Un
recente articolo pubblicato sul Magazine della Società Italiana di Farmacologia pone l’attenzione sui
farmaci nootropi (denominati in inglese anche “
cognitive enhancers”).
L’articolo inizia con la definizione e pone alcuni quesiti a cui fornirà risposte nei successivi paragrafi.
Il
termine “nootropo” identifica una serie di sostanze a cui viene attribuito il ruolo di
migliorare concentrazione, memoria, ragionamento, motivazione e umore.
Quali sono queste sostanze? Aiutano davvero a rendere il cervello più performante? E, soprattutto, sono sicure per la nostra salute?
L’articolo di cui non riportiamo qui i dettagli, ma che consigliamo di consultare per una panoramica sul tema, ci ha dato l’input per
verificare gli studi presenti in PubMed riferiti ai nootropi.
L'enclicopedia Treccani può invece aiutare coloro che desiderino alcune informazioni generali sui
farmaci nootropi, conosciuti anche come “smart drugs”.
Nootropic agents: la letteratura “di nicchia” in PubMed
Nootropic agents è lo specifico
MESH Term di PubMed che definisce queste sostanze come “drugs used to specifically facilitate learning or memory, particularly to prevent the cognitive deficits associated with dementias. These drugs act by a variety of mechanisms. Year introduced: 1995” [Farmaci utilizzati propriamente per facilitare l'apprendimento o la memoria, in particolare per prevenire i deficit cognitivi associati alle demenze. Questi farmaci agiscono attraverso vari meccanismi].
Se proviamo a effettuare la ricerca nel database, possiamo verificare l’andamento di quanto pubblicato nei vari anni (il grafico che mostriamo qui sotto è consultabile direttamente dalla banca dati statunitense).

Gli
anni in cui si rileva il maggior numero di studi indicizzati con il MESH Term “Nootropic agents” sono il 2013 (n.348) e il 2015 (n.354). Si deve però considerare che studi su singoli nootropi, possono non essere stati indicizzati con questo termine.
Scorrendo le citazioni degli studi in PubMed, è possibile verificare che molte sostanze sono considerate “Nootropic agents” e che è dimostrato il loro possibile utilizzo anche in determinate patologie (es. Alzheimer).
Alcuni studi si concentrano su
specifici principi attivi dei singoli nootropi.
Molti articoli non sono ancora stati indicizzati con il MESH Term e con una
ricerca più estesa (che ha quindi utilizzato anche termini generici come “nootropic”) è stata identificata una
revisione sistematica pubblicata nel 2022 finalizzata agli effetti dei nootropi su varie funzioni.
Effetti dei farmaci nootropi di origine vegetale in vari domini neurocognitivi: una revisione sistematica
Per la revisione sistematica segnalata qui sopra, sei ricerche indipendenti, una per ogni dominio neurocognitivo (NCD), sono state eseguite in parallelo utilizzando tre database bibliografici: PubMed, Cochrane e Scopus. Sono stati esaminati solo studi scientifici e revisioni sistematiche su esseri umani pubblicati tra gennaio 2000 e novembre 2021 e sono stati inclusi
256 articoli.

La revisione è suddivisa in sezioni che considerano:
- nootropi di origine vegetale e funzioni percettivo-motorie
- nootropi di origine vegetale e cognizione linguistica
- nootropi di origine vegetale e apprendimento e memoria
- nootropi di origine vegetale e cognizione sociale
- nootropi di origine vegetale e attenzione complessa
- nootropi di origine vegetale e funzioni esecutive.
La figura 2 presenta un grafico radar che mostra la
valutazione delle prove dei principali nootropi per
ogni dominio neurocognitivo (NCD - neurocognitive domain).
La valutazione delle prove per ogni nootropo in ciascun ambito NCD è stata calcolata come
numero compreso tra 0 e 5.
Per effettuare la valutazione, è stato considerato il numero di studi ammissibili con risultati positivi: fino a cinque studi sono stati conteggiati come 1 punto, 5 o più studi sono stati conteggiati come 5 punti.
Inoltre, i punti sono stati sottratti in base ai seguenti criteri:
- nessuno studio disponibile su esseri umani sani: -1 punto
- alcun effetto o effetti negativi sono stati considerati come segue:
- 1–3 studi che non mostrano alcun effetto: -1 punto
- 4–6 studi che non mostrano alcun effetto: -2
- >6 studi che non mostrano alcun effetto: -3 punti.

