24/11/2017

Femmicidio e femminicidio: due termini per dire in quanti modi si può fare violenza


Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In questi giorni sono stati pubblicati svariati documenti e articoli che riportano dati e commenti su questo tema, che deve essere sempre al centro dell'attenzione.

Nel luglio del 2017, in un documento della Conferenza delle Regioni Femminicidio: impegni e proposte contro la violenza di genere si legge:
"In letteratura sembra si sia pervenuti a una definizione dell’atto tangibile/visibile, si parla di femicidio (o femmicidio) quando l’esito della violenza è la morte della donna e, di feminicidio (o femminicidio) quando ci si riferisce all’insieme dei comportamenti violenti mirati alla morte della donna oppure al suo annientamento fisico o psicologico".

Riflettere sui due termini e sul significato di quanto "esprimono", significa comprendere quanto vaste siano le problematiche da affrontare.

Come viene commentato sul sito web di Epicentro sulla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne 2017:
"Sino al 2012 in Italia non si parlava di femminicidio: l’assenza di rilevamento dei dati sul fenomeno fu messa in evidenza dal Comitato per l’implementazione della Convenzione per l’eliminazione di ogni discriminazione sulle donne delle Nazioni Unite (Cedaw) nel giugno 2012, che indicava tra le cause del silenzio sui femminicidi il persistere di tendenze socio-culturali che minimizzano o giustificano la violenza domestica e le attitudini a rappresentare donne e uomini in maniera stereotipata e sessista nei media e nell’industria pubblicitaria. Il quadro legislativo ha iniziato a cambiare l’anno dopo anche grazie alla pressione delle componenti della società civile, tra cui le associazioni femminili e femministe...."

In Toscana, forse più che altrove, il problema è stato ed è al centro dell'attenzione. Lo dimostra il fatto che l'Osservatorio sociale regionale ha pubblicato il Nono rapporto sulla violenza di genere in Toscana - anno 2017
Il primo capitolo è dedicato alla forma estrema di violenza di genere, il femmicidio. Poi, come ogni anno, è presente l'analisi delle informazioni relative alle donne che si rivolgono ai Centri antiviolenza presenti nel territorio toscano, grazie all'applicativo web realizzato dalla Regione Toscana; un approfondimento è dedicato alla violenza subita dai minori, con i dati del Centro Regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza.
Un capitolo è dedicato al Progetto regionale Codice rosa, che permette un percorso speciale nel pronto soccorso, coordinato con gli altri nodi della rete. All'interno di questa parte del lavoro è incluso, per la prima volta, anche un approfondimento su un altro servizio importantissimo nella lotta alla violenza, il Centro di riferimento regionale per la violenza e gli abusi sessuali su adulte e minori.
Il quarto capitolo presenta i dati su accessi e utenti di un altro strutturale nodo della rete antiviolenza, i consultori, attraverso l'analisi dei dati relativi ai casi che vi si rivolgono per abuso e maltrattamento, con approfondimenti per le tre aree vaste toscane. Lo sguardo alle politiche da diversi anni include anche i servizi di recupero per gli uomini maltrattanti.
Infine, l'approfondimento qualitativo di questa edizione è dedicato alle Case rifugio, strutture protette in cui le donne in pericolo sono accolte per iniziare un percorso di uscita dalla violenza.

Di recente pubblicazione anche il report Strengthening health systems to respond to women subjected to intimate partner violence or sexual violence: A manual for health managers dell'Oms che tende proprio a far incrementare concrete azioni da parte di tutti i responsabili alla salute nei sistemi sanitari.


Per saperne di più: