24/4/2025

Salute cardiovascolare e longevità: lo studio del Global Cardiovascular Risk Consortium

New England Journal Medicine
Secondo lo studio Global Effect of Cardiovascular Risk Factors on Lifetime Estimates, presentato recentemente al congresso dell’American College of Cardiology e pubblicato sul New England Journal of Medicine, uomini e donne che a 50 anni non fumano, hanno una pressione arteriosa normale, mantengono livelli di colesterolo nella norma, sono liberi dal diabete e sono normopeso vivono di più e rimangono anche liberi più a lungo dalle malattie cardiovascolari.

Ma anche chi posticipa scelte salutari dopo i 55 anni ne trae vantaggio in termini di aspettativa di vita, a dimostrazione che la salute cardiovascolare influisce significativamente sulla longevità.

Dall'indagine, condotta dai ricercatori del Global Cardiovascular Risk Consortium (per l'Italia, l'Istituto Superiore di Sanità con il Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento e l'Istituto neurologico mediterraneo Neuromed) su un campione di oltre 2 milioni di partecipanti distribuiti in 133 coorti, 39 paesi e 6 continenti è emerso quanto il controllo di 5 fattori di rischio (fumo, colesterolo, pressione arteriosa, diabete e peso) possa incidere sulla durata della vita, non solo in termini di anni totali, ma anche di anni vissuti senza malattie cardiovascolari.

Scopo dello studio era capire in che modo e in che misura l’assenza o il controllo di questi 5 fattori influenzi l’aspettativa di vita.
Le donne cinquantenni prive dei 5 fattori di rischio sviluppano malattie cardiovascolari 13,3 anni dopo e muoiono 14,5 anni più tardi di quelle con tutti e cinque i fattori di rischio. Gli uomini cinquantenni senza fattori di rischio vivono 10,6 anni in più senza malattie cardiovascolari e muoiono 11,8 anni dopo rispetto agli uomini con questi fattori di rischio.

Altro dato significativo è che mettere in atto comportamenti sani anche in età avanzata è utile e che, tra tutti e cinque i fattori di rischio, il controllo della pressione arteriosa è associato al maggior numero di anni di vita sani aggiuntivi. Le persone che riescono a controllare la pressione alta o a smettere di fumare tra i 55 e i 60 anni vivono più a lungo e rimangono più a lungo libere da malattie cardiovascolari rispetto a coloro che non apportano cambiamenti al proprio stile di vita: 2,4 anni di aspettativa di vita in più senza malattie cardiovascolari per le donne non ipertese e 1,2 anni per gli uomini non ipertesi; 1,7 anni in più per le donne non fumatrici ed 1 anno in più per i non fumatori. Quindi, pressione arteriosa, in particolare, e fumo sono i 2 fattori di rischio che, singolarmente, consentono di avere un maggior guadagno in termini di aspettativa di vita senza malattia.

Lo studio rappresenta una delle indagini ad oggi più complete sull’effetto dei fattori di rischio sull’aspettativa di vita nonostante che, si evince nelle conclusioni, l'associazione tra fattori di rischio individuali e differenze nella durata della vita rimane poco chiara.

Le analisi del Global Cardiovascular Risk Consortium mirano a:
  • stimare, per sesso, il rischio di malattia cardiovascolare e di morte per qualsiasi causa
  • fornire la differenza stimata nella durata della vita tra i partecipanti senza fattori di rischio classici per le malattie cardiovascolari e quelli con tali fattori di rischio e tra i partecipanti che hanno modificato alcuni fattori di rischio e quelli che non li hanno modificati
  • valutare la differenza nella durata della vita correlata alla modifica dei fattori di rischio in un range d'età specificato
  • identificare gli obiettivi regionali più utili per strategie efficaci di prevenzione primaria.


Per saperne di più:

American College of Cardiology. Global Effect of Cardiovascular Risk Factors on Lifetime Estimates