Solo gli studi clinici sono stati presi in considerazione per la classificazione delle evidenze. Recensioni, revisioni sistematiche e studi sugli animali o sull'esame del meccanismo non sono stati presi in considerazione.
La revisione sistematica fornisce un
riepilogo completo dei nootropi vegetali che hanno
dimostrato scientificamente di esercitare effetti positivi o contrastanti sulla funzione cognitiva umana.
I risultati più rilevanti della revisione sugli effetti dei nootropi vegetali
Ginkgo Biloba
Noto anche come albero di
capelvenere, è una pianta gimnosperma ed è classificato nel regno vegetale come membro unico della divisione Ginkgophyta. Questo albero, originario della Cina, è stato ampiamente coltivato nel paese come fonte di cibo e per i componenti terapeutici estratti principalmente dalle sue foglie.
Oltre ad essere il nootropo di origine vegetale meglio studiato per quanto riguarda le
funzioni percettivo-motorie, con efficaci miglioramenti in questo dominio neurocognitivo, il Ginkgo Bilboa è il solo nootropo vegetale con la capacità di migliorare gli insidiosi effetti cognitivi dell'
acufene cronico. Sebbene considerato da alcuni esperti come un trattamento farmacologico praticabile per questo disturbo, i ricercatori non hanno trovato risultati concludenti e auspicano ulteriori indagini.
Bacopa monnieri
Pianta erbacea perenne strisciante, comunemente nota come Brahmi, è stata per migliaia di anni tradizionalmente utilizzata nella
medicina ayurvedica come
potenziatore della memoria.
E’ stata identificata come un nootropico con alto potenziale di miglioramento nella comprensione e acquisizione del
linguaggio nei giovani adulti e nella capacità di
apprendimento di questi soggetti dopo un consumo prolungato.
Bacopa monnieri è il nootropo vegetale meglio studiato con l'efficacia più rilevante sul
consolidamento della memoria in soggetti cognitivamente normali e in soggetti affetti da deterioramento cognitivo.
Withania somnifera (Ashwagandha)
Solanacee Juss, pianta molto apprezzata nella
medicina ayurvedica indiana come
tonico (considerata uno dei più importanti tonici Rasayana nel corpus della medicina millenaria).
Ashwagandha è considerata il nootropo vegetale rilevante per i suoi
effetti sulla cognizione sociale. Questa pianta ha ampiamente mostrato un'eccezionale capacità di diminuire i marcatori fisiologici e comportamentali legati all'
ansia. Allo stesso modo, gli estratti di questa erba sono stati usati come coadiuvanti nei trattamenti farmacologici in soggetti con disturbi psichiatrici che interessano la cognizione sociale.
Hypericum perforatum L.
Conosciuto anche come St. John’s wort e comunemente soprannominato erba di San Giovanni, è un'erba a stelo rigido con foglie opposte e fiori gialli. Questa pianta è stata ampiamente utilizzata in diverse
medicine tradizionali, tra cui quella cinese.
L'erba di San Giovanni, sebbene esaltata in alcuni popoli occidentali per le sue
capacità antidepressive e stabilizzanti dell'umore, ha dimostrato
effetti negativi per quanto riguarda i miglioramenti nella
depressione in diversi studi clinici. Pertanto, i suoi effetti sui disturbi affettivi richiedono ulteriori ricerche.
Caffeina
La caffeina è il nootropo di origine vegetale più rilevante in questo momento per quanto riguarda il miglioramento dell'
attenzione e della cognizione correlata alla
funzione esecutiva e di altre funzioni neurocognitive a breve termine.
Tuttavia, questa molecola possiede alcuni
effetti indesiderati, per esempio il cosiddetto crash della caffeina, che può essere migliorato se somministrata in combinazione con Alpinia galangal (L.) Willd.
Per saperne di più:
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Simona Spampinato. Sostanze per migliorare concentrazione, memoria, ragionamento, motivazione e umore: sono davvero utili e sicure? SIF Magazine 22 giugno 2023
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Plant-derived nootropics and human cognition: A systematic review Lorca C, Mulet M, Arévalo-Caro C, Sanchez MÁ, Perez A, Perrino M, Bach-Faig A, Aguilar-Martínez A, Vilella E, Gallart-Palau X, Serra A. Crit Rev Food Sci Nutr. 2022 Jan 3:1-25. doi: 10.1080/10408398.2021.2021137. Epub ahead of print. PMID: 34978226. |
Per approfondire: