2/9/2021

Quante sono le varianti identificate ad oggi e cosa ne sappiamo

www.bmj.com; www.ecdc.europa.eu
In Covid-19: How many variants are there, and what do we know about them? vengono evidenziati la data e il luogo in cui ogni singola variante è stata identificata per la prima volta. Sono quindi riportati i riferimenti ai principali studi che hanno determinato l’efficacia dei vaccini contro di essa.

Una sintesi della diffusione delle quattro principali varianti è rappresentata in un video che ne mostra cronologicamente l’espansione dal 21 settembre 2020 al 21 luglio 2021.
[NdR. I dati sull’efficacia dei vaccini, sono riferiti a precisi studi che l’autore ha considerato nel momento di pubblicazione dell’articolo].

Varianti di SARS-Cov2, la sintesi del British Medical Journal

Variante Alfa

Alfa, considerata da OMS tra le VOC (varianti di preoccupazione), è stata identificata per la prima volta nel Kent in UK nel settembre 2020 ed ha determinato la seconda ondata di pandemia del Regno Unito.

Mentre inizialmente si pensava che questa variante fosse circa il 70% più trasmissibile rispetto al coronavirus SARS-CoV-2 originale (wild-type), i dati ora suggeriscono che è più trasmissibile del 30-40% rispetto all'originale

La ricerca ha dimostrato che l'efficacia del vaccino (due dosi) contro la variante alfa è del 74,5% con il vaccino Oxford-AstraZeneca, del 93,7% con il vaccino Pfizer-BioNTech, del 85,6% con il vaccino Novavax, del 100% con il vaccino Moderna. Uno studio sul vaccino Sputnik V ha riscontrato una ridotta attività neutralizzante contro la variante alfa, e il Ministero della sanità pubblica tailandese ha riferito che due dosi del vaccino Sinovac sono efficaci tra il 71-91% contro Alfa.

Variante Beta

Identificata per la prima volta in Sudafrica nel maggio 2020, anche Beta è considerata una variante di preoccupazione dall'OMS.

I CDC (Centers for Disease Control and Prevention) statunitensi hanno collegato Beta a un aumento del 50% della trasmissione, ma la grande preoccupazione è l'evidenza emergente della sua capacità di eludere alcuni dei vaccini esistenti.

I primi studi indicano che il vaccino Pfizer ha un'efficacia leggermente inferiore (72-75%) contro Beta rispetto alla SARS-CoV-2 wild-type, ma sia Pfizer che Moderna affermano che i loro vaccini sono ancora efficaci al 95% contro la malattia grave e la mortalità per Covid-19.
Novavax (60%) e Johnson e Johnson (57%) vanno leggermente peggio.
Mentre i primi studi sul vaccino Oxford-AstraZeneca sembravano mostrare una bassa efficacia contro Beta, i dati “real world” pubblicati il 23 luglio indicavano un'efficacia dell'82% nel prevenire malattie gravi e morte per Covid dopo una singola dose di vaccino.
Il produttore di Sputnik V afferma che è "altamente efficace" contro Beta, ma almeno uno studio ha notato una riduzione dell'attività neutralizzante contro questa variante.
Mancano dati sull'efficacia del CoronaVac di Sinovac, sebbene i rapporti di Hong Kong suggeriscano che il livello di protezione era inferiore del 70% contro Beta rispetto a wild-type.

Variante Gamma

Gamma è stata identificata per la prima volta a Manaus, in Brasile, nel novembre 2020 ed è un'altra variante di preoccupazione per l'OMS. Rimane per il momento la variante dominante in Sud America.

La ricerca suggerisce che la gamma è 1,7-2,4 volte più trasmissibile rispetto a SARS-CoV-2 wild type .

Sono stati condotti pochi studi per determinare l'efficacia dei vaccini contro la variante gamma.
Tuttavia, un rapporto che ha esaminato un focolaio determinato da Gamma tra i dipendenti di una miniera d'oro nella Guyana francese, ha rilevato un “tasso di attacco" sorprendentemente alto tra le persone completamente vaccinate con il vaccino Pfizer: il 60% delle persone completamente vaccinate è stato infettato, rispetto al 75% di minatori non vaccinati senza una storia di infezione.
I produttori di Sputnik V affermano che è "altamente efficace" contro le varianti inclusa la gamma, ma uno studio pubblicato a luglio, che esamina le risposte anticorpali, ha rilevato una ridotta attività neutralizzante contro Gamma e altre varianti.

