Il
diabete comprende un
gruppo di disturbi metabolici cronici che condividono la caratteristica comune dell'iperglicemia: ciò significa che, in linea di principio, il diabete può essere diagnosticato tramite la misurazione di un singolo componente del sangue. L'aumento della glicemia può essere però causato da
molteplici fattori, sia genetici che acquisiti, che riducono le concentrazioni circolanti di insulina o diminuiscono la sua efficacia, portando ad una eterogeneità nella presentazione clinica e nella progressione della malattia.
La classificazione del diabete prevede attualmente due forme principali: il tipo 1 e il tipo 2. Il
diabete di tipo 2, ad insorgenza in età adulta, rappresenta una
condizione molto eterogenea.
Un importante traguardo della ricerca clinica e genetica sarebbe
identificare specifici sottotipi per migliorare trattamento ed esiti, riducendo le complicanze. Un gruppo di ricercatori svedesi, autori di uno studio pubblicato su Lancet Diabetes & Endocrinology, ha tentato di individuare questa nuova classificazione.
Partendo dai dati della coorte Swedish All New Diabetics in Scania, i ricercatori hanno identificato 8.980 casi di diabete neodiagnosticato. Questi casi sono stati raggruppati in
sei cluster diversi, definiti in base a sei variabili:
- anticorpi anti-decarbossilasi dell’acido glutammico (GAD)
- età alla diagnosi
- indice di massa corporea (BMI)
- emoglobina glicata
- valutazione della funzione beta-cellulare e dell’insulino-resistenza (per mezzo del modello di valutazione omeostatico, HOMA).
Queste variabili sono state correlate ai dati successivamente registrati per questi pazienti rispetto allo sviluppo di complicanze e di prescrizione di farmaci.
I dati sono stati quindi replicati su tre coorti indipendenti (Scania Diabetes Registry, 1.466 partecipanti; All New Diabetics in Uppsala, 844 partecipanti; Diabetes Registry Vaasa, 3.485 partecipanti).
Dall’analisi dei dati i ricercatori svedesi hanno individuato
5 gruppi di pazienti con diabete:
cluster 1: SAID = severe autoimmune diabetes
cluster 2: SIDD = severe insulin-deficient diabetes
cluster 3: SIRD = severe insulin-resistant diabetes
cluster 4: MOD = mild obesity-related diabetes
cluster 5: MARD = mild age-related diabetes
Dall’analisi dei cluster sono stati poi evidenziati i
diversi rischi di sviluppare complicanze correlate come, ad esempio, la
nefropatia nei diabetici attribuiti nel cluster 3 – SIRD o la
retinopatia in quelli del cluster 2.
E' in fase di sviluppo una applicazione web per assegnare i pazienti a cluster specifici.
Sicuramente questa classificazione può essere utile per prescrivere una terapia su misura per i pazienti con una diagnosi finora "generica" di diabete di tipo 2.
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