18/5/2020

Covid-19 e DPI-psicologici: il corso FAD per operatori sanitari contro burnout, compassion fatigue, disturbo post traumatico da stress … e altro


I professionisti sanitari sono stati definiti “eroi nella lotta contro Covid-19”. Il 12 maggio, in occasione della Giornata internazionale dell’Infermiere, il termine “eroe” è ricorso spesso. Proprio in questa data, ma nel lontano 1820 infatti, nasceva a Firenze Florence Nightindale, considerata la fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne.

Covid-19: gli operatori sanitari come eroi?

Il termine greco antico ἣρως – eroe è molto probabilmente ricollegabile etimologicamente al verbo latino servo (nell'accezione di preservare): da ciò deriverebbe l'aspetto degli eroi come protettori degli uomini per il quale erano venerati nell'antichità.
In molti racconti un eroe è un uomo o una donna (di solito il protagonista) che possiede caratteristiche e abilità superiori a qualsiasi altra persona che lo rendono capace di compiere azioni straordinarie a fin di bene e per cui diventa famoso. Queste capacità non sono solo fisiche, ma anche mentali.

Un interessante articolo recente Le metafore della pandemia come veicolo di comunicazione: rischi e potenzialità sulle aspettative e sul comportamento individuale e collettivo disamina la metafora bellica e la metafora dell’eroe nel descrivere la fase 1 dell'emergenza sanitaria in corso.

Quella contro la Covid-19 è stata definita a più riprese una guerra, il virus è un serial killer, un nemico invisibile e l’emergenza un’esplosione silenziosa. Infermieri e medici sono i nostri eroi. Lavorare in condizioni fisiche e psicologiche difficili, dover sopportare ritmi di lavoro ben più stancanti di quelli a cui erano abituati, confrontarsi quotidianamente con sofferenza e morte e poter contare su risorse materiali ed individuali scarse rende sicuramente l’operato di medici, infermieri e di tutti gli altri operatori sanitari indiscutibilmente lodevole.

Le autrici si chiedono quanto ai professionisti questa metafora vada a genio, se ne siano o meno gratificati e riportano interessanti testimonianze raccolte dal personale in servizio durante la pandemia. Non tutti gli operatori sanitari vogliono essere chiamati eroi, poiché quello che stanno svolgendo è il proprio lavoro e il proprio dovere; ciò che invece chiedono − e vale sia per i tempi di “guerra” che per quelli di "pace" − è il rispetto per il proprio ruolo professionale: "quindi eroi o siamo sempre o non siamo mai”.

Ma anche gli eroi sono vulnerabili ...

Un altro articolo delle stesse autrici (Ierardi, Gatteschi) analizza le conseguenze della COVID-19 sul benessere psicofisico dell’operatore sanitario, partendo da alcune considerazioni.
La rapidità con cui l’emergenza sanitaria si è diffusa, l’impatto generato sulla salute di tutti i cittadini, la scarsità di risorse professionali, di presidi che garantiscano la sicurezza del personale e di adeguati ed attrezzati luoghi di cura con cui i sanitari si sono trovati a far fronte all’epidemia, il tutto aggravato dal loro perdurare nel tempo, hanno posto i professionisti della cura nella condizione di vivere in maniera straordinaria e repentina tutti quei disagi organizzativi, fisici e psicologici – da cui sono afflitti in condizioni ordinarie, ma in maniera più diluita nel tempo.
Infatti, quello che ci preme sottolineare è che anche al di fuori di questa grave epidemia, chi lavora in ambiente medico ha quotidianamente a che fare con la gestione di emergenze ed urgenze, con turni stressanti, reperibilità, carenza di personale, oltre ad un confronto continuo con situazioni di estrema sofferenza.

Per questi motivi il lavoro sanitario è considerato fra quelli che con più facilità possono portare allo sviluppo della sindrome da burnout, caratterizzata da esaurimento emotivo, depersonalizzazione e derealizzazione personale. Ed è su questo terreno che si innestano con la loro gravità i disagi tipici delle situazioni catastrofiche, a cui viene assimilata la COVID-19 .
L’articolo continua con precisazioni e riflessioni, che invitiamo a leggere.

Come aiutare gli operatori sanitari impegnati nell'emergenza

La sezione del sito di Epicentro dell’ISS COVID-19: gestione dello stress tra gli operatori sanitari,è destinata a delineare il problema e fornire indicazioni per contenerlo. Un report specifico Indicazioni ad interim per la gestione dello stress lavoro-correlato negli operatori sanitari e socio-sanitari durante lo scenario emergenziale SARS-COV-2 è stato pubblicato proprio negli ultimi giorni e delinea e sintetizza, nell’allegato, delle possibili azioni, descritte nel dettaglio nel report completo.

•Organizzare ruoli e attività degli operatori
•Garantire la formazione
•Favorire interventi materiali di sostegno
•Promuovere strategie individuali di sostegno
•Monitorare le reazioni correlate al disagio

Anche nella letteratura inclusa in PubMed, troviamo altri recenti studi che ci forniscono una panoramica dei problemi affrontati dal personale sanitario, suggerendo possibili azioni.
L'articolo Mitigating the Psychological Impact of COVID-19 on Healthcare Workers: A Digital Learning Package, ad esempio fornisce suggerimenti per azioni di aiuto, rimandando a quanto predisposto dall’Università di Nottingham nella sezione Psychological Wellbeing for Healthcare Workers Mitigating the impact of COVID-19 on Psychological Wellbeing.

Il corso FAD gratuito ABCDE per medici, infermieri, ostetriche e tecnici sanitari

In Italia, si chiama ABCDE (Attenzione, Burnout, Compassion fatigue, Disturbo post traumatico da stress …E oltre) il corso online per i professionisti sanitari, predisposto con il patrocinio delle federazioni degli Ordini dei medici e degli odontoiatri, degli infermieri, delle ostetriche, dei tecnici sanitari di radiologia medica e professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.
  • Il corso è stato ideato da Massimo Picozzi, psichiatra, criminologo, saggista, Faculty Fellow della Sda Bocconi, già noto per aver realizzato un corso per medici e infermieri per prevenire la violenza sugli operatori sul posto di lavoro.
  • Sarà offerto gratuitamente ai professionisti della sanità in prima linea nella guerra contro Covid-19, dal 15 maggio 2020 al 14 maggio 2021.
  • Saranno erogati 10,4 CREDITI ECM per tutte le professioni sanitarie, dopo il superamento della consueta prova di apprendimento.
  • L’iscrizione viene effettuata dal sito di Format, provider e segreteria organizzativa, ma dovrebbe essere possibile, per gli operatori iscritti, anche dai siti istituzionali delle quattro federazioni.
  • Obiettivi del corso:
    • individuare strategie finalizzate a prevenire, riconoscere e gestire le varie forme di disagio psicologico che possono manifestarsi nei contesti sanitari e socio sanitari che si trovano a gestire l'emergenza Covid-19
    • definire il burnout, riconoscendone i sintomi
    • acquisire conoscenze rispetto alla sindrome Compassion Fatigue ed i sintomi attraverso i quali si manifesta
    • individuare i fattori che concorrono allo sviluppo del disturbo post traumatico da stress (PTSD) ed i relativi sintomi
  • Per saperne di più: leggi il depliant
Come sottineato nella presentazione, gli operatori sanitari sono impegnati in prima linea a fronteggiare l'epidemia, spesso senza nemmeno i presidi necessari per proteggersi, esponendosi a grandi rischi per la loro stessa salute fisica ma anche mentale. Alla carenza di DPI come camici, mascherine e guanti, si aggiunge l’assenza di “DPI psicologici”, indispensabili per qualunque sanitario lavori in area critica.

Medici ed infermieri sono esposti a grandi pressioni su più fronti: da un lato l’etica e la deontologia professionale, l’impegno verso i propri pazienti e la frustrazione di non riuscire a curarli, di non riuscire a lenire le loro sofferenze, dall’altro lato la forte preoccupazione per la propria salute e per quella dei propri cari.

Come sottolineano Ierardi e Gatteschi nell'articolo sulle condizioni psicofisiche degli operatori, questa drammatica emergenza ha fatto luce sul bisogno espresso dai sanitari che attenzione, gratitudine e rispetto, spontanei dato il momento attuale, perdurino anche oltre il periodo dell’emergenza attraverso la valorizzazione delle professioni sanitarie e la creazione delle condizioni organizzative per svolgere al meglio il lavoro di cura. Ma cosa accadrà quando l’emergenza inizierà ad allentarsi? È lecito attendersi un numero significativo di casi di burn-out, compassion fatigue e disturbo post traumatico da stress, forme di disagio da saper riconoscere e gestire.


Per saperne di più:

quadratino Gatteschi C, Ierardi F. 2020 (11 maggio). Le metafore della pandemia come veicolo di comunicazione: rischi e potenzialità sulle aspettative e sul comportamento individuale e collettivo

quadratino Ierardi F., Gatteschi C. 2020 (15 aprile). Le conseguenze della COVID-19 sul benessere psicofisico dell’operatore sanitario
quadratino ISS. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19.2020 Indicazioni ad interim per la gestione dello stress lavoro-correlato negli operatori sanitari e socio-sanitari durante lo scenario emergenziale SARS-COV-2. Versione del 7 maggio.

quadratino Mitigating the Psychological Impact of COVID-19 on Healthcare Workers: A Digital Learning Package
Blake H, Bermingham F, Johnson G, Tabner A. Int J Environ Res Public Health. 2020 Apr 26;17(9)

quadratino Nottingham University 2020 “Psychological Wellbeing for Healthcare Workers Mitigating the impact of COVID-19 on Psychological Wellbeing

quadratino Format sas 2020 Corso FAD gratuito per medici, infermieri, ostetiche e tecnici sanitari ABCDE (Attenzione, Burnout, Compassion fatigue, Disturbo post traumatico da stress …E oltre)

quadratino Panorama Sanità 2020 13 maggio. Dallo psichiatra Massimo Picozzi un corso contro il Burnout per i professionisti sanitari



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