L’obiettivo di una
recente revisione è stato fornire una visione completa del
ruolo della fiducia (trust) nel determinare l’
accettazione dei vaccini contro COVID-19. La fiducia si è rivelata una questione chiave in tutte le
fasi strategiche della pandemia, un elemento decisivo per il successo della campagna mondiale di vaccinazione.
Analisi delle forme di fiducia in relazione alle misure di contrasto a Covid-19
Realizzando una revisione sistematica completa dello stato dell'arte, selezionando e considerando 43 studi, gli autori hanno voluto far luce sulle
varie forme di fiducia che sono state prese in considerazione e su come queste si relazionano all'accettazione del vaccino da parte dei cittadini.
L'analisi mostra che la
fiducia è stata ampiamente adoperata, in particolare nei vaccini COVID-19, nell'operato di governi e produttori, nei sistemi sanitari e nella scienza (vedi tabella 2 della revisione).

Un'analisi più approfondita ha permesso anche di valutare il
ruolo che questi fattori hanno avuto
nei fenomeni sociali di cui sono stati determinanti. In particolare, si è dimostrato che, nei diversi contributi, la
fiducia nei vaccini COVID-19 ha una
forte correlazione con l'accettazione della vaccinazione (R = 0.78, p < 0.01) (vedi figura 2 della revisione).

Nel complesso, l'
accettazione del vaccino emerge quindi come un
fenomeno complesso che deve essere compreso attraverso le relazioni di fiducia strettamente intrecciate nei vari fattori che entrano in gioco.
Oltre a chiarire quanto accaduto negli anni precedenti, le considerazioni contenute in questo studio rappresentano anche un quadro interpretativo importante e utile per aiutare le istituzioni pubbliche e il sistema sanitario in futuro.
Il solo concetto di fiducia non basta a spiegare il comportamento pro o contro alcune misure
Svariati altri studi suggeriscono una serie di
ulteriori fattori che influenzano il grado in cui le persone in società diverse, accettano o rifiutano i comportamenti sanitari correlati alla pandemia di COVID-19:
- interesse personale
- comportamento prosociale ovvero la tendenza a mettere in atto comportamenti per ottenere effetti positivi e benefici su altre persone.
- atteggiamento e sentimento religioso
- convinzioni complottiste
- identificazione nazionale
- percezione dell’efficacia e qualità delle istituzioni.
A questi, gli autori di un
recente studio aggiungono che per capire perché le persone sostengono o si oppongono a determinate misure, è fondamentale comprendere:
- quali individui, gruppi, movimenti sociali o organizzazioni (indicati come "protagonisti") sono identificati come rilevanti
- come vengono percepiti i protagonisti.
In effetti, ricerche precedenti suggeriscono che le
percezioni sociali sui protagonisti sono correlate a comportamenti di contenimento: ad esempio, percezioni sociali più benevole nei riguardi degli
anziani, in quanto protagonisti vulnerabili che sono stati colpiti in modo sproporzionato dalla pandemia, sono state associate in Italia a comportamenti di contenimento durante l'epidemia di COVID-19.
Meno benevola è stata la percezione riguardo alla
popolazione cinese (protagonisti percepiti come parzialmente responsabili dell'epidemia del virus) durante la pandemia, maggiore l'avallo delle politiche restrittive in un campione di persone del Regno Unito.
Infine, è stato suggerito che la fiducia nelle
istituzioni, come governi ed esperti sanitari, predice positivamente il rispetto delle misure raccomandate da queste istituzioni.
Nonostante queste prime indicazioni sulla relazione tra la percezione sociale dei protagonisti e i comportamenti preventivi, poco si conosce su quali protagonisti siano particolarmente salienti nella pandemia di COVID-19, come siano generalmente valutati e come queste percezioni si colleghino ai comportamenti legati alla pandemia.
Lo studio affronta questa lacuna indagando le
percezioni socialmente condivise sui protagonisti rilevanti nella pandemia di COVID-19 e le loro correlazioni con i comportamenti in
35 paesi in 6 continenti.