Variante Delta

Delta, la VOC ora dominante in Europa e negli Stati Uniti, continua a guidare un forte aumento dei casi in gran parte dell'Asia, tra cui Bangladesh, Iran, Iraq, Giappone, Kazakistan, Malesia, Myanmar, Pakistan, Corea del Sud, Thailandia e Vietnam e in India, dove è stato identificata per la prima volta nell'ottobre 2020.

Delta è la forma più trasmissibile di SARS-CoV-2 rilevata finora: fino al 60% in più rispetto alla variante Alfa, secondo uno studio.
I ricercatori l’hanno descritta come una versione “migliorata” della variante Alfa, grazie a una mutazione che la rende più infettiva nelle vie aeree.
Questo significa una maggiore quantità di virus nella persona infetta, che può espellere più virus nell'aria: uno studio preprint ha concluso che gli individui infetti avevano cariche virali fino a 1260 volte superiori rispetto alle persone infette da SARS-CoV2 originale.
Un'altra preoccupazione è che, se la variante Delta è più efficace nell'infettare le cellule delle vie aeree umane, le persone possono essere infettate dopo una minore esposizione.

I dati finora sono positivi sui vaccini esistenti: la ricerca suggerisce un'efficacia del vaccino del 67% con il vaccino Oxford-AstraZeneca e dell'88% con il vaccino Pfizer-BioNTech contro Delta, mentre i produttori di Sputnik V affermano che è efficace al 90% contro di essa .

Variante Delta plus

Sta emergendo inoltre la variante Delta con una mutazione della proteina spike K417N, che è stata definita Delta plus.
Al 23 luglio l'Inghilterra aveva segnalato 45 casi di questa variante. Colin Angus, esperto in modelli statistici di sanità pubblica, ha dichiarato al Washington Post che i casi determinati da Delta Plus erano stati principalmente nei giovani, ma che i dati preliminari hanno mostrato che gli anticorpi delle persone vaccinate erano ancora efficaci contro questa variante.

Variante Eta

Casi della variante Eta sono stati riscontrati in 72 paesi tra cui Regno Unito e Nigeria, dove è stata rilevata per la prima volta nel dicembre 2020.
Si sa poco di Eta, sebbene i CDC abbiano affermato che ha il potenziale per ridurre la capacità neutralizzante di alcuni anticorpi monoclonali e del plasma iperimmune.
L'OMS l'ha dichiarata una variante di interesse (VOI), il suo livello di allerta di secondo livello.

Variante Iota

Come per Eta, si sa poco della variante Iota, che è stata identificata per la prima volta a New York, negli Stati Uniti, nel novembre 2020. Finora è stata segnalata in 53 paesi e i CDC affermano che ha una suscettibilità inferiore alla combinazione di anticorpi monoclonali bamlanivimab ed etesevimab. Su ciò si è bastata l'OMS per dichiararla una variante di interesse.

Variante Kappa

Rilevata per la prima volta in India nell'ottobre 2020, anche kappa è considerata una variante di interesse dall'OMS. I CDC dichiarano che questa variante può ridurre il potenziale di neutralizzazione di alcuni trattamenti con anticorpi monoclonali. Kappa è stata segnalata in 55 paesi.

Variante Lambda

Identificata per la prima volta in Perù nel dicembre 2020, Lambda è diventata la variante dominante entro tre mesi, rappresentando l'80% di tutti i casi.
La rapidità e la presenza di mutazioni che potrebbero influenzare la trasmissibilità e l'efficacia degli anticorpi l’hanno resa una variante di interesse per l'OMS. È stato rilevata in 41 paesi, ma non ha ancora superato nessuna delle varianti più dominanti.

Non sono stati condotti studi peer-reviewed su Lambda, ma i primi studi preprint indicano una certa riduzione degli effetti anticorpali neutralizzanti del vaccino CoronaVac (Sinovac), così come di Pfizer e Moderna, sebbene i ricercatori affermino di essere fiduciosi che gli ultimi due rimarranno protettivi.

ECDC, le varianti di preoccupazione, di interesse, sotto monitoraggio e declassate

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) valuta regolarmente le nuove evidenze sulle varianti rilevate tramite “epidemic intelligence”, e attraverso lo screening delle varianti genomiche o altre fonti scientifiche. [NdR. Per sapere cosa si intende per Epidemic intelligence, leggi la pagina di Epicentro]

Se viene deciso di aggiungere, rimuovere o modificare la categoria per qualsiasi variante, le tabelle vengono aggiornate per riflettere questa modifica.
Le tabelle vengono regolarmente inviate per consultazione al gruppo di lavoro congiunto sulla caratterizzazione dei virus dell'ECDC e dell'Ufficio regionale dell'OMS per l'Europa.
“Rules-based genomic screening” viene eseguito utilizzando un algoritmo open source. 

Il rapporto settimanale sui dati di sorveglianza delle varianti può essere consultato sulla pagina Weekly COVID-19 country overviews sul sito Web di ECDC.
ECDC ha pubblicato:
Il 27 agosto 2021, ECDC ha presentato nel suo sito le tabelle aggiornate che qui riportiamo. 

Rispetto allo studio del BMJ
:
  • molte di più sono le varianti considerate
  • sul BMJ non è stata considerata la variante IOTA tra le VOI (varianti d’interesse), come invece definita dall'OMS, ma è stata inserita tra le varianti "under monitoring”
  • non è stata considerata la variante n/a B.1.1.1.7 +E484K, peraltro inserita per la prima volta in questo report
  • è stata considerata Theta come VOI.

ECDC, la tabella aggiornata con le varianti di preoccupazione

Per queste varianti sono disponibili chiare evidenze che indicano un impatto significativo su trasmissibilità, gravità e/o immunità, influenzando la situazione epidemiologica in UE/EEA.
[NdR. I numeri presenti tra parentesi nelle colonne delle “evidenze”, riportano i riferimenti alla bibliografia consultabile online].
varianti preoccupazione ecdc

ECDC, la tabella aggiornata con le varianti d’interesse

Per queste varianti, sono disponibili evidenze da proprietà genomiche, prove epidemiologiche o prove in vitro, che potrebbero implicare un impatto significativo su trasmissibilità, gravità e/o immunità, avendo realisticamente un influsso sulla situazione epidemiologica nell'UE/EEA. Tuttavia, le prove sono ancora preliminari o sono associate a una grande incertezza.
varianti interesse ecdc
Nel sito di ECDC è consultabile anche una tabella riferita alle varianti sotto monitoraggio.
Queste ulteriori varianti di SARS-CoV-2 sono state rilevate attraverso l’”epidemic intelligence”, lo screening delle varianti genomiche o prove scientifiche preliminari. Vi sono alcune indicazioni che potrebbero avere proprietà simili a quelle di VOC, ma le prove sono deboli o non sono state ancora valutate dall'ECDC. 
Le varianti che sono monitorate devono essere presenti in almeno un focolaio, rilevate in una comunità all'interno dell'UE/EEA, o devono esserci prove che vi sia trasmissione comunitaria della variante in altre parti del mondo.

Infine vengono elencate le varianti declassate, ovvero ridimensionate in base ad almeno uno dei seguenti criteri:
  • la variante non circola più
  • la variante circola da molto tempo senza alcun impatto sul situazione epidemiologica complessiva
  • l'evidenza scientifica dimostra che la variante non è associata ad alcuna proprietà preoccupante.

Per saperne di più, leggi:

quadratino Covid-19: How many variants are there, and what do we know about them?Covid-19: How many variants are there, and what do we know about them?
Elisabeth Mahase. BMJ 2021; 374 doi: https://doi.org/10.1136/bmj.n1971, published 19 August 2021.

quadratino ECDC. SARS-CoV-2 variants of concern as of 26 August 2021

Per approfondire, consulta anche:

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