13/7/2022

Quando il giardinaggio diventa “terapia”: orti sociali ed effetti sulla comunità

bmcpublichealth.biomedcentral.com; mdpi.com
Due revisioni sistematiche della letteratura hanno analizzato gli effetti degli orti comunitari sulla salute fisica e psicosociale, sui comportamenti sanitari e sui risultati nella comunità.

Orti comunitari e loro effetti: la revisione più recente

La revisione pubblicata da BMC Public Health, ha incluso 53 studi, identificati con ricerche in Medline, Web of Science, PsycInfo, EBSCOHost e CAB Abstracts, fino a dicembre 2020. I dati sono stati estratti ed è stata esaminata la qualità degli studi, compreso il rischio di bias.

I risultati degli studi sono stati classificati come:
  1. Consumo alimentare, con particolare attenzione all'assunzione di frutta e verdura
  2. Risultati sulla salute, con particolare attenzione all'attività fisica
  3. Esiti psicosociali, come (ma non limitate a) isolamento sociale, salute mentale e benessere
  4. Sentimento comunitario, come (ma non limitato a) coesione sociale.
Sono state inoltre esplorate le caratteristiche degli utenti degli orti comunitari e le differenze sugli effetti degli orti comunitari in base alla posizione (urbana, regionale, remota) o alla posizione socioeconomica.

Gli studi che esaminano le associazioni tra orti comunitari e nutrizione o sicurezza alimentare sono stati riportati più frequentemente (k = 23). Altri fattori esaminati per le associazioni con gli orti comunitari sono stati la salute (k = 16), gli esiti psicosociali (k = 16) e gli esiti nella comunità (k = 7).

Gli effetti sono apparsi positivi per l'assunzione di frutta e verdura, per alcuni esiti psicosociali e comunitari, ma misti per gli esiti di salute fisica. La qualità delle evidenze nel complesso era però bassa.

In sintesi

I risultati degli studi inclusi in questa review indicano che i partecipanti agli orti sociali (community gardeners) tendono a consumare più frutta e verdura, sono più sani e partecipano più frequentemente ai contesti civici, rispetto ai “non giardinieri”. Tuttavia le evidenze osservazionali, che coinvolgono popolazioni selezionate hanno scarso (spesso nessun) aggiustamento per fattori confondenti e sono a rischio di bias. Pertanto, sebbene l'evidenza sia positiva per tutti i risultati, il potenziale di distorsione è sufficientemente alto ed è probabile che i risultati siano eccessivamente ottimistici sugli effetti degli orti comunitari.

Orti sociali e risultati di salute e benessere: una precedente revisione

Anche un’altra revisione pubblicata nel 2021, ma che includeva ugualmente studi sino al 2020, si è focalizzata sul tema dei “community gardens”.

Con la popolazione mondiale in rapido aumento, si stima che fino al 70% delle persone vivrà negli spazi urbani nei prossimi tre decenni. Questa tendenza ha enormi implicazioni sia per la salute umana che per l'impatto ambientale. Pertanto, sono urgentemente necessarie politiche urbane a sostegno della promozione di stili di vita sostenibili e sani.

ll fenomeno dell'urbanizzazione è stato infatti associato ad impatti negativi sulla salute umana, come malattie mentali e obesità. Un numero crescente di ricerche suggerisce che la disponibilità di spazio verde urbano vicino all'abitazione è associata a longevità e al miglioramento generale della salute. Il giardinaggio potrebbe svolgere un ruolo chiave non solo nella prevenzione della salute, sia nelle aree urbane che suburbane, ma sta diventando un'importante strategia politica per lo "sviluppo urbano sostenibile". Precedenti ricerche hanno suggerito che attività come gli orti comunitari potrebbero offrire un'ampia gamma di benefici per la salute.

Sebbene gli orti comunitari stiano diventando sempre più diffusi, c'è ancora una mancanza di consenso quando si fa riferimento ad alcune definizioni.

Il termine “community gardens” è probabilmente il più diffuso e può essere considerato un ombrello per tutte le altre tipologie. È concepito come uno spazio verde dove gli individui coltivano ortaggi e cibo in modo comune e collettivo.

Quest'ultimo aspetto della gestione della produzione alimentare segna una differenza rispetto agli orti, considerati invece come “appezzamenti di terreno acquisiti da privati e/o famiglie tramite locazione o affitto ad uso personale”.

I giardini possono essere trovati in molte aree diverse, dai parchi nelle città alle aree di campagna. Anche le finalità dei giardini possono variare.

Gli autori della review hanno scelto di applicare la terminologia “orti comunitari”. Tuttavia, le differenze significative rispetto alla terminologia scelta verranno commentate quando presenti.

Lo scopo della review è stato quello di rivedere sistematicamente la letteratura disponibile per analizzare l'entità del fenomeno, la distribuzione geografica e le principali caratteristiche in termini di esiti sanitari e popolazioni target.

Da un totale di 7226 articoli identificati nella ricerca, gli 84 selezionati hanno mostrato che :
  • sono fino al 50% pubblicati da università o istituzioni statunitensi (Figura 2 a. origine degli autori delle pubblicazioni; b. aree geografiche di ricerca; c. interesse geografico del tema di ricerca)
  • fino al 44% considerava i “giardini comunitari” come focus di ricerca (Figura 3 a. tipo di attività/intervento; b. attività in giardino rivolte a gruppi diversi; c. dettagli sulle fasce d'età miste)
  • un terzo degli studi includeva adulti
  • quasi il 25% ha utilizzato la salute generale come risultato principale nello studio dei benefici degli orti comunitari (Figura 4)
  • la percentuale di studi che hanno raggiunto i loro risultati è stata eterogenea tra le diverse dimensioni della salute (Figura 4). Circa il 10% ha riportato benefici sia in termini di salute mentale che di attività fisica. Una parte marginale degli studi ha valutato gli impatti in termini di indice di massa corporea (BMI) e di “benessere” generale. Vale la pena notare che fino al 46% degli studi ha utilizzato definizioni di esito composite per valutare l'impatto dell'orticoltura comunitaria sulla salute e sul benessere. La tabella 1 fornisce i dettagli sui diversi indicatori selezionati per la valutazione degli impatti generati dall'attività di orticoltura, negli studi con definizione di esito composito.
Figura 4. Distribuzione dei diversi risultati raggruppati per categorie principali.
orti comunitari fig4

Tabella 1. Dettagli dei principali risultati mostrati negli studi con definizione di esito composito (46,4% del totale).
orti comunitari tab1

Gli autori della review, nel tentativo di quantificare il potenziale beneficio dell'orto comunitario sulle diverse dimensioni della salute e del benessere, hanno realizzato un grafico a radar (Figura 5).
orti comunitari fig5

In conclusione, mentre esiste ancora un certo grado di eterogeneità nella definizione e nei risultati utilizzati, gli orti comunitari possono essere una strategia praticabile per la promozione del benessere in termini di salute psicologica, sociale e fisica e possono essere considerati una strategia urbana innovativa per promuovere la salute pubblica nei contesti cittadini.

Centomila orti in Toscana: nel modello toscano anche orti/giardini condivisi (community garden)

…omissis….L'orto urbano non deve essere quindi considerato solo un pezzo di terra da coltivare; è molto di più. E' un'area di aggregazione, di scambio sociale ed intergenerazionale, di didattica ambientale e di crescita culturale… E' un punto di incontro fra persone differenti che possono mettere in gioco le proprie conoscenze e le proprie esperienze, dove passare il tempo e dove crescere in modo sano. Questa frase è riportata nella premessa con cui la Regione Toscana presenta l’iniziativa Centomila orti in Toscana, strumento con cui l'amministrazione regionale promuove la realizzazione di nuovi orti ed il recupero di quelli già esistenti, trasformandone completamento il concetto e la visione.

Per comprendere meglio la terminologia utilizzata, viene tra l’altro specificato (nella sezione Gli orti urbani) che nell'uso comune con il termine "orto urbano", spesso usato come sinonimo di "orto sociale", si intendono genericamente aree di proprietà privata o pubblica inserite in contesti urbanizzati (spesso marginalizzati) e concessi a cittadini singoli, generalmente anziani.

La nuova visione degli orti, su cui si fonda il nuovo modello promosso dalla Regione Toscana vuole uscire da questa concezione, rinnovandola alle nuove funzioni che l'orto può svolgere e di cui ci sono molti esempi in tutto il mondo. Il modello toscano definisce i vari tipi di orti:

Ai fini del modello toscano sono definiti:
  • Complesso di orti. Struttura di proprietà pubblica (o di proprietà privata ceduta in uso al Comune) che raggruppa un insieme degli orti  ed è comprensiva anche di orti "fuori terra" caratterizzati da coltivazioni rialzate rispetto al terreno ed eseguite in appositi contenitori per facilitarne la fruizione a soggetti con disabilità e/o patologie invalidanti, gestita da una associazione, fondazione o altra istituzione pubblica o privata che non persegue scopo di lucro, in modo unitario secondo le modalità stabilite dal disciplinare di concessione
  • Orti urbani. Appezzamenti di terreno, situati entro un "complesso di orti", da cui l'assegnatario ottiene una produzione di fiori, frutti e ortaggi per se e per la propria famiglia. Laddove previsto dal regolamento la produzione può essere ceduta al soggetto gestore del complesso di orti, con modalità che saranno definite anche al fine di contribuire alle spese per la manutenzione e gli investimenti della struttura
  • Orti/giardini condivisi (community garden). Appezzamenti di terreno situati nel territorio comunale destinati alla coltivazione collettiva, da cui discende la produzione di fiori, frutta e ortaggi. Prevale in essi la dimensione collettiva e partecipata. Considerata la dimensione collettiva il giardino condiviso è già di per se un "complesso di orti"
  • Orti didattici. Appezzamenti di terreno, situati nel territorio comunale, che assolvono essenzialmente allo scopo di avvicinare i giovani alla conoscenza e al piacere del coltivare la terra. In tali spazi i ragazzi sono guidati nello svolgimento delle attività teoriche e pratiche sul terreno. Gli orti didattici possono essere parte di un "complesso di orti" più ampio
  • Orti terapeutici. Appezzamenti di terreno, situati nel territorio comunale, dedicati alle coltivazioni ortofrutticole per l'integrazione di persone o gruppi svantaggiati (es. immigrati, giovani disoccupati, persone anziane, disabili, ecc.) in quanto promuovono e facilitano il loro inserimento nel tessuto sociale. Tali orti possono essere utili quale supporto in processi terapeutici di riabilitazione fisica e psichica, particolari disturbi e/o forme di disagio sociale. Gli orti terapeutici possono essere parte di un "complesso di orti" e possono essere realizzati anche quali coltivazioni "fuori terra", indipendenti dal terreno e rialzate per essere agilmente usufruibili anche da soggetti con limitazioni motorie o con handicap.
Non ci dilunghiamo oltre, sperando comunque di aver suscitato almeno un po’ di curiosità in chi non conosceva già questa iniziativa.


Per saperne di più:

quadratino Community gardens and their effects on diet, health, psychosocial and community outcomes: a systematic review.
Hume C, Grieger JA, Kalamkarian A, D'Onise K, Smithers LG.BMC Public Health. 2022 Jun 23;22(1):1247. doi: 10.1186/s12889-022-13591-1. PMID: 35739494; PMCID: PMC9229094.

quadratino Community Garden Initiatives Addressing Health and Well-Being Outcomes: A Systematic Review of Infodemiology Aspects, Outcomes, and Target Populations.
Gregis A, Ghisalberti C, Sciascia S, Sottile F, Peano C. Int J Environ Res Public Health. 2021 Feb 17;18(4):1943. doi: 10.3390/ijerph18041943. PMID: 33671320; PMCID: PMC7922762.

quadratino Regione Toscana. Iniziativa Centomila orti in Toscana (2016)
Nel sito della Regione Toscana, è possibile trovare tutte le informazioni suddivise in:
L'iniziativa
Gli orti urbani
Presentazioni ed esperienze
Il modello toscano
La normativa
Il progetto Giovanisì
I progetti dei Comuni aderenti
La banca della terra
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