Fra le malattie trasmesse da vettori, un importante gruppo è costituito dalle
arbovirosi, le infezioni virali trasmesse da artropodi. Esistono infatti oltre 100 virus classificati come arbovirus in grado di causare malattie nell'uomo.
In
Italia sono presenti sia
arbovirosi autoctone, fra le quali si annoverano la malattia di West Nile, l’infezione da virus Usutu, l’infezione da virus Toscana e l’encefalite virale da zecche, sia
arbovirosi di importazione, come le infezioni causate dai virus Chikungunya, Dengue e Zika.
La sorveglianza epidemiologica umana e veterinaria, condotta nei primi mesi dell’attuale stagione vettoriale, ha confermato la circolazione del
virus West Nile (WNV) e
Usutu (USUV) nel territorio nazionale con una concentrazione di casi nella regione Lazio nella prima metà del mese di luglio.
Il ministero della salute ha prontamente emanato una
nuova circolare per garantire un presidio tempestivo e capillare del territorio, in linea con quanto previsto dal
Piano nazionale di prevenzione delle arbovirosi (PNA).
Il documento, indirizzato a Regioni, Aziende sanitarie, Comuni, Servizi veterinari e ambientali, operatori sanitari e associazioni di settore, aggiorna i flussi operativi già attivi a livello umano, veterinario e ambientale, sottolineando la necessità di un approccio integrato e multiprofessionale (
approccio One Health).
La Società italiana di medicina veterinaria preventiva (SIMEVeP) ha pubblicato tempestivamente una
brochure dedicata alla sorveglianza del virus West Nile ricordando che solo l’1‑2% delle infezioni comporta un ricovero ospedaliero, mentre la maggioranza decorre in forma asintomatica. Questo significa che il cluster attuale potrebbe già comprendere diverse centinaia di persone infette che non sanno di esserlo.
Il 31 luglio scorso lo
European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), nell'ultimo
bollettino settimanale, conferma che l'
Italia si trova in cima alla mappa europea dei casi umani di infezione da virus West Nile, seguita a distanza da Grecia, Romania, Bulgaria e Francia.
Il bollettino non fornisce comunque un totale complessivo ufficiale, perché i dati diffusi includono sia casi confermati che probabili; i conteggi sono preliminari e soggetti a revisione nelle prossime settimane.
Distribuzione dei casi umani autoctoni di virus West Nile nel 2025 fino al 30 luglio 2025
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