Lo studio si basa sul
modello del contenuto degli stereotipi (stereotype content model - SCM) e la sua estensione, che forniscono un paradigma consolidato per indagare le percezioni socialmente condivise.
Originariamente, SCM è stato progettato per far luce sulle percezioni socialmente condivise dei gruppi sociali in generale, ed è stato adattato per indagare le percezioni sociali specifiche di dominio, inclusi migranti, occupazioni o istituzioni e marchi.
Recentemente, il modello è risultato essere compatibile con altri importanti modelli di percezioni sociali.
SCM suggerisce che le persone danno un senso al mondo sociale ponendosi due domande fondamentali quando valutano i protagonisti:
- le loro intenzioni sono generalmente percepite come amichevoli o ostili?
- Sono in grado di mettere in atto le loro intenzioni (amichevoli o ostili)?
Queste valutazioni si traducono rispettivamente in percezioni di “
warmth” (benevolenza delle intenzioni) e “
competence” (capacità di mettere in atto le intenzioni) sulle quali la
percezione sociale dei protagonisti può indipendentemente variare.
Le evidenze rilevate dallo studio
Le evidenze fornite dallo studio sono ottenute tramite indagini trasversali e dimostrano che la
percezione sociale dei protagonisti chiave sulle due dimensioni fondamentali – “warmth and competence”– gioca un ruolo cruciale nel plasmare i comportamenti legati alla pandemia.
In uno studio pilota open-ended, è stato chiesto a
1016 partecipanti (20-48 per paese) di nominare i protagonisti che ritenevano più rilevanti nel loro paese.
I
dodici protagonisti più importanti per ogni paese sono riassunti nella sottoscheda “Etichette dei protagonisti” della scheda “Chi sono i protagonisti rilevanti?” in
ShinyApp (tra i dati supplementari allo studio).
Sono stati universalmente identificati come protagonisti chiave in tutti i paesi:
- capi di stato
- medici
- movimenti di protesta.
Per indagare la percezione sociale di questi protagonisti all'interno dei paesi in termini di “warmth” e “competence”, è stato chiesto a
11.537 partecipanti (205-665 per paese) di valutare i
12 protagonisti di spicco di ogni paese per queste dimensioni.
Per esempio per l'
Italia sono stati identificati:

Questi
protagonisti – con pochissime eccezioni – hanno sempre incluso i capi di stato, i medici e un movimento di protesta, oltre a 9 importanti protagonisti specifici del paese emersi dallo studio pilota e quindi ritenuti particolarmente rilevanti per il rispettivo contesto.
Da notare che i
capi di stato hanno ricevuto in modo schiacciante valutazioni per “warmth and competence” relativamente negative.
I
medici hanno ricevuto valutazioni relativamente positive su entrambe le dimensioni in tutti i paesi.
I
movimenti di protesta sono stati costantemente valutati negativamente in termini di “warmth and competence” in tutti i paesi esaminati.
I risultati sono consultabili all'interno della scheda “Come sono percepiti i protagonisti all'interno dei paesi?” nella tabella “Modello di contenuto stereotipato” e sintetizzati numericamente nella tabella “Valori medi latenti” di
ShinyApp.
Riportiamo il
modello del contenuto degli stereotipi riferito all’Italia. Nel periodo considerato dall’indagine, i protagonisti erano Draghi e Conte.

Per esaminare in che modo le percezioni sociali dei capi di stato, dei medici e dei movimenti di protesta differivano tra i paesi, sono stati condotti confronti medi latenti delle percezioni di calore e competenza per ciascuno dei protagonisti separatamente tra i paesi, sempre utilizzando la procedura di allineamento. I risultati sono visualizzati nelle
figure 1a–c e nella scheda "Come vengono percepiti i protagonisti tra i paesi?", sottoscheda “Modello del contenuto degli stereotipi” e numericamente nella sottoscheda “Valori medi latenti” in
ShinyApp.
Sebbene i
capi di stato siano stati generalmente percepiti piuttosto negativamente all'interno dei paesi, sono stati valutati più positivamente in Cina, Nuova Zelanda, Italia, Germania e Norvegia e più negativamente in Romania, Armenia, Bosnia-Erzegovina, Slovacchia e Australia.
I
medici sono stati generalmente tra i gruppi più valutati all'interno dei paesi,e sono stati valutati più positivamente in Cina, Cipro (Comunità turco-cipriota), Belgio, Canada, Australia, Austria, Spagna, Portogallo e Repubblica Ceca, più negativamente in Bosnia-Erzegovina, Kazakistan, Finlandia, Georgia, Russia, Armenia e Uzbekistan.
Infine, sebbene i
movimenti di protesta siano stati generalmente percepiti piuttosto negativamente all'interno dei paesi, sono stati valutati più positivamente in Ghana, Francia, Armenia, Ucraina, Bulgaria e Kazakistan e valutati meno positivamente in Portogallo, Italia, Spagna, Regno Unito, Germania e Australia.
Le meta-analisi interne hanno mostrato che le percezioni di
calore e competenza di capi di stato, medici e movimenti di protesta erano
associate a:
- propositi di sostegno e opposizione
- comportamenti di contenimento e prevenzione
- nonché all'adozione di vaccinazioni.
Tutti i dati sono riportati in distinte tabelle (
tabella 1 sui capi di stato,
tabella 2 sui medici e
tabella 3 sui movimenti di protesta).
Come scrivono gli autori nelle conclusioni: «ci auguriamo che le nostre scoperte contribuiscano all'ulteriore sviluppo della teoria e ispirino sia i ricercatori che i responsabili politici interessati a progettare interventi per motivare gli esiti di salute desiderabili».
Per saperne di più:
Per approfondire: