni antecedenti la pubblicazione.
Il 13 maggio nel rapporto n.6 è “
La diagnosi di laboratorio”, il 7 maggio nel rapporto n. 5 era “
Plasmaterapia, una soluzione possibile?”, mentre nel n. 4 “
Diffusione del Virus e Contact Tracing”.
La diagnosi di laboratorioQuesta settimana l'ISS propone un’immagine relativa alla
interpretazione della diagnosi di laboratorio. La figura è una rappresentazione schematica e indicativa della
tempistica per la
rilevazione di Sars Cov-2 nell’organismo umano e della relativa
capacità di contagio, e della
risposta immunitaria in grado progressivamente di garantire un minore rischio di circolazione virale, a livello di popolazione.
Da notare la possibile presenza di
portatori sani - asintomatici in grado di infettare, indipendentemente dalla presenza di una siero-conversione, laddove non si ponga attenzione al distanziamento sociale, alle pratiche igieniche, e all’uso dei dispositivi di protezione individuale, laddove prescritti.
L’identificazione dei
soggetti asintomatici/pre-sintomatici in grado di essere causa di contagio per RT-PCR positiva può avvenire in maniera più probabile come follow-up del contact tracing, o per depistaggi di tutta la popolazione interessata, ad esempio, all’interno di un focolaio/zona rossa, o perché è esposta a rischio professionale, o perché entra in contatto con gruppi fragili (ad esempio operatori all’interno delle RSA).
La
positività a RT-PCR decresce progressivamente trascorse due settimane dalla remissione dei sintomi, mentre quella fecale risulta permanere in media una settimana più a lungo.
Tale tempistica di diagnosi genomica tuttavia registra degli outlier, con positività a RT-PCR che oltrepassano il mese di convalescenza.
In donne in allattamento positive a Sars-Cov-2 sono state identificate Immunoglobuline Secretorie IgAs, che seguono l’andamento delle IgG, e si ritiene possano conferire
immunità passiva al neonato.
Plasmaterapia, una soluzione possibile?Lo schema della terapia si basa su
anticorpi presenti del sangue di soggetti convalescenti da COVID-19. Un individuo che è malato di COVID-19 e guarisce è sottoposto a prelievo di sangue e a screening per gli anticorpi anti-virus. Dopo l'identificazione dei soggetti con alti titoli di anticorpi neutralizzanti il virus, il siero/plasma contenente questi anticorpi può essere somministrato in pazienti con quadro clinico grave (trial clinico, uso compassionevole), nell’attuale quadro autorizzativo.
Oppure, il
sangue è studiato per l’identificazione di anticorpi che, successivamente alla loro
clonazione e
test di efficacia e di sicurezza, possono essere ritenuti idonei alla produzione su larga scala come bio-farmaci antivirali.
La plasma/siero-terapia ha una storia consolidata di efficacia nella terapia di malattie virali, quali Ebola e Sars ed attualmente in Italia è sotto sperimentazione clinica, sotto la vigilanza del Centro Nazionale Sangue.
Diffusione del Virus e Contact TracingUna domanda frequente in questa fase dell’epidemia è come fronteggiare la diffusione del virus e contenere il valore di R entro la soglia di tempestiva ed efficace presa in carico da parte del SSN. La discussione in risposta a tale quesito riguarda l’utilizzo diffuso di strumenti di
contact tracing digitali: diviene fondamentale partire da casi positivi identificati in tempo reale, considerando l’importanza che il fattore tempo riveste nel contenimento del tasso di crescita esponenziale dell'epidemia.
Come esempio di modalità di tracciamento riportiamo una immagine estratta dall’articolo di Luca Ferretti et al. pubblicato su Science (doi:10.1126/science.abb6936), relativo ad una ipotesi di app basata sulla posizione che integra funzioni di localizzazione GPS ad altri sistemi di localizzazione (QR).
Dinamiche di tracciamento similari possono essere attuate tramite l’utilizzo di
tecnologie di rilevamento della prossimità (Bluetooth). L’applicazione di questo tipo di soluzioni è di grande ausilio allo svolgimento delle funzioni di sorveglianza e tutela da parte del Sistema sanitario, ma non sostituisce la componente di partecipazione attiva e responsabile da parte di tutti gli individui nell’adottare le idonee condotte di salvaguardia individuale e collettiva.
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