28/10/2021

Quando la vaccinazione fa la differenza: infezioni e conseguenze di Covid-19 nelle case di riposo

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La pandemia di COVID-19 ha colpito drammaticamente i residenti delle case di cura (nursing home - NH), richiedendo così la vaccinazione precoce di questa popolazione vulnerabile.

È noto che la risposta immunitaria è ridotta in età avanzata anche nelle persone anziane sane, a causa di cambiamenti legati all'età nelle funzioni immunitarie, comunemente indicati come immunosenescenza. Di conseguenza, le vaccinazioni possono innescare un'immunità meno efficace negli anziani.

Nel contesto delle nursing home, la multimorbilità, i farmaci e lo scarso stato nutrizionale possono contribuire a compromettere ulteriormente le risposte immunitarie, ostacolando così l'efficacia del vaccino. Infatti, studi precedenti hanno indicato una scarsa immunogenicità dei vaccini antinfluenzali nei residenti.

I risultati degli studi clinici sui vaccini SARS-CoV-2 hanno riportato un'efficacia comparabile negli adulti più anziani e più giovani. Tuttavia, va considerato che i pazienti più anziani (p. es. di età superiore ai 75 anni) erano scarsamente rappresentati nelle popolazioni in studio e che i criteri di esclusione includevano un'ampia gamma di condizioni molto comuni in età avanzata, come fragilità, demenza e multimorbilità.

L'immunogenicità del vaccino mRNA BNT162b2 è risultata inferiore negli adulti di età compresa tra 65 e 85 anni rispetto ai giovani.

Inoltre, non è chiaro se e in che misura la vaccinazione, oltre a ridurre l'espressione clinica del COVID-19, sarebbe efficace nel limitare la diffusione dell'infezione da SARS-CoV-2 in comunità chiuse di soggetti vulnerabili.

Sono disponibili dati post-autorizzazione limitati sull'efficacia e l'efficacia del vaccino SARS-CoV-2 nei residenti delle case di riposo e alcune osservazioni preliminari suggeriscono una risposta anticorpale attenuata in questa popolazione. Date queste premesse, gli effetti del vaccino SARS-CoV-2 in questo contesto rimangono in gran parte inesplorati.

L'obiettivo principale di uno studio recentemente pubblicato, è stato quello di esaminare l'impatto del vaccino Pfizer a mRNA sul corso dell'epidemia nei servizi del Distretto Sanitario di Firenze in Toscana, attraverso l'analisi dei tassi di infezione settimanali prima e dopo la campagna vaccinale.

L'obiettivo secondario era valutare i rischi di morte e ospedalizzazione, in base allo stato di vaccinazione, nei residenti positivi a SARS-CoV-2 delle RSA, dove almeno una dose di vaccino era stata somministrata alla maggior parte dei residenti.

Sono stati calcolati i tassi di infezione settimanali durante il periodo pre-vaccinazione (1 ottobre-26 dicembre 2020) e post-vaccinazione (27 dicembre 2020-31 marzo 2021). L'analisi di Cox è stata utilizzata per analizzare la sopravvivenza in base allo stato di vaccinazione. Lo studio ha coinvolto 3730 persone (età media 84, 69 % femmine).

I tassi di infezione settimanali hanno oscillato durante il periodo pre-vaccinazione (1,8%-6,5%) e sono scesi a zero durante il periodo post-vaccinazione.

covid rsa popolazione generale

Tasso di incidenza settimanale di COVID-19 nei SSN del Distretto Sanitario di Firenze (per 100 persone; linea blu)
e nella popolazione generale della Toscana (per 100.000 persone; linea rossa), prima e dopo l'inizio della campagna vaccinale (linea verticale tratteggiata).
I dati sulla popolazione generale sono stati ottenuti dal Ministero della Salute italiano. La data sull'asse x indica il primo giorno della settimana di monitoraggio.


Nove residenti non vaccinati (UN), 56 parzialmente vaccinati (PV) e 35 completamente vaccinati (FV) sono risultati positivi a SARS-CoV-2 durante il periodo post-vaccinazione.

I residenti completamente vaccinati hanno mostrato tassi di ospedalizzazione e mortalità significativamente inferiori rispetto a PV e UV:
  • ricovero: FV 3%, PV 14%, UV 33%
  • mortalità: FV 6%, PV 18%, UV 56%.
Il rischio di morte era inferiore dell'84% e del 96% negli ospiti parzialmente vaccinati (HR 0,157, 95% CI 0,049-0,491) e nel FV (HR 0,037, 95% CI 0,006-0,223) rispetto ai UV.

Nei residenti in RSA del Distretto Sanitario di Firenze, la vaccinazione SARS-CoV-2 è stata seguita dunque da un marcato calo dei tassi di infezione ed è stata associata a una minore morbilità e mortalità tra i residenti infetti, confermando così l'efficacia del vaccino SARS-CoV-2 in questa popolazione vulnerabile.

I dati presenti supportano la necessità di un'elevata copertura vaccinale SARS-CoV-2 tra i residenti delle RSA.


Per saperne di più:

quadratino Course and Lethality of SARS-CoV-2 Epidemic in Nursing Homes after Vaccination in Florence, Italy
Rivasi G, Bulgaresi M, Mossello E, Buscemi P, Lorini C, Balzi D, Barucci R, Del Lungo I, Gangemi S, Giardini S, Piga C, Barghini E, Boni S, Bulli G, Carrai P, Crociani A, Faraone A, Lo Forte A, Martella L, Pupo S, Fortini G, Marozzi I, Bandini G, Cosma C, Stacchini L, Vaccaro G, Baggiani L, Landini G, Bonaccorsi G, Ungar A, Benvenuti E.
Vaccines (Basel). 2021 Oct 13;9(10):1174. doi: 10.3390/vaccines9101174. PMID: 34696282.


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