ULTIMO AGGIORNAMENTO: 15 marzo 2023.
Indice degli argomenti di questa pagina:
- Covid-19 nei neonati
- Anticorpi nei neonati allattati 6 mesi dopo la vaccinazione materna
- Elementi essenziali sull'infezione da SARS-CoV-2 nei neonati: revisione narrativa
- Neurosviluppo nei neonati con esposizione prenatale o neonatale precoce a SARS-CoV-2
- Neonati nati dopo l'infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza
- Covid-19, gravidanza e parto
- Infezione materna ed esiti perinatali durante i periodi di dominanza di SARS-CoV-2 wild type, alfa e variante delta nel Regno Unito (1 mar)
- Nascite pretermine e natimortalità durante i lockdown in 26 paesi (27 feb)
- Esiti avversi materni, fetali e neonatali tra le donne in gravidanza con infezione da SARS-CoV-2
- Una revisione della malattia da coronavirus 2019 in gravidanza
- IMAgiNE EURO: i dati dell'assistenza materna e neonatale di 20 paesi europei durante la pandemia
- Gravidanza e COVID-19: alto o basso rischio di trasmissione verticale? Una revisione sistematica
Covid-19 nei neonati
Anticorpi nei neonati allattati 6 mesi dopo la vaccinazione materna contro COVID-1912 gennaio 2023. J Perinatol. Detection of SARS-CoV-2 IgA and IgG in human milk and breastfeeding infant stool 6 months after maternal COVID-19 vaccinationL'obiettivo di questo studio osservazionale prospettico era valutare la presenza, la durata e la capacità di neutralizzazione degli anticorpi specifici per SARS-CoV-2 nelle feci dei neonati, nel plasma e nel latte materno dopo la vaccinazione materna. Trentasette madri e 25 neonati sono stati arruolati tra dicembre 2020 e novembre 2021. La presenza di anticorpi specifici per SARS-CoV-2 nelle feci infantili dopo la vaccinazione materna offre un'ulteriore prova del trasferimento duraturo di questi anticorpi attraverso l'allattamento al seno. Infatti, dopo la vaccinazione materna i livelli di IgA e IgG specifici per SARS-CoV-2 erano più alti nelle feci dei neonati allattati, rispetto ai controlli. Le concentrazioni materne di IgA e IgG sono diminuite nei 6 mesi successivi alla vaccinazione, ma sono rimaste superiori ai livelli pre-vaccinazione. E' stata osservata una migliore capacità di neutralizzazione nel latte e nel plasma dopo la vaccinazione contro COVID-19.
Elementi essenziali sull'infezione da SARS-CoV-2 nei neonati 20 dicembre 2022. Am J Perinatol. The Essentials about Neonatal Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 Infection and Coronavirus Disease: A Narrative ReviewL'infezione da SARS-CoV-2 può verificarsi nei neonati in quanto il virus può essere trasmesso sia orizzontalmente (dall'ambiente) che verticalmente (durante la gravidanza o al momento del parto). Rispetto al focolaio adulto, le infezioni neonatali non rappresentano un problema di salute pubblica. Tuttavia, raramente, possono verificarsi casi gravi e potenzialmente letali e sia ostetriche che neonatologi dovrebbero avere una buona conoscenza dell'infezione perinatale e delle relative conseguenze.
Le infezioni neonatali da SARS-CoV-2 si verificano sia verticalmente (30%) che orizzontalmente (70%). Circa la metà dei pazienti non presenta manifestazioni cliniche; i segni clinici e di laboratorio sono simili a quelli degli adulti ma solitamente più lievi. Remdesivir e steroidi possono essere usati come trattamento.
Neurosviluppo nei neonati con esposizione prenatale o neonatale precoce a SARS-CoV-212 novembre 2022. Early Hum Dev. Neurodevelopment in infants with antenatal or early neonatal exposure to SARS-CoV-2Uno studio osservazionale prospettico svolto presso il Children's National Hospital (US), fornisce i dati del follow-up dei neonati con esposizione in utero o neonatale a SARS-CoV-2. I trentaquattro neonati valutati nel programma di follow-up sono stati sottoposti a esami neurologici e screening dello sviluppo con “Ages and Stages Questionnaire” (ASQ). Sono state analizzate le correlazioni tra il tipo di esposizione SARS-CoV-2 e gli esiti dello sviluppo neurologico.
La maggior parte (28/34; 82%) era stata esposta in utero: 16 da madri sintomatiche (UI-S) e 12 da madri asintomatiche (UI-A). Sei sono stati esposti solo da neonati. I neonati di madri sintomatiche (UI-S) presentavano esami neurologici anormali all'età media (SD) di 112 (24) giorni e punteggi ASQ vicini o inferiori ai cut-off per tutti i domini, più frequentemente rispetto a quelli di madri asintomatiche (IU-A) o ai neonati esposti per via neonatale. L'esposizione precoce a SARS-CoV-2 può avere un impatto sullo sviluppo neurologico, in particolare tra i neonati esposti in utero a madri sintomatiche. La vaccinazione e altre precauzioni per ridurre l'infezione nelle prime fasi della vita possono proteggere dai ritardi dello sviluppo neurologico. I bambini con esposizione precoce alla SARS-CoV-2 dovrebbero essere sottoposti a uno screening longitudinale aggiuntivo per i ritardi dello sviluppo neurologico.
Neonati nati dopo l'infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza26 ottobre 2022. Pediatrics. Infants Born Following SARS-CoV-2 Infection in PregnancyTra aprile 2020 e aprile 2021, 130 neonati su 2745 (4,7%) sono nati da madri con infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza, con 106 infezioni su 130 diagnosticate 2 settimane prima del parto. I tassi di parto pretermine e cesareo erano comparabili tra le donne con e senza infezione. Non sono state rilevate anomalie cliniche o strumentali alla nascita o durante il follow-up. C'era una correlazione positiva tra i livelli di IgG SARS-CoV-2 materni e neonatali. Il rapporto di trasferimento transplacentare era più alto dopo le infezioni materne del secondo trimestre rispetto al primo e al terzo trimestre (P = .03). Il livello di IgG SARS-CoV-2 è progressivamente diminuito in tutti i bambini, con 89 neonati su 92 (97%) sieronegativi a 6 mesi di età. Gli esiti clinici sono stati favorevoli in tutti i bambini. La corrispondenza del livello di picco di IgG dopo l'infezione e un trasferimento transplacentare di IgG più elevato potrebbe comportare l'immunità passiva neonatale più duratura.
Natimortalità e COVID-19: con livello adeguato di assistenza nessuna differenza significativa rispetto al pre-pandemia7 giugno 2022. J Perinat Med. Stillbirth occurrence during COVID-19 pandemic: a population-based prospective studyQuesto studio si basa sulle informazioni raccolte dalla banca dati del sistema di sorveglianza dell'Emilia-Romagna e fornisce un'analisi descrittiva del tasso di natimortalità, dei fattori di rischio, delle cause di morte e della qualità delle cure, confrontando i dati della pandemia (marzo 2020-giugno 2021) con i 16 mesi precedenti. Durante la pandemia il tasso di natimortalità è stato di 3,45/1.000 nascite, un valore in linea con i tassi dei precedenti periodi di controllo. Il peso neonatale >90° percentile è stato l'unico fattore di rischio per natimortalità che è cambiato in modo significativo durante la pandemia (2,2% contro 8,0%; p-value: 0,024). Non sono state riscontrate differenze significative nella distribuzione delle cause di morte. Per quanto riguarda la qualità delle cure prenatali, il numero dei casi valutati con cure subottimali (5,2%) non è cambiato in modo significativo rispetto al periodo di controllo (12,0%), così come i casi con valutazioni ostetriche (12,6% vs. 14%) ed ecografiche (0% contro 2,7%) inferiori a quelle raccomandate. Secondo gli autori le eventuali associazioni tra il tasso di natimortalità e COVID-19 sono spiegate da un impatto indiretto del virus, piuttosto che dal suo effetto diretto.
Vaccinazione COVID-19 in gravidanza e minor incidenza di infezione nei neonati1 giugno 2022. JAMA. Association of COVID-19 Vaccination During Pregnancy With Incidence of SARS-CoV-2 Infection in InfantsLa vaccinazione materna contro COVID-19 durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza è associata a un ridotto rischio di COVID-19 entro i primi 4 mesi di vita nei loro bambini? Questa è la domanda alla quale vuol rispondere lo studio di coorte basato sul registro di tutti i bambini nati vivi in Norvegia. E' stata rilevata una minore incidenza di risultati positivi al test SARS-CoV-2 nei bambini nati da donne vaccinate con un vaccino a RNA messaggero durante la gravidanza. Il rischio era inferiore durante il periodo dominato dalla variante Delta rispetto al periodo dominato da Omicron. I risultati dello studio suggeriscono che la vaccinazione materna contro il COVID-19 durante la gravidanza potrebbe proteggere dall'infezione infantile da SARS-CoV-2 nei primi mesi di vita.
SARS-CoV-2 e possibili esiti neurologici neonatali: una revisione della letteratura15 maggio 2022. Viruses. SARS-CoV-2 Infection and Possible Neonatal Neurological Outcomes: A Literature ReviewSono presentati i possibili effetti di SARS-CoV-2 nei neonati, sottolineando l'importanza del monitoraggio in questa popolazione.
La revisione vuol verificare i possibili esiti neurologici neonatali dopo infezione da SARS-CoV-2. Nel complesso, le cause delle sequele neurologiche di SARS-CoV-2 nei neonati rimangono poco chiare e i tentativi di chiarire la fisiopatologia di COVID-19 comportano un confronto con il meccanismo di altre malattie virali. I meccanismi dell'ingresso di SARS-CoV-2 nel sistema nervoso centrale non sono stati ancora del tutto chiariti e la potenziale gravità dell'infezione da SARS-CoV-2 nei neonati, nonché le possibili sequele neurologiche a breve e lungo termine, rimangono poco chiare.
Positività a SARS-CoV-2 nei neonati e tempi di trasmissione madre-figlio: revisione sistematica e meta-analisi16 marzo 2022. BMJ. SARS-CoV-2 positivity in offspring and timing of mother-to-child transmission: living systematic review and meta-analysisQuesta revisione sistematica e meta-analisi ha valutato i tassi di positività a SARS-CoV-2 in bambini nati da madri con infezione, i tempi di trasmissione da madre a figlio, gli esiti perinatali e i fattori associati allo stato di SARS-CoV-2 nella prole. Sono stati inclusi 472 studi (per un totale di 28.952 madri e 18.237 bambini). I tassi di positività a SARS-CoV-2 sono risultati bassi nei bambini nati da madri con infezione. L'evidenza suggerisce una trasmissione verticale confermata di SARS-CoV-2, anche se questo è probabilmente raro. La gravità del Covid-19 materno sembra essere associata alla positività a SARS-CoV-2 nella prole.
Infezione da SARS-CoV-2 nei neonati25 gennaio 2022. Pediatr Allergy Immunol. SARS-CoV-2 infection and neonates: Evidence-based data after 18 months of the pandemicKey message: L'infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza riguarda gli esiti materni e neonatali, nonostante la trasmissione verticale, e sembra rara; la protezione passiva dopo l'infezione materna o la vaccinazione può essere trasferita al neonato.
I titoli anticorpali dopo la vaccinazione di donne in gravidanza o in allattamento sembrano equivalenti a quelli generati da donne non gravide o che non allattano e, cosa interessante, superiori a quelli indotti dall'infezione naturale durante la gravidanza. Sia i vaccini a base di mRNA che quelli a base di adenovirus sembrano indurre un'adeguata risposta anticorpale e questi anticorpi vengono trasferiti al feto e al neonato attraverso la placenta o il latte materno.
Associazione tra infezione materna in gravidanza ed esiti neonatali29 aprile 2021. JAMA. Association of Maternal SARS-CoV-2 Infection in Pregnancy With Neonatal Outcomes
Su 88.159 neonati, 2323 (1,6%) sono stati partoriti da madri positive al test per SARS-CoV-2. L'età gestazionale media dei neonati di madri SARS-CoV-2 positive era di 39,2 (SD, 2,2) settimane contro 39,6 (SD, 1,8) settimane per i neonati di confronto e le proporzioni di neonati prematuri (età gestazionale <37 settimane) erano 205/2323 (8,8%) tra i neonati di madri SARS-CoV-2-positive e 4719/85 836 (5,5%) tra i neonati di confronto. La positività del test materno per SARS-CoV-2 era significativamente associata al ricoveri per cure neonatali (11,7% vs 8,4%) e con morbilità neonatali come sindrome da distress respiratorio (1,2% vs 0,5%), qualsiasi disturbo respiratorio neonatale (2,8% vs 2,0%) e iperbilirubinemia (3,6% vs 2,5%). Mortalità (0,30% contro 0,12%), tasso di allattamento al seno alla dimissione (94,4% contro 95,1%) e durata della permanenza in assistenza neonatale (mediana, 6 giorni in entrambi i gruppi) non differivano in modo significativo tra i gruppi. Ventuno neonati (0,90%) di madri SARS-CoV-2 positive sono risultati positivi a SARS-CoV-2 nel periodo neonatale; 12 non presentavano morbilità neonatale, 9 avevano diagnosi con una relazione non chiara con SARS-CoV-2 e nessuno aveva polmonite congenita.
16 marzo 2021.
WHO.
New research highlights risks of separating newborns from mothers during COVID-19 pandemic. Keeping mothers and babies together could save more than 125000 livesUno
studio pubblicato su Lancet Eclinical Medicine evidenzia l'importanza fondamentale di garantire che i neonati abbiano uno stretto contatto con i genitori dopo la nascita, soprattutto per quelli nati troppo piccoli (a basso peso alla nascita) o troppo presto (pretermine). Tuttavia, in molti paesi, se le infezioni da COVID-19 sono confermate o sospette, i neonati vengono regolarmente separati dalle madri, esponendoli a un rischio maggiore di morte e complicazioni di salute per tutta la vita.
Si potrebbero salvare fino a 125.000 bambini con la marsupioterapia, il trattamento clinico-assistenziale fondamentale alla nascita. Per i bambini nati pretermine o a basso peso, la marsupioterapia (contatto pelle a pelle precoce e prolungato con un genitore e allattamento al seno esclusivo) è particolarmente importante.
Donne infette nella seconda metà della gravidanza non a rischio di restrizione di crescita fetale18 febbraio 2021. Acta Obstet Gynecol Scand.
Effect of SARS-CoV-2 infection during the second half of pregnancy on fetal growth and hemodynamics: a prospective studyL'obiettivo della ricerca era confrontare la velocità di crescita fetale e l'emodinamica fetale nelle gravidanze complicate e in quelle non complicate da infezione da SARS-CoV-2. Studio prospettico caso-controllo di gravidanze complicate da infezione da SARS-CoV-2 nella seconda metà della gravidanza e gravidanze in donne non affette. Sono stati confrontati tra i 2 gruppi i valori della circonferenza della testa, circonferenza addominale, lunghezza del femore e peso fetale stimato. La crescita fetale è stata valutata analizzando la velocità di crescita della circonferenza della testa, della circonferenza addominale, della lunghezza del femore e del peso fetale stimato tra il secondo e il terzo trimestre. Allo stesso modo, i cambiamenti nell'indice di pulsatilità delle arterie uterine, ombelicali e cerebrali e i loro rapporti sono stati confrontati tra i due gruppi di studio. Le gravidanze complicate dall'infezione non sono a maggior rischio di sviluppare una restrizione della crescita fetale a causa della ridotta funzione placentare. I risultati di questo studio non supportano una politica di maggiore sorveglianza fetale in queste donne.
Nessun incremento in natimortalità e nascite pretermine durante la pandemia: due studi su JAMA7 dicembre 2020. Due
ampi studi usciti su JAMA non hanno rilevato alcun aumento di nati morti o pretermine associato alla pandemia tra le donne del Regno Unito e degli Stati Uniti. È stato documentato un rischio più elevato di malattie infettive nelle donne in gravidanza, comprese le infezioni respiratorie e l'influenza, portando a preoccupazioni per la gravidanza e gli esiti del parto. Sono stati confermati casi di parti con natimortalità nelle donne in gravidanza con COVID-19 grave e un precedente studio più piccolo nel Regno Unito ha mostrato un aumento del rischio.
Tasso di natimortalità nel Regno Unito stabile nel 2020. Non ci sono prove di alcun aumento dei nati morti a livello regionale o nazionale durante la pandemia COVID-19 in Inghilterra rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente e nonostante i tassi di incidenza di SARS-CoV-2 fossero varibili nelle diverse regioni, hanno concluso gli autori del primo studio.
Nessun cambiamento nella natimortalità o nascite pretermine a Philadelphia. Il secondo studio ha analizzato 2.992 nati vivi in due ospedali a Filadelfia da marzo a giugno 2020, confrontandoli con 5.875 nascite nello stesso periodo nel 2018 e nel 2019. Gli autori dello studio non hanno riscontrato cambiamenti significativi nei tassi complessivi di nati prematuri o nati morti durante la pandemia, e nessuna differenza correlata alla pandemia quando le nascite pretermine sono state suddivise per categoria: spontanea o indotta da un medico.
19 novembre 2020. J Matern Fetal Neonatal Med.
Clinical characteristics of confirmed COVID-19 in newborns: a systematic reviewScopo di questa revisione sistematica è indagare le evidenze disponibili che descrivono gli esiti nei neonati con infezione SARS-CoV-2 per supportare le azioni di prevenzione.
15 ottobre 2020. Nat Commun. Synthesis and systematic review of reported neonatal SARS-CoV-2 infectionsNei neonati sono state segnalate numerose infezioni da SARS-CoV-2. Gli autori cercano di chiarire la trasmissione, le caratteristiche cliniche e gli esiti di queste infezioni attraverso una meta-analisi di 176 casi pubblicati di infezioni neonatali SARS-CoV-2 definite da almeno un tampone nasofaringeo positivo e/o dalla presenza di IgM. Si segnala che il 70% e il 30% delle infezioni sono dovute rispettivamente alla trasmissione ambientale e verticale. L'analisi mostra che il 55% dei neonati infetti ha sviluppato COVID-19; i sintomi più comuni erano febbre (44%), manifestazioni gastrointestinali (36%), respiratorie (52%) e neurologiche (18%) e l'imaging polmonare era anormale nel 64% dei casi. La mancanza di separazione madre-neonato dalla nascita è associata a infezione tardiva di SARS-CoV-2, mentre l'allattamento al seno non lo è.
13 ottobre 2020. The Lancet.
Impact of COVID-19 mitigation measures on the incidence of preterm birth: a national quasi-experimental studyIn questo studio nazionale quasi sperimentale, l'implementazione iniziale delle misure di mitigazione del COVID-19 è stata associata a una sostanziale riduzione dell'incidenza di nascite pretermine nei mesi successivi, in accordo con le osservazioni preliminari di altri studi. È necessaria l'integrazione di dati comparabili da tutto il mondo per confermare ulteriormente questi risultati e iniziare a esplorare i meccanismi sottostanti.
24 settembre 2020.
J Perinat Med.
Risk factors associated with adverse fetal outcomes in pregnancies affected by Coronavirus disease 2019 (COVID-19): a secondary analysis of the WAPM study on COVID-19Precoce età gestazionale, ventilazione meccanica della madre e il basso peso alla nascita sono i principali determinanti degli esiti perinatali avversi nei feti con infezione materna di COVID-19. Al contrario, il rischio di trasmissione verticale sembra trascurabile.
5 settembre. BMJ Glob Health.
Unprecedented reduction in births of very low birthweight (VLBW) and extremely low birthweight (ELBW) infants during the COVID-19 lockdown in Ireland: a 'natural experiment' allowing analysis of data from the prior two decadesUna riduzione senza precedenti delle nascite di neonati a peso basso e molto basso alla nascita è stata osservata in Irlanda in coincidenza con il lockdown. Determinanti di questa tendenza temporale unica risiedono forse nell'impatto socio-ambientale del blocco COVID-19.
23 luglio 2020. The Lancet Child & Adolescent Health.
Neonatal management and outcomes during the COVID-19 pandemic: an observation cohort studySu 1481 parti, 116 (8%) madri sono risultate positive per SARS-CoV-2 e 120 neonati. Tutti i neonati sono stati testati a 24 ore di vita e nessuno era positivo per SARS-CoV-2. 82 (68%) neonati hanno completato il follow-up nei giorni 5-7 di vita. Degli 82 neonati, 68 (83%) hanno alloggiato con le madri. Tutte le madri potevano allattare al seno. 79 (96%) su 82 neonati avevano una PCR ripetuta a 5-7 giorni di vita che era complessivamente negativa. Sono stati testati anche 72 (88%) neonati a 14 giorni di vita e nessuno era positivo. Nessuno dei neonati presentava sintomi di COVID-19.
I dati suggeriscono che è improbabile una trasmissione perinatale di COVID-19 se vengono prese le precauzioni igieniche corrette e se viene consentito ai neonati di alloggiare con le loro madri e se l'allattamento diretto al seno avviene con procedure sicure abbinate a un'educazione genitoriale efficace circa le strategie di protezione del bambino.
7 luglio 2020. Pediatr Res.
European consensus recommendations for neonatal and paediatric retrievals of positive or suspected COVID-19 patients.
17 raccomandazioni di consenso a livello europeo specificano gli aspetti relativi al trasporto di pazienti COVID-19 neonatali e pediatrici, tra cui: definizione dei casi, dispositivi di protezione individuale,
gestione delle vie aeree, attrezzature e strategie per la
ventilazione invasiva e non invasiva, considerazioni speciali per il
trasporto in incubatrici e barelle aperte e per i genitori raccomandazioni sul
trasporto e decontaminazione dei veicoli.
Sulla base di prove scarse, vengono presentate le raccomandazioni sulle migliori pratiche per i team coinvolti nel trasporto neonatale e pediatrico, con l'obiettivo di proteggere team e pazienti ed evidenziate le lacune nelle conoscenze per una ricerca futura.
17 giugno 2020.
Acta Paediatr.
Novel Coronavirus Infection (COVID-19) in Children Younger Than One Year: A Systematic Review of Symptoms, Management and OutcomesLo scopo di questa revisione sistematica e meta-analisi è valutare le caratteristiche cliniche di COVID-19 nei neonati e nei bambini di età inferiore a un anno. La ricerca ha identificato 77 articoli sottoposti a revisione paritaria e 18 paper relativi a 160 neonati. I sintomi clinici più comuni erano febbre (54%) e tosse (33%). La maggior parte dei neonati sono stati trattati in modo sintomatico, con un uso frequente di vari farmaci empirici. I bambini piccoli e i neonati tendono ad avere una malattia COVID-19 più grave dei bambini più grandi: 11 (7%) sono stati ricoverati in terapia intensiva e un bambino è deceduto, con un tasso di mortalità dello 0,006% ma con esiti favorevoli nella maggior parte dei casi.
19 maggio 2020. Lancet. Horizontal transmission of severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 to a premature infant: multiple organ injury and association with markers of inflammationBambino prematuro con grave infezione da SARS-CoV-2 in cui viene descritta la valutazione longitudinale della lesione multipla d'organo, dei marker infiammatori del sangue e della carica virale.
7 maggio 2020. In un articolo di
The Lancet Child Adolescent Health viene segnalato il caso di un
bambino estremamente pretermine con Covid-19:
COVID-19 in a 26-week preterm neonate
22 aprile 2020.
NEJM.
Late-Onset Neonatal Sepsis with Covid-19Le condizioni di un bambino di 3 settimane con congestione nasale, tachipnea e ridotta alimentazione si sono aggravate, ha subito intubazione e ha ricevuto supporto emodinamico nell'unità di terapia intensiva pediatrica. La radiografia del torace mostrava opacità lineari bilaterali e il tampone nasale era positivo per SARS-CoV-2.
22 aprile 2020.
JAMA Pediatrics. Nella revisione
Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) Infection in Children and Adolescents. A Systematic Review viene segnalato solo
1 caso di infezione grave da Covid-19, che si è verificato in un neonato di 13 mesi. Questo paziente ha sviluppato vomito, diarrea, febbre e polmonite, complicati da shock con acidosi metabolica e insufficienza renale che hanno richiesto cure intensive e ventilazione assistita.
24 febbario 2020.
JAMA. Nell'articolo del Chinese Center for Disease Control and Prevention che riporta 72.314 casi (
JAMA 2020 Feb 24) gli autori affermano, pur con un numero di dati inferiore per i bambini, che i neonati e i piccoli lattanti siano a maggior rischio di infezioni polmonari anche se non particolarmente impegnative dal punto di vista clinico.
torna all'indice
Covid-19, gravidanza e parto
Infezione materna ed esiti perinatali durante i periodi di dominanza di SARS-CoV-2 wild type, alfa e variante delta nel Regno Unito
1 marzo 2023. BMJ Med. Severity of maternal infection and perinatal outcomes during periods of SARS-CoV-2 wild type, alpha, and delta variant dominance in the UK: prospective cohort studySebbene limitati dall'assenza di dati sul sequenziamento delle varianti, questi risultati suggeriscono che durante i periodi in cui le varianti alfa e delta di SARS-CoV-2 erano dominanti, Covid-19 era associato a un'infezione materna più grave e a peggiori esiti della gravidanza rispetto al wild type. La maggior parte delle donne ricoverate con sintomi correlati a SARS-CoV-2 non erano vaccinate.
Nascite pretermine e natimortalità durante i lockdown in 26 paesi27 febbraio 2023. Nat Hum Behav. Changes in preterm birth and stillbirth during COVID-19 lockdowns in 26 countriesLa nascita pretermine (PTB) è la principale causa di mortalità infantile nel mondo. Variazioni nei tassi di PTB, che vanno da -90% a +30%, sono state segnalate in molti paesi a seguito delle prime misure di risposta alla pandemia di COVID-19 ("lockdown"). Non è chiaro se questa variazione rifletta differenze reali negli impatti dei lockdown, o forse differenze nei tassi di natimortalità e/o nei disegni di studio. Lo studio presenta serie temporali interrotte e meta-analisi utilizzando dati di 52 milioni di nascite in 26 paesi, 18 dei quali avevano dati rappresentativi basati sulla popolazione, con tassi complessivi di parto pretermine compresi tra il 6% e il 12% e nati morti compresi tra 2,5 e 10,5 per 1.000 nascite. Sono state riscontrate piccole riduzioni di PTB nel primo (odds ratio 0,96, intervallo di confidenza 95% 0,95-0,98, valore P <0,0001), secondo (0,96, 0,92-0,99, 0,03) e terzo (0,97, 0,94-1,00, 0,09) mese di blocco, ma non nel quarto mese (0,99, 0,96-1,01, 0,34), anche se ci sono state alcune differenze tra i vari paesi dopo il primo mese.
Esiti avversi materni, fetali e neonatali tra le donne in gravidanza con infezione da SARS-CoV-216 gennaio 2023. BMJ Glob Health. Adverse maternal, fetal, and newborn outcomes among pregnant women with SARS-CoV-2 infection: an individual participant data meta-analysisQuesta analisi indica che l'infezione da SARS-CoV-2 in qualsiasi momento della gravidanza aumenta il rischio di morte materna, gravi morbilità materne e morbilità neonatale, ma non nati morti o diminuzione della crescita intrauterina.
12 gli studi inclusi di 12 paesi diversi, per un totale di 13.136 donne in gravidanza. Le donne in gravidanza con infezione da SARS-CoV-2, rispetto alle donne in gravidanza non infette, presentavano un rischio significativamente maggiore di mortalità materna, ricovero in unità di terapia intensiva, di ricevere ventilazione meccanica, avere diagnosi di polmonite e malattia tromboembolica. I neonati nati da donne con infezione da SARS-CoV-2 avevano maggiori probabilità di essere ricoverati in un'unità di cura neonatale dopo la nascita, di nascere pretermine o moderatamente pretermine e nascere sottopeso alla nascita (12 studi; n=11 930; RR 1,19, IC 95% da 1,02 a 1,40). L'infezione non era legata alla natimortalità.
Una revisione della malattia da coronavirus 2019 in gravidanza10 gennaio 2023. Semin Respir Crit Care Med. A Review of Coronavirus Disease 2019 in PregnancyRevisione sistematica sulla malattia COVID-19 in gravidanza. La gravidanza è un fattore di rischio indipendente per morbilità e mortalità con COVID-19, con un aumento dei tassi di parto operativo, ricovero in unità di terapia intensiva e ventilazione meccanica, nonché un possibile aumento del rischio di morte, indipendentemente da altri fattori di rischio, rispetto alle donne non gravide infette.
IMAgiNE EURO: i dati dell'assistenza materna e neonatale di 20 paesi europei durante la pandemia15 dicembre 2022. Int J Gynaecol Obstet. IMAgiNE EURO: Data for action on quality of maternal and newborn care in 20 European countries during the COVID-19 pandemicUna sintesi che evidenzia l'eterogeneità nella qualità dell'assistenza durante la maternità e le disuguaglianze all'interno e tra i paesi della regione europea.
Gravidanza e COVID-19: alto o basso rischio di trasmissione verticale? Una revisione sistematica17 ottobre 2022. Clin Exp Med. Pregnancy and COVID-19: high or low risk of vertical transmissionLa presentazione clinica e la gestione del COVID-19 durante la gravidanza sono quasi identiche a quelle delle donne non gravide. La trasmissione verticale (TV) dell'infezione durante la gravidanza è associata a molte controversie e conflitti. Tuttavia, non ci sono ancora prove cliniche solide di TV. Solo la clorochina e il remdesivir sono valutati come adeguati per la gestione del COVID-19 durante la gravidanza. Sono necessari ampi studi clinici prospettici per valutare la trasmissione di SARS-CoV-2 durante la gravidanza e per determinare i veri effetti degli attuali agenti antivirali sugli esiti della gravidanza.
Gravidanza ed esiti neonatali di COVID-19: lo studio PAN-COVID1 settembre 2022. Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol. Pregnancy and neonatal outcomes of COVID-19: The PAN-COVID studyL'infezione è stata associata a parto pretermine, più comunemente per compromissione del feto. Le percentuali complessive di donne affette da nascite di neonati piccoli per età gestazionale o crescita fetale limitata (small for gestational age - SGA e fetal growth restriction - FGR) non erano superiori al previsto, tuttavia la percentuale colpita da natimortalità nelle partecipanti che partorivano entro 2 settimane dall'infezione era significativamente più alta rispetto a coloro che partorivano ≥ 2 settimane dopo l'infezione. Gli autori suggeriscono attenzione in caso di problemi con i movimenti fetali o con il monitoraggio della frequenza cardiaca fetale nel periodo intorno all'infezione. La proporzione affetta da pre-eclampsia tra le partecipanti non era superiore a quanto ci si sarebbe aspettettato, sebbene sia stata riportata una proporzione di donne affette da eclampsia superiore al previsto. Non sembra esserci alcun effetto su peso alla nascita o malformazioni congenite nelle donne affette da infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza e l'infezione neonatale è rara. Questo studio riflette una popolazione con una gamma di gravità dell'infezione per SARS-COV-2 in gravidanza generalizzabile.
Esiti della gravidanza dopo infezione da SARS-CoV-2 per trimestre20 luglio 2022. PLoS One. Pregnancy outcomes after SARS-CoV-2 infection by trimester: A large, population-based cohort studyStudio di coorte retrospettivo di tutte le donne in gravidanza (con feto singolo non ectopica) con test RT-PCR positivo tra il 21 febbraio 2020 e il 2 luglio 2021 (N = 2753). A ogni donna infetta è stata abbinata una donna incinta non infetta per età, data dell'ultima mestruazione, settore e stato socioeconomico. Mentre le infezioni del primo e del secondo trimestre non erano associate a nascita prematura (PTB), le infezioni del terzo trimestre e in particolare dopo 34 settimane di gestazione avevano un rischio maggiore di PTB con OR aggiustato di 2,76 e 7,10, rispettivamente. Il rischio di PTB è aumentato ulteriormente nelle infezioni sintomatiche del terzo trimestre. Il rischio di bambino piccolo per età gestazionale (SGA) era comparabile tra i gruppi di studio in tutti i trimestri di infezione. L'incidenza della perdita di gravidanza era simile in entrambi i gruppi.
Disparità razziali ed etniche nella mortalità materna per COVID in USA28 giugno 2022. JAMA Netw Open. All-Cause Maternal Mortality in the US Before vs During the COVID-19 PandemicNegli Stati Uniti, le morti materne sono aumentate in modo sostanziale (33,3%) dopo marzo 2020, corrispondente all'insorgenza di COVID-19, una cifra superiore alla stima complessiva del 22% di mortalità in eccesso associata alla pandemia. Gli aumenti sono stati più alti tra le nere ispaniche e non ispaniche. Il cambiamento delle morti materne durante la pandemia può comportare condizioni direttamente correlate a COVID-19 (infezione respiratoria o virale) o condizioni esacerbate da COVID-19 o altre interruzioni dell'assistenza sanitaria (diabete o malattie cardiovascolari)5 ma non è stato possibile discernere dai dati. I limiti dello studio includono l'elevata percentuale di casi di COVID-19 con una causa sottostante non specifica (che riflette un problema di codifica della morte materna) e la partizione dei dati che ha portato a numeri piccoli per alcune categorie (i tassi sono stati soppressi per i decessi sotto i 16 anni). Studi futuri sulla mortalità materna dovrebbero esaminare il contributo della pandemia alle disparità razziali ed etniche e dovrebbero identificare le cause specifiche di morte materna in generale e associate a COVID-19.
Madri con COVID-19 e impatto sull'allattamento al seno: una revisione15 giugno 2022. Nursing for Women's Health. Literature Review of Mothers Diagnosed With COVID-19 and the Impact on Breastfeeding Their NewbornsRevisione di letteratura sulle prove per determinare se la trasmissione dell'infezione COVID-19 al neonato aumenta se i neonati vengono allattati direttamente al seno da madri positive per l'infezione da COVID-19. Sono stati condotti 28 studi in 7 paesi, di cui 10 negli Stati Uniti. In totale, 5.123 neonati sono nati da madri con diagnosi di COVID-19, con 3.872 neonati che sono stati allattati al seno o con alimentazione mista, compreso il latte materno. Complessivamente, soltanto il 2,35% (91/3.872) dei neonati è risultato positivo e tutti si sono ripresi dall'infezione da COVID-19.
Covid-19 in gravidanza: manifestazioni cliniche, fattori di rischio ed esiti materni e perinatali, revisione sistematica ad interim e meta-analisi30 maggio 2022. BMJ. Clinical manifestations, risk factors, and maternal and perinatal outcomes of coronavirus disease 2019 in pregnancy: living systematic review and meta-analysisNello studio sono stati inclusi 435 studi. Complessivamente, al 9% (intervallo di confidenza del 95% dal 7% al 10%; 149 studi, 926.232 donne) delle donne in gravidanza o in recente gravidanza ricoverate in ospedale per qualsiasi motivo è stato diagnosticato Covid-19 sospetto o confermato. Le manifestazioni cliniche più comuni della malattia in gravidanza sono state febbre e tosse (entrambe 36%). Complessivamente, 970 donne in gravidanza (0,2%, 123 studi, 179.981 donne) con Covid-19 confermato sono morte per qualsiasi causa. Le donne in gravidanza affette da Covid-19, che frequentano o sono ricoverate negli ospedali per qualsiasi motivo, hanno meno probabilità di manifestare sintomi come febbre, tosse, dispnea e mialgia, ma hanno maggiori probabilità di essere ricoverate in unità di terapia intensiva o di ricorrere a ventilazione invasiva rispetto alle donne non gravide in età riproduttiva. Comorbilità preesistenti, etnia non bianca, ipertensione cronica, diabete preesistente, età materna elevata e indice di massa corporea elevato sono fattori di rischio per esiti gravi di Covid-19 in gravidanza. Le donne incinte con Covid-19 rispetto a quelle senza Covid-19 hanno maggiori probabilità di partorire pretermine, hanno un rischio maggiore di morte materna e di essere ricoverate in terapia intensiva. È inoltre più probabile che i loro bambini vengano ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale.
Infezione da SARS-CoV-2 vs. vaccinazione in gravidanza10 maggio 2022. Clin Infect Dis. SARS-CoV-2 infection versus vaccination in pregnancy: Implications for maternal and infant immunity.
E' stata misurata l'immunoglobulina specifica per Spike G (IgG anti-S) e A (IgA anti-S) in campioni di siero e latte materno (BM) da 3 potenziali coorti madre-bambino reclutate in due centri medici accademici. Lo studio ha incluso 28 madri infette da SARS-CoV-2 nella tarda gravidanza (INF), 11 madri non infette che hanno ricevuto 2 dosi del vaccino BNT162b2 nella seconda metà della gravidanza (VAX-P) e 12 madri non infette che hanno ricevuto 2 dosi di BNT162b2 durante l'allattamento (VAX-L). Le diadi VAX avevano IgG anti-S più elevate rispetto alle diadi INF, mentre le madri INF avevano rapporti BM anti-S sierici più elevati rispetto alle madri VAX. La vaccinazione BNT161b2 in tarda gravidanza o allattamento migliora l'immunità sistemica attraverso le Ig anti-S sieriche, mentre l'infezione da SARS-CoV-2 induce una più efficiente immunità sistemica della mucosa attraverso la produzione di Ig BM.
Efficacia ed esiti perinatali della vaccinazione COVID-19 in gravidanza: revisione e meta-analisi10 maggio 2022. Nat Commun. Systematic review and meta-analysis of the effectiveness and perinatal outcomes of COVID-19 vaccination in pregnancyNella review sono stati inclusi 23 studi per un totale di 117.552 donne in gravidanza vaccinate contro COVID-19. L'efficacia della vaccinazione a mRNA contro l'infezione da SARS-CoV-2 confermata con RT-PCR 7 giorni dopo la seconda dose era dell'89,5% (IC 95% 69,0-96,4%, 18.828 donne in gravidanza vaccinate, I(2) = 73 ·9%). Il rischio di natimortalità era significativamente inferiore del 15% nella coorte vaccinata (OR aggregato 0,85; IC 95% 0,73-0,99, 66.067 vaccinate contro 424.624 non vaccinate, I(2) = 93,9%). Non c'è stata evidenza di un rischio più elevato di esiti avversi tra cui aborto spontaneo, parto prematuro, distacco di placenta, embolia polmonare, emorragia postpartum, morte materna, ricovero in unità di terapia intensiva, basso peso del neonato alla nascita o ricovero in unità di terapia intensiva neonatale.
Associazione dell'infezione da SARS-CoV-2 durante la gravidanza con esiti materni e perinatali2 maggio 2022. JAMA. Association of SARS-CoV-2 Infection During Pregnancy With Maternal and Perinatal OutcomesL'infezione da SARS-CoV-2 durante la gravidanza è associata a un aumento del rischio di esiti avversi per la madre e il neonato?
Questo studio di sorveglianza canadese ha considerato 6012 gravidanze tra marzo 2020 e ottobre 2021. Rispetto ai casi di infezione tra la popolazione canadese generale di individui di sesso femminile in età riproduttiva, tra i casi di infezione in gravidanza c'era un rischio significativamente aumentato di ricovero correlato a SARS-CoV-2 (rischio relativo 2,65) e ricovero in unità di terapia intensiva (rischio relativo 5,46). Tra i casi di infezione durante la gravidanza rispetto alle persone in gravidanza senza infezione c'era un rischio significativamente aumentato di parto pretermine (rischio relativo, 1,63).
L'infezione da SARS-CoV-2 durante la gravidanza era significativamente associata a un aumento del rischio di esiti materni avversi e parto pretermine.
Covid-19 in gravidanza: diagnosi e gestione26 aprile 2022. BMJ. Diagnosis and management of covid-19 in pregnancyI principi di base della diagnosi e della gestione del covid-19 sono gli stessi delle pazienti non gravide e un approccio multidisciplinare e di un team di esperti è essenziale per garantire un'assistenza ottimale. Durante la gravidanza, il trattamento con corticosteroidi deve essere modificato per utilizzare glucocorticoidi non fluorurati. Possono essere presi in considerazione anche gli inibitori Il-6 e gli anticorpi monoclonali, insieme a terapie antivirali specifiche. La profilassi contro il tromboembolismo venoso è importante. Le donne possono richiedere supporto respiratorio con ossigeno, ventilazione non invasiva, ventilazione in posizione prona (sia da sveglie che durante la ventilazione invasiva), intubazione e ventilazione e ossigenazione extracorporea della membrana (ECMO). La gravidanza non è una controindicazione per nessuna di queste terapie di supporto e i criteri per fornirle sono gli stessi della popolazione generale.
Gravidanza in donne infette da SARS-CoV-2 e non vaccinate20 aprile 2022. Ultrasound Obstet Gynecol.
Maternal and perinatal outcomes of SARS-CoV-2 infection in unvaccinated pregnancies during Delta and Omicron wavesObiettivo dello studio è confrontare la gravidanza di donne infette da SARS-CoV-2 e non vaccinate durante le onde pre-Delta, Delta e Omicron. Tra le donne in gravidanza non vaccinate, l'infezione da SARS-CoV-2 durante (rispetto a prima) l'ondata della variante Delta era associata a una maggiore richiesta di supporto di ossigeno (incluso ECMO) e a una maggiore mortalità materna. La gravità della malattia e le complicanze della gravidanza erano simili durante l'ondata Omicron (rispetto al pre-Delta). L'infezione da SARS-CoV-2 nelle donne in gravidanza non vaccinate comporta notevoli rischi di morbilità e mortalità e la vaccinazione COVID-19 rimane fondamentale. La cattiva comunicazione dei rischi di infezione da Omicron può avere un impatto negativo sul tasso di vaccinazione tra le donne in gravidanza, che sono già a maggior rischio di complicanze legate a COVID-19.
L'infezione materna nel primo trimestre influisce sul rischio di aborto spontaneo prima della 13a settimana di gestazione?7 aprile 2022. Hum Reprod. SARS-CoV-2 infection in the first trimester and the risk of early miscarriage: a UK population-based prospective cohort study of 3041 pregnancies conceived during the pandemicIl COVID-19 Contraception and Pregnancy Study (CAP-COVID) è un'indagine online che raccoglie dati longitudinali di 3545 donne in gravidanza nel Regno Unito di età pari o superiore a 18 anni. Alle donne incinte durante la pandemia è stato chiesto di completare questionari online alla fine di ogni trimestre. Sono stati raccolti dati sulle complicanze attuali e passate, sulla loro storia medica e se a loro o a chiunque altro nella loro famiglia fosse stata diagnosticata un'infezione da SARS-CoV-2 durante ogni trimestre della gravidanza o avesse avuto sintomi. Sulla base delle evidenze dello studio, le donne che sono state infettate da SARS-CoV-2 nel primo trimestre possono essere maggiormente a rischio di aborto spontaneo. Tuttavia, il tasso complessivo di aborto spontaneo nella popolazione di studio era dell'8%: un dato rassicurante che suggerisce che se c'è un effetto di SARS-CoV-2 sul rischio di aborto spontaneo, questo potrebbe essere limitato alle donne con sintomi abbastanza sostanziali da portare a un test diagnostico. Un limite dello studio sono i dati auto-riferiti sull'aborto precoce e sull'infezione da SARS-CoV-2 senza alcun mezzo per verificarne la validità.
Trattamento con anticorpi monoclonali in donne in gravidanza e dopo il parto: l'esperienza dell'Ospedale Careggi di Firenze7 marzo 2022. Infection. Treatment with anti-SARS-CoV-2 monoclonal antibodies in pregnant and postpartum women: first experiences in Florence, ItalySono stati recuperati i dati di donne in gravidanza e post parto trattate con anticorppppi monoclonali (mAB) presso l'Ospedale Universitario di Careggi a Firenze e sono stati estratti i dati relativi a età, presenza di fattori di rischio per COVID-19, supporto di ossigeno, tipo di mAb, età gestazionale e stato di gravidanza. Dal 1 marzo al 30 settembre 2021, 8 donne in gravidanza e 2 post partum sono state trattate con mAbs presso il centro. L'età mediana era 31 anni (IQR 30-33,5, range 29-38), l'età gestazionale mediana era 24 settimane. Sette pazienti presentavano ulteriori fattori di rischio. Secondo la normativa italiana, tutte le pazienti hanno ricevuto casirivimab/imdevimab, 5 una dose di 2,4 mg e 5 hanno ricevuto una dose di 8 g. Otto pazienti sono migliorate. Una ha sviluppato miocardite, considerata una complicanza COVID-19. Un'altra ha richiedesto un aumento temporaneo del supporto di ossigeno a basso flusso prima di migliorare ed essere dimessa. Ad un follow-up di 28 giorni, tutte erano guarite clinicamente. Non sono stati osservati eventi avversi correlati ai mAbs.
Caratteristiche cliniche ed esiti perinatali nelle donne in gravidanza con Covid grave prima e dopo le varianti7 marzo 2022. Arch Gynecol Obstet. Comparison of clinical features and perinatal outcomes between pre-variant and post-variant periods in pregnant women with SARS-CoV-2: analysis of 1935 casesL'obiettivo dello studio è confrontare le caratteristiche cliniche e gli esiti perinatali delle donne in gravidanza con Covid grave nei periodi pre- e post-diffusione delle varianti. I tassi di casi gravi e critici sono aumentati significativamente nel gruppo post-varianti (9,7% vs 2%, p < 0,001): il ricorso al supporto respiratorio (26,8% vs 7,3%, p < 0,001), ricovero in terapia intensiva (12,9% vs 1,8%, p < 0,001) e mortalità materna (2,9% vs 0,4%, p < 0,001) erano significativamente più alti. Un aumento significativo è stato osservato per le complicanze in gravidanza nel gruppo post-varianti (45,6% vs 18,8%, p = 0,007). Anche i tassi di parto pretermine (26,4% vs 4,4%, p < 0,001) e di ricovero in terapia intensiva neonatale (34% vs 18,8%, p < 0,001) erano significativamente più alti. Sono state osservate correlazioni positive, deboli e statisticamente significative tra il periodo post-variante, la gravità della malattia e la mortalità materna (r = 0,19, r = 0,12 e p < 0,001).
Studio su associazione tra gravità di COVID-19 nelle madri e rischio di esiti neonatali avversi22 febbraio 2022. Nature. Investigating the association between severity of COVID-19 infection during pregnancy and neonatal outcomesL'obiettivo principale di questo studio di coorte retrospettivo era studiare l'associazione tra la gravità di COVID-19 nelle madri e il rischio di sviluppare esiti neonatali avversi. Le pazienti sono state stratificate per COVID-19 asintomatico/lieve e da moderato a grave. Sono stati valutati i seguenti esiti neonatali: età gestazionale al momento del parto, peso alla nascita, infezione neonatale, ricovero in unità di terapia intensiva neonatale (TIN). Delle 200 donne in gravidanza con COVID-19, il 26,5% (n = 53) presentava una malattia moderata/grave e presentava una maggiore incidenza di parto pretermine e basso peso alla nascita (88,7%, n = 47; p < 0,001). Inoltre, più della metà dei neonati partoriti da madri con malattia grave è stata infettata da SARS-COV-2 (58,5%, n = 31) e la maggior parte è stata ricoverata in terapia intensiva neonatale (95,0%, n = 52). Sulla base dell'analisi di regressione logistica multivariata, le donne in gravidanza con COVID-19 da moderato a grave erano a rischio molto più elevato di parto pretermine, peso inferiore del neonato alla nascita, infezione neonatale e ricovero del nascituro in terapia intensiva neonatale (p < 0,001). Inoltre, le donne multigravide erano a rischio più elevato di parto pretermine e di peso alla nascita inferiore (p = 0,017 e p = 0,02; rispettivamente).
Aumentato rischio di mortalità materna o grave morbilità nelle donne in gravidanza e post parto con Covid-197 febbraio 2022.
JAMA.
Association of SARS-CoV-2 Infection With Serious Maternal Morbidity and Mortality From Obstetric ComplicationsTra le donne in gravidanza e post parto, l'infezione da SARS-CoV-2 è associata a un aumentato rischio di mortalità materna o grave morbilità da complicanze ostetriche
In questo studio di coorte retrospettivo, che ha incluso 14104 pazienti di 17 ospedali americani, un esito composito di morte materna o grave morbilità correlata a disturbi ipertensivi della gravidanza, emorragia postpartum o infezione diversa da SARS-CoV-2 si è verificato in maniera significativamente più frequente nelle donne con SARS-CoV -2 rispetto a quelle senza (rispettivamente 13,4% vs 9,2%). Delle 14104 pazienti incluse (età media, 29,7 anni), 2352 pazienti avevano avuto un'infezione da SARS-CoV-2 e 11752 non avevano un risultato positivo del test SARS-CoV-2.
Impatto indiretto della pandemia su gravidanza e parto in un centro universitario in Lombardia3 febbraio 2022. Int J Gynaecol Obstet. Indirect impact of SARS-CoV-2 pandemic on pregnancy and childbirth outcomes: A nine-month long experience from a university center in LombardyAnalisi retrospettiva dei dati raccolti in modo prospettico su donne non infette e asintomatiche che hanno partorito tra marzo e novembre 2020 e nello stesso arco di tempo del 2019 presso un centro ospedaliero in Lombardia. Gli esiti perinatali sono stati confrontati per anno (2019 vs 2020) e per trimestre (marzo-maggio, giugno-agosto, settembre-novembre) del parto con le corrispondenti tre fasi della pandemia (prima ondata, decelerazione, seconda ondata) per un periodo di 9 mesi.
E' stato identificato un aumento dei tassi di diabete mellito gestazionale, parto pretermine spontaneo e analgesia neuroassiale nel 2020 rispetto al 2019, con diverse distribuzioni temporali: il diabete mellito gestazionale e il parto pretermine spontaneo erano più prevalenti durante la fase di decelerazione e la seconda ondata, mentre l'analgesia epidurale era più prevalente durante la prima ondata.
Meno gravidanze indesiderate, soprattutto nelle donne più giovani durante il lockdown3 febbraio 2022. Eur J Contracept Reprod Health Care.
Impact of the COVID-19 pandemic on voluntary terminations of pregnancy in an Italian metropolitan areaSubito dopo il lockdown nazionale, il numero degli aborti volontari è fortemente diminuito (-40,45%). L'effetto è stato più evidente nelle donne al di sotto dei 20 anni (-66,67%), occupate contro disoccupate (-42,71% contro -21,05) e non italiane contro italiane (-53,01 contro -32,85). Nessuna differenza è stata riscontrata nel tempo medio dalla richiesta all'esecuzione della procedura, né nel tipo di procedura utilizzata. Il lockdown ha ridotto il numero di gravidanze indesiderate, soprattutto nelle donne più giovani. La risposta del servizio sanitario italiano alla domanda non sembra essere stata influenzata dalla pandemia.
Gravidanza ed esiti neonatali nella popolazione generale: una revisione sistematica living e meta-analisi27 gennaio 2022. COVID-19 pandemic and population-level pregnancy and neonatal outcomes in general population: A living systematic review and meta-analysis (Update#2: November 20, 2021)Sono stati inclusi nella revisione sistematica 52 studi con rischio di bias da basso a moderato, che prendevano in considerazione 2.372.521 gravidanze durante il periodo della pandemia e 28.518.300 gravidanze durante il periodo pre-pandemia. C'è stata una riduzione significativa nelle stime non aggiustate di nascite pretermine (PTB) (43 studi, odds ratio non aggiustato [uaOR] 0,95, IC 95% 0,93–0,98), ma non nelle stime aggiustate (5 studi, OR aggiustato [aOR] 0,94, IC 95% 0,74– 1.19). Questa riduzione è stata osservata in studi di singoli centri/aree sanitarie (29 studi, uaOR 0,90, IC 95% 0,85–0,94), ma non in studi regionali/nazionali (14 studi, uaOR 0,99, IC 95% 0,99–1,01). Si è verificata una riduzione di nascite pretermine spontanee (9 studi, uaOR 0,91, IC 95% 0,88–0,94) ma non di quelle indotte (8 studi, uaOR 0,90, IC 95% 0,79–1,01). Non c'era alcuna differenza nelle probabilità di natimortalità tra il periodo pandemico e pre-pandemico (32 studi, uaOR 1,07, IC 95% 0,97–1,18 e tre studi, aOR 1,18, IC 95% 0,86–1,63). C'è stato un aumento del peso medio alla nascita durante il periodo pandemico rispetto al periodo pre-pandemico (9 studi, differenza media 21 g, IC 95% 13-30 g). Le probabilità di mortalità materna erano aumentate (5 studi, uaOR 1,15, IC 95% 1,05–1,26); tuttavia, erano disponibili solo stime non aggiustate e il risultato è stato principalmente influenzato da uno studio messicano. C'era un bias di pubblicazione significativo per l'esito di PTB.
Conclusioni. La pandemia di COVID-19 può essere associata a una riduzione di nascite pretermine; tuttavia, non è possibile escludere bias. Non vi era alcuna differenza statisticamente significativa nei nati morti tra i periodi pandemici e pre-pandemici.
Anticorpi post vaccinazione nel latte materno16 gennaio 2022. Vaccines (Basel). IgG and IgA Antibodies Post SARS-CoV-2 Vaccine in the Breast Milk and Sera of Breastfeeding WomenL'obiettivo principale dello studio è testare la presenza di anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2 (IgA e IgG) nel latte materno e nei campioni di siero di donne vaccinate almeno 20 giorni dopo il ciclo completo. Un obiettivo secondario è confrontare il livello di anticorpi IgG nel siero materno e nel latte materno. Il terzo obiettivo è valutare la presenza degli anticorpi IgG nel latte materno dopo diverse settimane dalla vaccinazione. Infine, abbiamo raccolto informazioni sullo stato di salute dei bambini nei giorni successivi alla vaccinazione materna. Quarantadue madri sono state arruolate nello studio. Tutti i 42 campioni di latte hanno confermato la presenza di IgG anti-SARS-CoV-2 e nessuno ha mostrato la presenza di IgA. Per quanto riguarda i 42 campioni di sieri abbinati, 41 campioni hanno rilevato la presenza di IgG, con un campione risultato negativo e solo uno positivo per IgA sieriche.
Efficacia del vaccino Covid-19 su madre e feto15 gennaio 2022. BJOG. Covid-19 vaccination during the third trimester of pregnancy: rate of vaccination and maternal and neonatal outcomes, a multicentre retrospective cohort studyL'obiettivo dello studio era valutare l'impatto della vaccinazione Covid-19 (Pfizer-BioNTech BNT162b2) durante il terzo trimestre di gravidanza sugli esiti materni e neonatali. La somministrazione di una o due dosi è stata del 40,2% complessivamente; 712 donne che hanno ricevuto due dosi del vaccino Covid-19 sono state confrontate con 1063 donne non vaccinate. Gli esiti materni erano comparabili tra i gruppi; tuttavia, le donne che hanno ricevuto il vaccino hanno avuto tassi più elevati di parti cesarei elettivi (CD) e tassi più bassi di parti con tecnica vacuum. Un'analisi di regressione logistica multivariata aggiustata ha dimostrato che la vaccinazione contro il Covid-19 non era associata a un esito avverso composito materno (aOR 0,8, 95% CI 0,61-1,03); inoltre è stata osservata una significativa riduzione del rischio di esiti avversi compositi neonatali (aOR 0,5, 95% CI 0,36-0,74).
L'effetto della tempistica dell'infezione materna da SARS-CoV-2 sulla nascita13 gennaio. The Lancet Digital Health. The effect of maternal SARS-CoV-2 infection timing on birth outcomes: a retrospective multicentre cohort studyTra il 5 marzo 2020 e il 4 luglio 2021, 73.666 persone in gravidanza hanno partorito, 18.335 delle quali hanno avuto almeno un test SARS-CoV-2 durante la gravidanza prima del 14 febbraio 2021. Abbiamo osservato 882 persone infette da SARS-CoV-2 durante la gravidanza (primo trimestre n=85; secondo trimestre n=226; e terzo trimestre n=571) e 19.769 persone che non sono mai risultate positive a SARS-CoV-2 e hanno fatto almeno un test negativo durante la gravidanza. L'infezione da SARS-CoV-2 ha indicato un aumento del rischio di parto pretermine (p<0·05) e di natimortalità (p<0·05), rappresentato principalmente dalle infezioni da SARS-CoV-2 nnel primo e nel secondo trimestre. L'età gestazionale all'infezione da SARS-CoV-2 era correlata all'età gestazionale al momento del parto (p<0·01) e ha avuto il maggiore impatto sulla previsione dell'età gestazionale al momento del parto. Le madri di questo studio presentavano infezioni da SARS-CoV-2 lievi o moderate e la gravità acuta di COVID-19 non era correlata all'età gestazionale al momento del parto (p=0,31). Per saperne di più, leggi il comment
Pregnancy and SARS-CoV-2: an opportunity to systematically study the complexity of maternal health
Parto, no alle limitazioni o divieti di visita da parte del padre/partner in ospedale15 dicembre 2021. Position statement delle Società scientifiche d’area perinatologica. Gli esperti concludono che, alla luce delle attuali evidenze scientifiche, non è giustificato procrastinare ulteriormente la ripresa delle visite del partner (o del caregiver). Leggi il
comunicato stampa della Società Italiana di Pediatria e il documento
Presenza del partner/caregiver nelle aree di ricovero di madri e neonati in corso di pandemia da Covid-19
Anticorpi specifici contro SARS-CoV-2 nel latte materno di madri guarite o vaccinate14 dicembre 2021. Vaccines (Basel). Comparison of SARS-CoV-2-Specific Antibodies in Human Milk after mRNA-Based COVID-19 Vaccination and InfectionGli anticorpi specifici per SARS-CoV-2 vengono secreti nel latte materno di donne infette o vaccinate e potrebbero fornire protezione al bambino allattato al seno. Le differenze nella risposta anticorpale dopo questi tipi di esposizione sono sconosciute. In questo studio di coorte longitudinale, è stata analizzata la risposta anticorpale nel latte umano in seguito a vaccinazione o infezione da SARS-CoV-2. Sono stati analizzati 448 campioni di latte umano di 28 donne vaccinate con il vaccino BNT162b2 e 82 campioni di latte umano di 18 donne che hanno avuto una precedente infezione da SARS-CoV-2. I livelli di IgA specifici per SARS-CoV-2 nel latte umano sono stati valutati per un periodo di 70 giorni sia dopo la vaccinazione che dopo l'infezione. La quantità di IgA specifici per SARS-CoV-2 nel latte materno era simile sia dopo vaccinazione che dopo infezione, la variabilità dei livelli di IgA era maggiore post infezione che post vaccinazione.
Esiti perinatali nel primo trimestre di gravidanza dopo infezione23 novembre 2021. J Obstet Gynaecol Res.
Obstetric and neonatal outcomes after SARS-CoV-2 infection in the first trimester of pregnancy: A prospective comparative studySu 164 donne, 17 sono risultate positive al SARS-CoV-2 (10,3%) nel primo trimestre. Una paziente SARS-CoV-2 è stata escluda perché ha partorito in un altro ospedale. L'esito avverso composito ostetrico è stato osservato nel 6,2% (1/16) delle donne SARS-CoV-2-positive e nel 10,5% (11/105) delle negative; esito avverso composito neonatale nel 12,5% (2/16) e 7,6% (8/105), rispettivamente. Nei neonati di donne che avevano sviluppato anticorpi IgG, gli stessi anticorpi sono stati rilevati nel sangue del cordone ombelicale e il tampone nasofaringeo è risultato negativo per SARS-CoV-2. Non è stata registrata alcuna polmonite materna o ricovero ospedaliero per la malattia da coronavirus-19. Le donne asintomatiche o lievemente sintomatiche durante il primo trimestre di gravidanza non hanno avuto un numero significativamente maggiore di eventi avversi rispetto alle donne SARS-CoV-2-negative.
Rischio di natimortalità tra le donne con e senza COVID-19
19 novembre 2021. MMWR Morb Mortal Wkly Rep.
Risk for Stillbirth Among Women With and Without COVID-19 at Delivery Hospitalization —United States, March 2020–September 2021.Cosa si sa già su questo argomento?
Le donne in gravidanza sono a maggior rischio di malattie gravi da COVID-19 e COVID-19 è associato a un aumentato rischio di esiti perinatali avversi.
Cosa aggiunge questo rapporto?
Tra 1.249.634 ricoveri per parto nel periodo marzo 2020-settembre 2021, le donne statunitensi con COVID-19 presentavano un rischio maggiore di natimortalità rispetto alle donne negative (rischio relativo aggiustato [aRR] = 1,90; 95% CI = 1,69-2,15). L'entità dell'associazione era maggiore durante il periodo di predominanza della variante Delta rispetto al periodo pre-Delta.
Impatto delle misure di lockdown su gravidanza e parto pretermine
14 novembre 2021. Am J Perinatol. Impact of Lockdown Measures during COVID-19 Pandemic on Pregnancy and Preterm BirthNel periodo di lockdown e nel corrispondente periodo pre-COVID ci sono stati rispettivamente 4.357 e 24.160 nati vivi e 366 (84,0 per 1.000 nati vivi) e 2.240 (92,7 per 1.000 nati vivi) nati pretermine (p = 0,07). I tassi di nascite molto pretermine e con peso alla nascita molto basso erano più bassi nel periodo di blocco rispetto al corrispondente periodo pre-COVID (11,0 contro 15,6 e 9,0 contro 14,4 per 1.000 nati vivi, p = 0,02 e p = 0,005, rispettivamente). Non c'era alcuna differenza nella natimortalità spontanea tra i due periodi (3,7 contro 4,1 per 1.000 nati vivi, p = 0,71). Durante il lockdown, la probabilità di nascite multiple era inferiore (rapporto di rischio [RR] 0,73, intervallo di confidenza al 95% [CI]: 0,60-0,88), mentre l'ipertensione gestazionale e la corioamnionite clinica aumentavano (RR 1,24, IC 95%: 1,10- 1,40; RR 1,33, IC 95% 1,10-1,61, rispettivamente).
I tassi di nascite molto pretermine e con peso alla nascita molto basso sono diminuiti durante il lockdown. Alle donne in gravidanza che hanno partorito durante il periodo di lockdown è stata diagnosticata più frequentemente ipertensione gestazionale e corioamnionite rispetto alle madri nel corrispondente periodo pre-COVID.
Latte materno, anticorpi dopo infezione da SARS-CoV-2 vs. vaccinazione con vaccino a mRNA10 novembre 2021.
JAMA.
Association of Human Milk Antibody Induction, Persistence, and Neutralizing Capacity With SARS-CoV-2 Infection vs mRNA Vaccination.
In questo studio di coorte di un campione di madri che allattano, gli anticorpi IgA e IgG nel latte materno differivano tra infezione da COVID-19 e vaccinazione con mRNA fino a 90 giorni.
L'infezione è stata associata a una risposta IgA robusta e rapida nel latte umano che è rimasta stabile fino a 90 giorni dopo la diagnosi. La vaccinazione è stata associata a una risposta più uniforme a dominanza di IgG con concentrazioni crescenti dopo ogni dose di vaccino e che iniziavano a diminuire entro 90 giorni dopo la seconda dose. La vaccinazione era associata ad un aumento delle IgA del latte materno solo dopo la prima dose (aumento medio [DS], 31,5 [32,6] unità anticorpali). In entrambi i casi il latte materno mostrava attività di neutralizzazione contro il virus SARS-CoV-2 vivo.
Delle 77 donne, 47 (61,0%) erano nel gruppo con infezione (età media [DS], 29,9 [4,4] anni) e 30 (39,0%) erano nel gruppo vaccinato (età media [DS], 33,0 [3,4] ] anni; P = .002). L'età media dei bambini nel gruppo infetto e vaccinato era rispettivamente di 3,1 (2,2) mesi e 7,5 (5,2) mesi (P <.001).
Risposta immunitaria nei neonati nati da madri infette da SARS-CoV-2 (studio svolto a Roma)3 novembre 2021. JAMA Netw Open. Immune Response of Neonates Born to Mothers Infected With SARS-CoV-2In questo studio di coorte su 21 madri risultate positive al SARS-CoV-2 al momento del parto e sui loro 22 neonati, si è verificato 1 caso di potenziale trasmissione del virus verticale madre-bambino e 1 caso di trasmissione del virus orizzontale. I neonati che hanno ricevuto il latte materno durante i primi 2 mesi di vita avevano livelli di anticorpi IgA salivari specifici significativamente più alti rispetto ai neonati alimentati con latte artificiale e nel latte materno sono stati rilevati immunocomplessi di IgA. I risultati suggeriscono che la protezione materna va oltre l'immunità passiva, con gli immunocomplessi nel latte materno che stimolano lo sviluppo attivo del sistema immunitario neonatale.
Infezione tra le donne in gravidanza ospedalizzate e impatto delle varianti: studio italiano23 ottobre 2021. BJOG. SARS-CoV-2 infection among hospitalized pregnant women and impact of different viral strains on COVID-19 severity in Italy: a national prospective population-based cohort studyStudio prospettico di coorte nazionale condotto in 315 maternità italiane su un campione di 3.306 donne con infezione da SARS-CoV-2 confermata entro 7 giorni dal ricovero ospedaliero. Il 64,3% della coorte era asintomatico, il 12,8% ha sviluppato una polmonite da COVID-19 e il 3,3% ha richiesto ventilazione e/o ricovero in terapia intensiva. Età materna di 30-34 anni (OR 1,43, IC 95% 1,09-1,87) e ≥35 ( OR 1,43, IC 95% 1,09-1,87) e ≥35 (1,62, 1,23-2,13), cittadinanza da paesi ad alta pressione migratoria (1,75, 1,36-2,25), comorbidità precedenti (1,49, 1,13-1,98) e obesità (1,72, 1,29). -2,27) sono stati associati a una maggiore incidenza di polmonite. Il tasso di natalità pretermine è stato dell'11,1%. Rispetto al periodo pre-pandemia, i nati morti, i decessi materni e neonatali sono rimasti stabili. I risultati sono coerenti con un basso rischio di grave malattia COVID-19 tra le donne in gravidanza e rari esiti perinatali avversi. Durante il periodo della variante Alpha, c'è stato un aumento significativo della grave malattia COVID-19. Sono necessarie ulteriori ricerche per descrivere l'impatto dei diversi ceppi virali di SARS-CoV-2 sugli esiti materni e perinatali.
Vaccinazione contro Covid-19 nelle prime fasi della gravidanza e aborto spontaneo20 ottobre 2021. NEJM. Covid-19 Vaccination during Pregnancy and First-Trimester MiscarriageIn questo studio caso-controllo eseguito con l'uso dei dati in Norvegia, non c'era evidenza di un aumento del rischio di interruzione della gravidanza nel primo trimestre associato alla vaccinazione contro Covid-19 durante l'inizio della gravidanza.
Impatto dei lockdown nazionali durante la prima ondata di epidemia sugli esiti perinatali: una revisione e meta-analisi6 ottobre 2021. BMC Pregnancy Childbirth. The impact of COVID-19 first wave national lockdowns on perinatal outcomes: a rapid review and meta-analysisL'obiettivo di questa revisione è valutare l'impatto dei lockdown sull'incidenza del basso peso alla nascita, della nascita pretermine e della natimortalità. Fornisce indizi sulla gravità dell'influenza indiretta generata dall'implementazione del lockdown; tuttavia, i criteri che portano a cambiamenti imprevisti su basso peso alla nascita, nascita pretermine e natimortalità rimangono poco chiari. Ampi studi hanno mostrato risultati contrastanti, riportando sia aumenti che diminuzioni negli esiti perinatali. I risultati aggregati mostrano un'associazione significativa tra misure di blocco e tassi di natimortalità, ma non sui tassi di basso peso alla nascita. Sono necessari ulteriori studi che esaminino le differenze nei lockdown di altri paesi e nei gruppi sociodemografici dei paesi a basso e medio reddito. L'esplorazione degli esiti perinatali durante i blocchi a causa di COVID-19 rappresenta un'opportunità per imparare, apportare modifiche e così promuovere la riduzione delle principali cause di mortalità infantile in tutto il mondo.
Donne in gravidanza, associazione tra vaccino BNT162b2 e rischio di infezione da SARS-CoV-212 luglio 2021.
Jama.
Association Between BNT162b2 Vaccination and Incidence of SARS-CoV-2 Infection in Pregnant WomenTra le donne in gravidanza, la somministrazione del vaccino BNT162b2 è stata associata a un minor rischio di infezione da SARS-CoV-2.
Nello studio di coorte retrospettivo che includeva 15060 donne in gravidanza in Israele, la vaccinazione con BNT162b2 rispetto alla non vaccinazione era associata a un rapporto di rischio aggiustato per l'infezione da SARS-CoV-2 incidente di 0,22 e ciò era statisticamente significativo.
mRNA correlato al vaccino nel latte materno6 luglio 2021. Jama Pediatrics. Evaluation of Messenger RNA From COVID-19 BTN162b2 and mRNA-1273 Vaccines in Human MilkL'mRNA associato al vaccino non è stato rilevato in 13 campioni di latte raccolti da 4 a 48 ore dopo la vaccinazione da 7 donne che allattavano. Questi risultati forniscono importanti prove iniziali per rafforzare le attuali raccomandazioni secondo cui l'mRNA correlato al vaccino non venga trasferito al bambino e che le persone in allattamento che ricevono il vaccino a base di mRNA COVID-19 non dovrebbero interrompere l'allattamento al seno. Inoltre, qualsiasi mRNA residuo al di sotto dei limiti di rilevamento nel nostro dosaggio subirebbe una degradazione da parte del sistema gastrointestinale del bambino, riducendone ulteriormente l'esposizione. I limiti di questo studio sono la piccola dimensione del campione e pochi partecipanti che hanno ricevuto il vaccino mRNA-1273. Inoltre, le condizioni di conservazione del latte possono influenzare la stabilità dell'mRNA. Sono necessari ulteriori dati clinici da popolazioni più ampie per stimare meglio l'effetto di questi vaccini sugli esiti dell'allattamento.
Covid-19 grave ed esiti materni e neonatali6 luglio 2021. Sci Rep.
Maternal outcomes and risk factors for COVID-19 severity among pregnant womenLe donne in gravidanza possono essere a maggior rischio di gravi complicanze associate a SARS-CoV-2. Lo studio caso controllo confronta donne in gravidanza con malattia da coronavirus grave (casi) a donne in gravidanza con una forma più lieve (controlli) iscritte nella coorte del registro internazionale COVI-Preg tra il 24 marzo e il 26 luglio 2020.
Sono state incluse 926 donne in gravidanza con test positivo per SARS-CoV-2, tra cui 92 (9,9%) con COVID-19 grave. In questo studio, sono stati identificati diversi fattori di rischio per lo sviluppo di gravi complicanze dell'infezione da SARS-CoV-2 tra le donne in gravidanza, tra cui comorbidità polmonari, disturbi ipertensivi e diabete. Le donne in gravidanza con gravi esiti materni erano a più alto rischio di taglio cesareo, parto pretermine e neonati che richiedevano il ricovero nell'unità di terapia intensiva neonatale. Gli esiti ostetrici e neonatali sembrano essere influenzati dalla gravità della malattia materna.
Impatto delle restrizioni alle visite dei partner sulle madri non infette11 giugno 2021. Int J Environ Res Public Health.
Exploring the Impact of Restricted Partners' Visiting Policies on Non-Infected Mothers' Mental Health and Breastfeeding Rates during the COVID-19 PandemicI cambiamenti nell'assistenza perinatale che si sono verificati durante la pandemia di COVID-19 possono influire negativamente sulla salute mentale e sull'allattamento al seno delle madri. Questo studio, eseguito tra aprile e maggio 2020, indagare l'effetto delle politiche di restrizione alle visite dei partner sui sintomi di ansia della madre non infetta, sulla percezione del supporto postpartum e sugli esiti dell'allattamento al seno
alla dimissione.
Lo studio dimostra l'impatto positivo della presenza del partner sulla salute mentale materna e sulla percezione del supporto del caregiver. I tassi di allattamento al seno alla dimissione non sono stati influenzati dai livelli di ansia materna e dalle politiche restrittive nei confronti del partner, bensì dalla modalità di parto, noto fattore di rischio e dall'intenzione pre-pandemica di allattare.
Pandemia, gravidanza e outcome neonatali: revisione sistematica living e meta-analisi6 giugno 2021. Acta Obstet Gynecol Scand.
COVID-19 pandemic and population-level pregnancy and neonatal outcomes: a living systematic review and meta-analysisSegnalazioni contrastanti di aumenti e diminuzioni dei tassi di nascita pretermine (PTB) e natimortalità nella popolazione sono emerse durante la pandemia. Sono stati inclusi trentasette studi con rischio di bias da basso a moderato, che riportavano 1.677.858 gravidanze durante il periodo della pandemia e 21.028.650 gravidanze durante il periodo pre-pandemia. Conclusioni: COVID-19 può essere associato a una riduzione di PTB; tuttavia, non è possibile escludere bias. Non c'è alcuna differenza nella natimortalità tra il periodo pandemico e pre-pandemia.
Conseguenze della separazione precoce dei neonati nati da madri positive a SARS-CoV-2
31 maggio 2021. Int J Environ Res Public Health.
Consequences of Early Separation of Maternal-Newborn Dyad in Neonates Born to SARS-CoV-2 Positive Mothers: An Observational StudyLo studio osservazionale riporta le cartelle cliniche di 37 neonati nati da 37 madri positive al SARS-CoV-2 in un contesto di separazione della diade dopo la nascita. I dati sull'infezione neonatale, le condizioni cliniche e il tasso di allattamento al seno sono stati registrati fino al primo mese di vita. Non sono state registrate morti materne, il 37,8% delle donne ha avuto almeno una complicanza correlata alla gravidanza. Per quanto concerne le misure di sicurezza raccomandate dopo la dimissione: l'84,8% delle madri ha utilizzato almeno un dispositivo di protezione individuale e il 51,5% tutti i dispositivi di protezione. E' stato riportato un caso di trasmissione verticale e nessun caso di trasmissione orizzontale. Tuttavia, la separazione precoce della diade, per proteggere i neonati dalla possibile trasmissione orizzontale di SARS-CoV-2, influisce negativamente sull'allattamento al seno durante i primi mesi di vita. Infatti solo il 23,5% dei neonati ha ricevuto esclusivamente latte umano durante il primo mese di vita.
Fattori di rischio di malattia Covid-19 da moderata a grave o critica per le donne in gravidanza22 maggio 2021.
Clin Infect Dis.
Risk factors for illness severity among pregnant women with confirmed SARS-CoV-2 infection. Surveillance for Emerging Threats to Mothers and Babies Network, 22 state, local, and territorial health departments, March 29, 2020 -March 5, 2021.
Le donne incinte con infezione SARS-CoV-2 confermata da test molecolari sono state segnalate dal 29 marzo 2020 al 5 marzo 2021 attraverso la Surveillance for Emerging Threats to Mothers and Babies Network (SET-NET). Tra 7.950 donne in gravidanza con infezione da SARS-CoV-2, la malattia da moderata a grave o critica è stata associata a età pari o superiore a 25 anni, occupazione nella sanità, obesità pre-gravidanza, malattia polmonare cronica, ipertensione cronica e diabete pregestazionale. Il rischio di malattia da moderata a grave o critica aumenta con il numero di condizioni mediche pregresse o correlate alla gravidanza.
Queste informazioni potrebbero aiutare le donne a comprendere il loro rischio di malattia.
Esiti materni e perinatali nelle donne in gravidanza con infezione da SARS-CoV-2 al momento del parto20 maggio 2021. Am J Obstet Gynecol. Maternal and perinatal outcomes of pregnant women with SARS-CoV-2 infection at the time of birth in England: national cohort studyStudio di coorte sulla popolazione in Inghilterra. I criteri di inclusione erano donne con un parto singolo registrato tra il 29 maggio 2020 e il 31 gennaio 2021 nel database nazionale di ricoveri ospedalieri. Gli esiti materni e perinatali sono stati confrontati tra le donne in gravidanza con infezione SARS-CoV-2 confermata in laboratorio registrata al parto e quelle senza. Gli outcome dello studio erano: morte fetale alla o oltre la 24 settimana di gestazione (natimortalità), nascita pretermine (<37 settimane di gestazione), neonato piccolo per età gestazionale (SGA; peso alla nascita <10° centile), preeclampsia/eclampsia, induzione del travaglio, modalità di nascita, assistenza neonatale specialistica, indicatore composito di esito avverso neonatale, durata della degenza ospedaliera materna e neonatale dopo il parto (3 o più giorni), riammissione in ospedale neonatale a 28 giorni e materna a 42 giorni.
L'indagine ha coinvolto 342.080 donne, di cui 3.527 con infezione da SARS-CoV-2 confermata in laboratorio.
L'infezione al momento della nascita è associata a tassi più elevati di morte fetale, parto pretermine, preeclampsia e parto cesareo di emergenza. Non ci sono stati esiti neonatali avversi aggiuntivi, oltre a quelli relativi al parto pretermine. Le donne incinte dovrebbero essere informate sui rischi di infezione da SARS-COV-2 e dovrebbero essere considerate priorità per la vaccinazione.
Vaccinazione e gravidanza: trasferimento efficace di anticorpi dalla madre al neonato20 maggio 2021. J Clin Invest. Efficient maternal to neonatal transfer of antibodies against SARS-CoV-2 and BNT162b2 mRNA COVID-19 vaccineStudio multicentrico sulle donne partorienti che si presentavano per il parto reclutate in 8 centri medici in tutto Israele e assegnate a tre gruppi di studio: vaccinate (n = 86); con infezione da SARS-CoV-2 confermata da PCR durante la gravidanza (n = 65) e controlli non infetti non vaccinati (n = 62). La vaccinazione prenatale con vaccino a mRNA BNT162b2 induce una robusta risposta umorale materna che si trasferisce efficacemente al feto, supportando il ruolo della vaccinazione durante la gravidanza.
Per approfondire: 8 giugno. JCI.
The Israeli study of Pfizer BNT162b2 vaccine in pregnancy: considering maternal and neonatal benefitsla nostra news:
Nascere sotto una buona stella: vaccino Covid e donne in gravidanza
Allattamento e vaccino18 maggio 2021. BMJ. Research letter. SARS-CoV-2–Specific Antibodies in Breast Milk After COVID-19 Vaccination of Breastfeeding WomenDal dicembre 2020 la popolazione israeliana è stata sottoposta a vaccinazione di massa con il vaccino Pfizer-BioNTech. E' stata verificata le presenza della risposta anticorpale nelle donne in allattamento (84 donne e complessivamente 504 campioni di latte) dimostrando una robusta presenza di SARS-CoV-2 IgA e IgG nel latte materno per 6 settimane sopo la vaccinazione. Piu' in particolare, risposta IgA nelle prime 2 settimane e risposta IgG nelle successive 4.
Immunogenicità dei vaccini a mRNA nelle donne in gravidanza e allattamento13 maggio 2021. JAMA. Immunogenicity of COVID-19 mRNA Vaccines in Pregnant and Lactating WomenLe donne in gravidanza sono state escluse dagli studi di fase 3 sui vaccini. Questo studio ha arruolato 103 donne di età compresa tra 18 e 45 anni (66% non ispaniche bianche) che hanno ricevuto un vaccino COVID-19 a mRNA. Dopo la seconda dose di vaccino, la febbre è stata segnalata in 4 donne in gravidanza (14%; SD, 6%), 7 donne in allattamento (44%; SD, 12%) e 27 donne non gravide (52%; SD, 7%). Risposte anticorpali così come le risposte dei linfociti T CD4 e CD8 erano presenti nelle donne in gravidanza, in allattamento e nelle non gravide dopo la vaccinazione. Sono stati osservati anche anticorpi leganti e neutralizzanti nel sangue del cordone ombelicale e nel latte materno. In questa analisi esplorativa di un piccolo campione, la ricezione del vaccino per COVID-19 è risultata immunogenica nelle donne in gravidanza e gli anticorpi indotti dal vaccino sono stati trasportati nel sangue del cordone ombelicale del neonato e nel latte materno. Le donne in gravidanza e non in gravidanza che sono state vaccinate hanno sviluppato risposte anticorpali cross-reattive e risposte dei linfociti T contro le varianti VOC SARS-CoV-2 B.1.1.7 e B.1.351.
Gravidanza non aumenta il rischio di morte nelle pazienti ricoverate in ospedale per Covid-1911 maggio 2021. Ann Intern Med. In-Hospital Mortality in a Cohort of Hospitalized Pregnant and Nonpregnant Patients With COVID-19Le donne in gravidanza ricoverate in ospedale per infezione COVID-19 non corrono un rischio maggiore di mortalità, suggerisce lo studio. La coorte era composta da 1062 pazienti in gravidanza e 9815 pazienti non gravide ricoverate in ospedale con COVID-19 e polmonite virale. Le pazienti incinte erano più giovani, avevano meno probabilità di avere condizioni di comorbilità, tra cui ipertensione, malattie polmonari croniche, diabete e obesità. La morte in ospedale si è verificata nello 0,8% (n = 9) delle pazienti in gravidanza e nel 3,5% (n = 340) delle pazienti non gravide ricoverate.
COVID-19 e gravidanza, parto e allattamento: le indicazioni ad interim dell’Istituto superiore di sanità23 aprile 2021.
Aggiornamento del Rapporto Indicazioni ad interim per gravidanza, parto, allattamento e cura dei piccolissimi di 0-2 anni in risposta all’emergenza COVID-19L'Istituto superiore di sanità (ISS) ha interrogato sistematicamente le banche dati su gravidanza, parto, puerperio e allattamento. La comunità scientifica italiana dei neonatologi, pediatri, ginecologi, ostetriche e anestesisti (SIN, SIMP, SIP, ACP, SIGO, AOGOI, AGUI, SIAARTI e FNOPO) ha collaborato, condividendo metodologia e contenuti. A fronte di evidenze consolidate, il Rapporto è stato aggiornato, con l’obiettivo di fornire una sintesi delle indicazioni a professionisti sociosanitari e ai decisori.
In che misura COVID-19 in gravidanza altera i rischi di esiti avversi materni e neonatali?22 aprile 2021. JAMA Pediatr. Maternal and Neonatal Morbidity and Mortality Among Pregnant Women With and Without COVID-19 Infection: The INTERCOVID Multinational Cohort StudyIn questo studio di coorte multinazionale su 2130 donne in gravidanza in 18 paesi, le donne con diagnosi di COVID-19 erano a maggior rischio di un indice composito di morbilità e mortalità materna. I neonati di donne con diagnosi di COVID-19 avevano un indice di morbilità neonatale grave significativamente più alto e un più alto indice di morbilità perinatale grave e mortalità rispetto ai neonati di donne non infette. Per approfondire leggi l'editoriale
COVID-19 in Pregnant Women and Their Newborn Infants
Sicurezza dei vaccini a mRNA nelle donne in gravidanza21 aprile 2021.
Preliminary Findings of mRNA Covid-19 Vaccine Safety in Pregnant PersonsI dati preliminari del sistema di sorveglianza CDC "v-safe after vaccination health checker", il registro v-safe delle gravidanze e il sistema di segnalazione degli eventi avversi dei vaccini non hanno mostrato alcun segnale di sicurezza evidente tra le donne in gravidanza che hanno ricevuto vaccini a mRNA. Sono necessari più dati, follow-up longitudinale, compreso il follow-up di un gran numero di donne vaccinate all'inizio della gravidanza, per valutare meglio gli esiti materni, gravidici e infantili.
Vaccino Pfizer o Moderna per le donne incinte in UK19 aprile 2021. BMJ. Covid-19: Pregnant women should be offered Pfizer or Moderna vaccine, says UK advisory committeeAlle donne in gravidanza dovrebbe essere offerto il vaccino Pfizer o Moderna, afferma il Comitato consultivo sui vaccini del Regno Unito, con priorità in base all'età e al gruppo di rischio clinico. Il Comitato congiunto per la vaccinazione e l'immunizzazione ha affermato che non sono stati identificati problemi di sicurezza specifici relativi alla gravidanza, ma che prove del mondo reale dagli Stati Uniti hanno dimostrato che circa 90.000 donne incinte sono state vaccinate, principalmente con i vaccini Pfizer e Moderna, senza problemi di sicurezza.
Parto in donne positive a SARS-CoV-2 durante la prima ondata in Italia16 aprile 2021. Int J Environ Res Public Health.
Childbirth Care among SARS-CoV-2 Positive Women in ItalyLo scopo dello studio era comprendere quanto la pratica clinica avesse tutelato la fisiologia del parto e preservato il legame madre-figlio durante la prima ondata di pandemia in Italia. Lo studio, prospettico di coorte condotto sulla popolazione generale, ha arruolato donne con infezione confermata da SARS-CoV-2 ricoverate per parto in qualsiasi ospedale italiano tra il 25 febbraio e il 31 luglio 2020. Sono state raccolte le informazioni sulla cura peripartum (separazione madre-neonato, contatto pelle a pelle, allattamento al seno e rooming-in) e sugli esiti materni e perinatali. Il documento descrive una coorte di 525 donne positive alla SARS-CoV-2 che hanno partorito. Al momento del ricovero in ospedale, il 44,8% era asintomatico. Al momento del parto, il 51,9% delle madri aveva una persona di supporto al parto in sala parto; il tasso medio di taglio cesareo del 33,7% è rimasto stabile rispetto al dato nazionale. In media, il 39,0% delle madri è stato separato dai neonati alla nascita, il 26,6% ha praticato il contatto pelle a pelle, il 72,1% ha dormito con i propri bambini e il 79,6% dei bambini ha ricevuto il latte materno. Sia i bambini non separati che quelli separati dalle loro madri positive a SARS-CoV-2 hanno avuto buoni risultati.
Donne incinte più colpite dal COVID-19 nella seconda ondata?14 aprile 2021. The Lancet. Were pregnant women more affected by COVID-19 in the second wave of the pandemic?I primi dati suggeriscono che le donne in gravidanza e vicine al parto soffrono di una malattia più grave nella seconda ondata della pandemia rispetto a quanto osservato nella prima ondata. Tuttavia, la vera causa di questo cambiamento non è attualmente chiara. Sono urgentemente necessari ulteriori studi per definire se l'emergere di nuove varianti possa essere correlato a questa tendenza e se le politiche di sanità pubblica debbano essere modificate per migliorare la protezione delle donne in gravidanza.
Anticorpi per SARS-CoV-2 nel latte materno dopo la vaccinazione12 aprile 2021.
JAMA.
SARS-CoV-2–Specific Antibodies in Breast Milk After COVID-19 Vaccination of Breastfeeding WomenStudio prospettico di coorte in Israele su un campione di donne che allattano (allattamento esclusivo o parziale) e che hanno scelto di essere vaccinate. Le partecipanti sono state reclutate tra il 23 dicembre 2020 e il 15 gennaio 2021, tramite pubblicità e social media. Tutte le partecipanti hanno ricevuto 2 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech a 21 giorni di distanza. I campioni di latte materno sono stati raccolti prima della somministrazione del vaccino e poi una volta alla settimana per 6 settimane a partire dalla seconda settimana dopo la prima dose. I campioni sono stati mantenuti congelati in attesa dell'analisi.
Questo studio ha rilevato una forte secrezione di anticorpi IgA e IgG specifici per SARS-CoV-2 nel latte materno per 6 settimane dopo la vaccinazione. La secrezione di IgA era evidente già 2 settimane dopo la vaccinazione, seguita da un picco di IgG dopo 4 settimane (una settimana dopo il secondo vaccino). Altri studi hanno mostrato risultati simili in donne infettate con COVID-19. Gli anticorpi trovati nel latte materno di queste donne hanno mostrato forti effetti neutralizzanti, suggerendo un potenziale effetto protettivo contro l'infezione nel bambino.
Effetti della pandemia su esiti materni e perinatali: revisione sistematica e meta-analisi31 marzo 2021. The Lancet Effects of the COVID-19 pandemic on maternal and perinatal outcomes: a systematic review and meta-analysis
Gli esiti globali materni e fetali sono peggiorati durante la pandemia COVID-19, con un aumento delle morti materne, della natimortalità, delle gravidanze ectopiche interrotte e della depressione materna. Alcuni risultati mostrano una notevole disparità tra ambienti con risorse elevate e altri con poche risorse. È urgente dare la priorità all'assistenza per una maternità sicura, accessibile ed equa nell'ambito della risposta strategica a questa pandemia e alle future crisi sanitarie.
Il primo lockdown italiano ha ridotto nascite e interruzioni volontarie di gravidanza di circa un quinto29 marzo 2021. Acta Paediatr.
The first Italian COVID-19 lockdown reduced births and voluntary terminations by just under a fifthL'Italia è stato uno dei primi paesi in Europa ad essere pesantemente colpito e lo studio analizza l'impatto che il lockdown ha avuto sui parti, confrontandolo con i dati di un anno prima. Il lockdown italiano dall'11 marzo al 16 maggio 2020, ha generato una grave crisi economica, incertezza sociale e stress. Ha anche limitato l'accesso ai servizi sanitari, comprese le visite di follow-up in gravidanza, con un possibile aumento di outcome negativi per donne e neonati. Dati limitati sono disponibili sul numero di nascite e sugli esiti perinatali di gravidanze iniziate durante il periodo di blocco. La riduzione del tasso di natalità, di poco inferiore al 20%, è stata circa quattro volte superiore rispetto alla riduzione del 4,5% che è stata osservata nel 2018-2019.
19 marzo 2021.
CMAJ.
The impact of COVID-19 on pregnancy outcomes: a systematic review and meta-analysisObiettivo dello studio: valutare l'associazione tra la sindrome respiratoria acuta grave infezione da coronavirus 2 durante la gravidanza e gli esiti avversi della gravidanza. Nella revisione sono stati inclusi 42 studi che hanno coinvolto 438.548 donne in gravidanza. Gli autori concludono che COVID-19 può essere associato a maggiori rischi di preeclampsia, parto pretermine e altri esiti avversi della gravidanza
Il punto sulle consapevolezze nella medicina materno-fetale16 marzo 2021. Ultrasound Obstet Gynecol. Counseling in maternal-fetal medicine: SARS-CoV-2 infection in pregnancyLa gravidanza comporta un rischio più elevato di infezione grave da SARS-CoV-2 rispetto alla popolazione generale, tra cui polmonite, ricovero in terapia intensiva e morte, principalmente dopo l'aggiustamento per potenziali fattori di rischio per esiti gravi. Il rischio di aborto spontaneo non sembra aumentare nelle donne con SARS-CoV-2. Le prove sono contrastanti quando ci si concentra sul parto pretermine e sulla mortalità perinatale, ma questi rischi sono generalmente più elevati solo nelle donne sintomatiche e ospedalizzate. Il rischio di trasmissione verticale, dalla madre al feto o al neonato, è generalmente basso. Le procedure invasive fetali sono generalmente sicure nelle donne con infezione da SARS-CoV-2 sebbene le prove siano ancora limitate. Gli steroidi non dovrebbero essere evitati se clinicamente indicati, preferendo desametasone e poi metilprednisolone per un totale di 10 giorni di terapia. I FANS possono essere utilizzati se non ci sono altre controindicazioni. Le donne incinte ricoverate in ospedale con un decorso grave della malattia da SARS-CoV-2 devono essere sottoposte a tromboprofilassi per tutto il periodo del ricovero e almeno fino alla dimissione, preferibilmente le eparine a basso peso molecolare. Alle donne ospedalizzate che si sono riprese da un periodo di malattia grave o critica dovrebbe essere offerta almeno una ecografia per valutare la crescita fetale circa 14 giorni dopo il recupero dalla malattia.
10 marzo 2021. BMJ.
Update to living systematic review on covid-19 in pregnancyE' stata aggiornata la revisione sistematica ad interim sulla malattia da coronavirus 2019 in gravidanza di Allotey e colleghi. Questo aggiornamento include 192 studi (64.676 donne in gravidanza avanzata e recente), 115 dei quali sono nuove aggiunte alla revisione. La prevalenza di covid-19 nelle donne in gravidanza è rimasta invariata tra questo aggiornamento e la versione originale. Le donne incinte continuano ad essere maggiormente a rischio di Covid-19 grave. Oltre all'elevato indice di massa corporea e all'avanzare dell'età materna, l'evidenza suggerisce che l'origine etnica non bianca potrebbe rappresentare un ulteriore fattore di rischio.
4 marzo 2021. Int J Gynaecol Obstet. COVID-19 guidelines for pregnant women and new mothers: A systematic evidence reviewQuasi un anno dopo che il COVID-19 è stato inizialmente rilevato, le indicazioni per le donne incinte e le neo-madri rimangono varie. L'obiettivo di questa revisione sistematica è riassumere le raccomandazioni per tre aree dell'assistenza materna e fetale:
- allattamento al seno
- allontanamento sociale post-partum e
- decontaminazione (indossare la mascherina, effettuare una buona igiene delle mani e un'adeguata pulizia delle superfici).
La maggior parte degli articoli raccomanda l'allattamento al seno diretto con misure precauzionali rigorose. Le raccomandazioni riguardanti il distanziamento sociale post-partum variano, sebbene gli articoli pubblicati più di recente raccomandino spesso di tenere la madre e il neonato nella stessa stanza quando possibile.
20 febbraio 2021. Am J Obstet Gynecol MFM.
Maternal and perinatal outcomes in high vs low risk-pregnancies affected by SARS-COV-2 infection (Phase-2): The WAPM (World Association of Perinatal Medicine) working group on COVID-19Studio di coorte retrospettivo multinazionale che includeva donne con SARS-COV-2 confermata provenienti da 76 centri di 25 diversi paesi in Europa, Stati Uniti, Sud America, Asia e Australia dal 4 aprile 2020 al 28 ottobre 2020. L'outcome primario era una misura composita di mortalità e morbilità materna, compreso il ricovero in unità di terapia intensiva, l'uso della ventilazione meccanica o il decesso. L'outcome secondario era una misura composita dell'outcome perinatale avverso, inclusi aborto spontaneo, perdita del feto, morte neonatale e perinatale e ricovero in unità di terapia intensiva neonatale. Conclusioni: Le gravidanze ad alto rischio complicate da infezione da SARS-COV-2 sono a maggior rischio di esiti materni avversi rispetto alle gestazioni a basso rischio.
18 febbraio 2021.
Aggiornamento del Rapporto ISS su gravidanza, parto, allattamento e cura dei piccolissimi di 0-2 anni
Indicazioni ad interim per gravidanza, parto, allattamento e cura dei piccolissimi di 0-2 anni in risposta all’emergenza COVID-19. Versione 5 febbraio 2021 è il rapporto ISS dedicato alle pratiche clinico-assistenziali appropriate per la presa in carico del percorso nascita in donne con infezione sospetta o confermata da virus SARS-CoV-2. Il documento sintetizza le evidenze allo stato attuale nella forma editoriale di una guida ad interim.
9 febbraio 2021. Acta Obstet Gynecol Scand.
Maternal and perinatal outcomes related to COVID-19 and pregnancy: overview of systematic reviewsGli autori hanno utilizzato la piattaforma Living OVerview of Evidence (L·OVE) per COVID-19, che recupera continuamente studi da 46 fonti di dati (inclusi Pubmed/MEDLINE, Embase, altri database elettronici, registri di studi clinici, archivi di articoli in prestampa, tra le altre fonti rilevanti per COVID -19), mappandoli in domande PICO. La ricerca ha coperto il periodo dalla data di creazione di ciascun database al 13 settembre 2020. Sono state incluse revisioni sistematiche che valutano i risultati delle donne in gravidanza con COVID-19 e/o dei loro neonati. Dalle 1132 citazioni iniziali, 52 revisioni sistematiche hanno soddisfatto i criteri di inclusione. Nelle revisioni incluse, i tassi di mortalità materna variavano dallo 0% all'11,1%, l'ammissione alla terapia intensiva dal 2,1% al 28,5%, i parti prematuri prima delle 37 settimane dal 14,3% al 61,2% e il parto cesareo dal 48,3% al 100%. Per quanto riguarda gli esiti neonatali, la morte neonatale variava dallo 0% all'11,7% mentre lo stato di infezione stimato del neonato variava dallo 0% all'11,5%. I risultati molto eterogenei richiedono sintesi di evidenze di alta qualità, concludono gli autori.
8 febbraio 2021. J Matern Fetal Neonatal Med. SARS-CoV-2 detection in human milk: a systematic reviewE' stata eseguita una ricerca sistematica in tre database elettronici (PubMed, EMBASE e Web of Science) per gli studi pubblicati tra dicembre 2019 e il 15 ottobre 2020.34 studi (24 case-report, 10 studi di coorte) sono stati inclusi nella revisione sistematica per un totale di 116 donne che allattavano e che sono state sottoposte a test RT-PCR nel latte e 10 che avevano l'RNA di SARS-CoV-2 .
Le evidenze limitate e di bassa qualità suggeriscono che l'RNA di SARS-CoV-2 venga rilevato nel latte umano in una proporzione estremamente bassa, tuttavia, sulla base delle prove attuali non è possibile trarre conclusioni sulla sua infettività e sull'impatto sui bambini. In accordo con le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'allattamento al seno esclusivo dovrebbe essere considerato in tutti i casi a meno che non esistano altre controindicazioni.
7 febbraio 2021. WHO. Definition and categorization of the timing of mother-to-child transmission of SARS-CoV-2Sulla base di rapide revisioni di letteratura e dei risultati di una revisione sistematica ad interim sulla gravidanza e COVID-19, il gruppo di lavoro WHO COVID-19 LENS (Living Evidence Synthesis) ha consolidato le
evidenze disponibili su:
- potenziali meccanismi di trasmissione verticale di patogeni infettivi madre-neonato
- fattibilità della trasmissione verticale di SARS-CoV-2
- dati relativi all'interpretazione di test virologici e sierologici neonatali positivi per SARS-CoV-2
- lezioni tratte dalla diagnosi di altre infezioni congenite
- definizioni proposte per classificare i tempi di trasmissione verticale di SARS-CoV-2.
12 gennaio 2021. Int J Environ Res Public Health. Maternal and Neonatal Characteristics and Outcomes of COVID-19 in Pregnancy: An Overview of Systematic Reviews.
È stato riscontrato un aumento dei tassi di taglio cesareo e di natalità pretermine, con potenziali cause iatrogene. Nei casi di donne sintomatiche con infezione confermata, gli alti tassi di ricovero in terapia intensiva materna e neonatale dovrebbero sollevare alcune preoccupazioni. La probabilità di trasmissione verticale non può essere esclusa. Gli autori auspicano ulteriori studi originali su donne in tutti i trimestri.
2 gennaio 2021.
Medical virology.
Clinical characteristics and outcomes of pregnant women with COVID-19 and comparison with control patients: A systematic review and meta-analysisNel complesso, le pazienti in gravidanza presentano caratteristiche cliniche simili rispetto alla popolazione generale, ma possono essere più asintomatiche. Maggiori probabilità di parto cesareo, basso peso alla nascita e parto pretermine tra le pazienti in gravidanza con COVID-19 suggeriscono una possibile associazione tra infezione da COVID-19 e complicanze della gravidanza. È presente un basso rischio di trasmissione verticale e SARS-CoV-2 può essere rilevato in tutti i prodotti per il concepimento, in particolare placenta e latte materno. Le interpretazioni di questi risultati dovrebbero essere fatte con cautela a causa dell'eterogeneità tra gli studi; tuttavia, i ricercatori ritengono che i risultati possano guidare le considerazioni prenatali e postnatali per le pazienti gravide con COVID-19.
Rooming-in per madri positive e neonati: pochi contagi con corrette misure7 dicembre 2020.
JAMA.
Evaluation of Rooming-in Practice for Neonates Born to Mothers With Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 Infection in ItalyI risultati di questo studio suggeriscono che la trasmissione da madre a bambino di SARS-CoV-2 durante la pratica di rooming-in è rara, a condizione che siano prese adeguate precauzioni per gocciolamento e contatto.
- Sul tema l'approfondimento di quotidianosanita.it (16 dicembre): Covid, i neonatologi ribadiscono che non serve separare i neonati dalla madre positiva. Tre studi confermano bassa incidenza positività nei neonati. Il riferimento è a tre ricerche (una dell'Iss e due della Società italiana di neonatologia) che hanno rilevato percentuali di contagio tra i neonati da madre positiva al Covid variabili dal 2,8% all'1,6%. Mamma e neonato, dunque, diversamente da come fatto nelle prime fasi dell’emergenza sanitaria in qualche Paese (ad esempio Cina e Stati Uniti), non devono essere separati a causa del Covid-19, perché il rischio di contagio postnatale, in caso di madre infetta, è inferiore ai benefici che il rooming-in può apportare.
18 novembre 2020.
BMC Pregnancy Childbirth.
Psychosocial factors associated with postpartum psychological distress during the Covid-19 pandemic: a cross-sectional study.Questo studio riporta un'
alta prevalenza di depressione postpartum e
disturbo da stress post-traumatico nelle donne che hanno
partorito durante la pandemia Covid-19. Il disagio psicologico postnatale sembrava essere associato più all'esperienza prenatale e ad altri fattori individuali che alle restrizioni ospedaliere durante l'emergenza.
12 novembre 2020. Eur J Pediatr. Perinatal COVID-19: review of current evidence and practical approach towards prevention and management.
Gli autori hanno condotto una ricerca completa su PubMed, Google Scholar e Cochrane Database of Systematic Review e hanno selezionato gli articoli relativi all'infezione da SARS-CoV-2 perinatale pubblicati tra novembre 2019 e giugno 2020. La
revisione ha incluso 786 madri: il 64% (504) ha partorito con taglio cesareo. Vi sono stati 3 nati morti e 107 (14%) sono stati i neonati pretermine.
Su 793 neonati nati, 629 neonati (79%) sono stati testati per SARS-CoV-2 dopo la nascita. Il sintomo più comune nei neonati era il distress respiratorio. Il supporto respiratorio è stato necessario in 60 neonati (7,6%), con 14 bambini che necessitavano di ventilazione meccanica (1,8%), 25 che necessitavano di ventilazione non invasiva e 21 che necessitavano di ossigeno nasale. Solo 35 dei 629 neonati testati (5,5%) erano positivi. Dei 35 neonati positivi, 14 (40%) erano sintomatici.
6 novembre 2020. Morbidity and Mortality Weekly Report (MMWR).
Birth and Infant Outcomes Following Laboratory-Confirmed SARS-CoV-2 Infection in Pregnancy — SET-NET, 16 Jurisdictions, March 29–October 14, 2020Lo studio ha monitorato gli
esiti delle nascite e dei neonati in
4.442 donne incinte infette e nei loro
4.527 feti e neonati dal 29 marzo al 14 ottobre in 16 giurisdizioni del Surveillance for Emerging Threats to Mothers and Babies Network (SET-NET). Dei
3.912 bambini con età gestazionale nota nati da donne in gravidanza con COVID-19, il
12,9% è nato pretermine (prima delle 37 settimane di gestazione), rispetto a un
tasso nazionale stimato del 10,2%, affermano gli autori.
2 novembre 2020. Morbidity and Mortality Weekly Report (MMWR). Update: Characteristics of Symptomatic Women of Reproductive Age with Laboratory-Confirmed SARS-CoV-2 Infection by Pregnancy Status - United States, January 22–October 3, 2020Il secondo studio è un aggiornamento di un rapporto pubblicato nel giugno scorso, prende in considerazione le caratteristiche di
23.434 donne incinte infette sintomatiche di età compresa tra 15 e 44 anni dal 22 gennaio
al 3 ottobre nel National Notifiable Diseases Surveillance System (NNDSS). Rispetto alle loro controparti non gravide, le donne incinte di età compresa tra
15 e 24 anni avevano un
rischio tre volte superiore di ventilazione meccanica, mentre quelle di età compresa tra
35 e 44 avevano un
rischio 3,6 volte superiore.
2 novembre 2020. JAMA Netw Open. Pregnancy Outcomes Among Women With and Without Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 InfectionAmpio studio di coorte condotto in un unico istituto. L'infezione da SARS-CoV-2 durante la gravidanza non è stata associata a esiti avversi. Le infezioni neonatali erano presenti nel 3% e prevalentemente tra le donne asintomatiche o lievemente sintomatiche. Le anomalie placentari non erano associate alla gravità della malattia e la frequenza dei ricoveri era simile a quella delle donne non gravide.a
1 novembre 2020. Clinical Microbiology and Infection.
Impact of COVID-19 on maternal and neonatal outcomes: a systematic review and meta-analysis.
Questa revisione sistematica e meta-analisi, che comprende 24 studi per un totale di 1.100 gravidanze, è stata pubblicata da ricercatori di Trieste e mira a valutare l'impatto della malattia da coronavirus 19 (COVID-19) sugli esiti materni e neonatali. Sebbene possano verificarsi esiti avversi come il ricovero in terapia intensiva o la morte della paziente, il
decorso clinico di COVID-19 nella maggior parte delle donne
non è grave e l'infezione non influenza in modo significativo la gravidanza. Viene segnalato un elevato tasso di
parti cesarei, ma non ci sono prove cliniche a sostegno di questa modalità di parto. Nella maggior parte dei casi, infatti, la
malattia non minaccia la madre e la trasmissione verticale non è stata chiaramente dimostrata. Pertanto, COVID-19 non deve essere considerato come un'indicazione per il taglio cesareo elettivo.
Di tutte le donne in gravidanza infette dello studio, l'8% ha richiesto il ricovero in terapia intensiva. Ma le prevalenze aggregate di
ricovero in terapia intensiva e
morte materna erano
simili a quelle riportate nelle
donne non in gravidanza.
27 ottobre 2020. Front. Pediatr. Detection of SARS-CoV-2 in Milk From COVID-19 Positive Mothers and Follow-Up of Their Infants.Lo studio supporta l'opinione che
le madri positive a SARS-CoV-2 non espongono i loro
neonati a un
rischio aggiuntivo di infezione per l'
allattamento al seno.
22 ottobre 2020. Nature Sci Rep.
Clinical manifestations and perinatal outcomes of pregnant women with COVID-19: a systematic review and meta-analysis.
Questa revisione sistematica e meta-analisi vuol valutare l'impatto di COVID-19 sulle donne in gravidanza. Undici studi che hanno coinvolto 9032 donne in gravidanza con COVID-19 e 338 neonati sono stati inclusi nella meta-analisi. Le donne incinte con COVID-19 hanno sintomi relativamente lievi. Tuttavia, le proporzioni anormali dei parametri di laboratorio erano simili o addirittura in crescita rispetto alla popolazione generale. Circa il 30% delle donne in gravidanza con COVID-19 ha avuto un parto pretermine, mentre il peso medio alla nascita era 2855,9 g. La morte fetale e l'individuazione di SARS-CoV-2 sono state osservate in circa il 2%, mentre la morte neonatale è risultata pari allo 0,4%.
16 ottobre 2020. BMJ.
Care during covid-19: partner attendance at maternity services I ricercatori evidenziano la preoccupazione che le restrizioni ai visitatori in ospedale siano state applicate in modo generalizzato ignorando il ruolo importante di alcuni visitatori, tra cui i "padri esclusi dalle sale parto".
- Sul tema, per approfondire leggi anche: 5 OTTOBRE. BMJ. Partners’ access to scans and birth is a postcode lottery, data show. I servizi devono essere più rispondenti alle esigenze delle donne in gravidanza e dei loro partner, hanno detto i ricercatori, dopo aver scoperto che i Trust britannici sono stati lenti a revocare i divieti imposti alle ecografie e alle nascite e che la portata di queste restrizioni variava in modo significativo.
12 ottobre 2020. Nat Commun. Analysis of SARS-CoV-2 vertical transmission during pregnancyI ricercatori hanno analizzato il genoma virale su tamponi nasofaringei di madri e neonati, tamponi vaginali, plasma materno e del cordone ombelicale, biopsie di placenta e cordone ombelicale, fluidi amniotici e latte di 31 madri con infezione da SARS-CoV-2. Inoltre, sono stati testati anche anticorpi specifici anti-SARS-CoV-2 e l'espressione di geni coinvolti nelle risposte infiammatorie nella placenta e nel plasma materno e del cordone ombelicale. Questi dati supportano l'ipotesi che la trasmissione verticale di SARS-CoV-2 in utero, sebbene bassa, sia possibile.
12 ottobre 2020. EJOG European Journal Obstetrics and Gynecology. The impact of the Covid-19 pandemic on maternity services: A review of maternal and neonatal outcomes before, during and after the pandemic.
Non c'è evidenza di un impatto negativo della pandemia Covid-19 sui servizi di maternità, come dimostrato dagli esiti materni e neonatali. Durante la pandemia è stata riscontrata una diminuzione del tasso di natalità pretermine e durante il picco ci sono state meno segnalazioni di violenza domestica.
10 ottobre 2020. European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology.
Perinatal mortality and morbidity of SARS-COV-2 infection during pregnancy in European countries: Findings from an international studyAnalisi secondaria dei dati di mortalità e morbilità perinatale nelle donne in gravidanza europee rispetto alle donne gravide non europee coinvolte in uno dei più grandi
studi di coorte retrospettivi su COVID-19 durante la gravidanza. Uno studio di coorte multinazionale e retrospettivo che ha incluso tutte le donne gravide con infezione SARS-COV-2 confermata in laboratorio, diagnosticata tra il 1 febbraio 2020 e il 30 aprile 2020, in 72 centri di 22 paesi in Europa, Asia, Nord e Sud America e Australia. Tutte le donne infette sono state diagnosticate prima del parto durante la gravidanza, sulla base della guida provvisoria dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). I neonati da madre positiva a SARS-COV-2 sono stati solitamente testati entro 24 ore dal parto con test RT-PCR su tampone nasale e faringeo. Nei paesi europei il tasso di natimortalità era significativamente inferiore rispetto ai paesi non europei (1,0% vs 7,4%, OR: 0,12, p = 0,02), mentre il tasso di morte neonatale era simile quando si valutavano solo gravidanze con nati vivi. Le donne in gravidanza infette hanno avuto esiti perinatali migliori in Europa rispetto ai paesi non europei, nonostante siano significativamente più anziane e abbiano un tasso significativamente più alto di malattie croniche preesistenti.
7 ottobre 2020. BMC Pregnancy Childbirth.
Women's perceptions of COVID-19 and their healthcare experiences: a qualitative thematic analysis of a national survey of pregnant women in the United Kingdom.
Obiettivo dello studio è esplorare le percezioni delle donne in gradivanza di COVID-19 e le loro esperienze di assistenza sanitaria.
Le Infezioni in Medicina.
Possibility of SARS-CoV-2 transmission from the breast milk of COVID-19 affected women patients to their infants: worries and strategies to counter it
20 settembre 2020. Annali Istituto Superiore di Sanità.
Coronavirus and birth in Italy: results of a national population-based cohort study.
Lo studio vuol fornire una guida a decisori e medici, descrivendo le cure ospedaliere offerte alle donne che hanno partorito con confermata infezione da SARS-CoV-2. Conclusioni: le caratteristiche cliniche e gli esiti di COVID-19 nelle donne che hanno partorito sono simili a quelle descritte nella popolazione generale, la maggior parte delle donne sviluppa una malattia da lieve a moderata.
1 settembre 2020. BMJ. Clinical manifestations, risk factors, and maternal and perinatal outcomes of coronavirus disease 2019 in pregnancy: living systematic review and meta-analysisLe donne in gravidanza con Covid-19 hanno meno probabilità di avere sintomi, ma possono invece necessitare più probabilmente di cure intensive.
1 settembre 2020.
New Microbes New Infect. Clinical and immunological features among COVID-19 affected mother-infant pairs: antibodies to SARS- CoV- 2 detected in breast milkPur nel piccolo campione considerato (14 donne in gravidanza con Covid-19 confermato che hanno partorito durante il ricovero), consimile però a quello di altri studi, viene rilevata l'acquisizione passiva di anticorpi contro SARS-CoV-2 attraverso l'allattamento materno. Tutte le pazienti hanno partorito e sono guarite dalla malattia, quattro hanno continuato ad allattare con precauzioni, non è stata riscontrata alcuna infezione neonatale. Nessun bambino osservato ha sviluppato COVID-19 durante l'allattamento. I ricercatori concludono che il ruolo dell'allattamento al seno è a basso rischio nella trasmissione di SARS-CoV-2 e incoraggiano le madri a continuare l'allattamento al seno con precauzioni.
28 agosto 2020. Ann NY Acad Sci. Transmission of SARS‐CoV‐2 through breast milk and breastfeeding: a living systematic reviewLe informazioni sulla trasmissione potenziale dell'infezione da madre a figlio sono limitate, in particolare attraverso il latte materno e l'allattamento. Da ciò la revisione sistematica ad interim per acquisire informazioni che potrebbero richiedere modifiche data l'incertezza in questo settore. Attualmente, non ci sono prove di trasmissione della SARS-CoV-2 attraverso il latte materno.
16 agosto 2020. J Matern Fetal Neonatal Med.
COVID-19 and maternal, fetal and neonatal mortality: a systematic reviewLa revisione si concentra sulle prove attualmente disponibili sui casi di mortalità materna, fetale e neonatale associati all'infezione da Coronavirus 2019 (COVID-19), fino a luglio 2020.
10 luglio 2020. Pediatr Infect Dis J.
Probable Vertical Transmission of SARS-CoV-2 Infection.
Probabile trasmissione verticale di SARS-CoV-2 in un neonato nato da una madre con coronavirus 2019.
Dopo il taglio cesareo, il neonato è stato tenuto in stretto isolamento. I test molecolari per SARS-CoV-2 su campioni respiratori, sangue e meconio erano inizialmente negativi, ma positivi su un aspirato rinofaringeo il terzo giorno di vita. Il neonato ha sviluppato febbre e coriza, che si sono risolti spontaneamente. L'analisi genomica virale da parte della madre e del neonato ha mostrato sequenze identiche ad eccezione di 1 nucleotide.
6 luglio 2020. J Perinatol. The clinical course of SARS-CoV-2 positive neonatesSulla base della letteratura attuale, l'ipotesi della trasmissione verticale di SARS-CoV-2, sebbene possibile, rimane non dimostrata. Una ricerca condotta su PubMed dal dicembre 2019 al 27 aprile 2020 ha evidenziato 25 neonati affetti da SARS-CoV-2. I sintomi principali erano febbre, tosse o respiro corto, ma spesso questi neonati non mostravano altri sintomi durante la degenza in ospedale. Non si sono verificati decessi.
3 luglio 2020. EClinicalMedicine by The Lancet.
SARS-CoV-2 infection in pregnancy: A systematic review and meta-analysis of clinical features and pregnancy outcomesRevisione sistematica e meta-analisi dell'infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza: 2567 le gravidanze considerate. La maggior parte delle donne (73,9%) si trovava nel terzo trimestre; il 52,4% ha partorito, metà per taglio cesareo (48,3%). La percentuale di appartenenza a gruppi etnici neri, asiatici o di minoranza (50,8%); obesità (38,2%) e comorbilità cronica (32,5%) erano elevate. I sintomi clinici più comuni sono stati febbre (63,3%), tosse (71,4%) e dispnea (34,4%).
Le anomalie di laboratorio più comuni sono state CRP o procalcitonina (54,0%), linfopenia (34,2%) e transaminasi elevate (16,0%). La nascita pretermine (prima di 37 settimane) è stata abbastanza frequente (21,8%), generalmente sotto indicazione del medico (18,4%). L'ammissione materna in terapia intensiva era richiesta nel 7% dei casi, con intubazione nel 3,4%. La mortalità materna era rara (~ 1%). L'ammissione delle madri in terapia intensiva è stata più elevata in coorti con comorbilità ed età materna oltre i 35 anni. La mortalità materna era più elevata nelle coorti con alto consumo di farmaci antivirali, probabilmente a causa di confusione residua. Tampone nasofaringeo neonatale RT -PCR è stato positivo nell'1,4% dei bambini.
1 luglio 2020. J Matern Fetal Neonatal Med.
Vertical transmission risk of SARS-CoV-2 infection in the third trimester: a systematic scoping review.L'obiettivo di questa revisione è di riassumere le prove attuali sulla possibile trasmissione verticale dell'infezione da COVID-19 nel terzo trimestre e i suoi effetti sul neonato. 18 studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione, comprendendo 157 madri e 160 neonati. L'età media delle pazienti in gravidanza era 30,8 anni e il periodo gestazionale medio era di 37 settimane e 1 giorno. Attualmente, non ci sono prove conclusive circa la trasmissione verticale Di SARS-CoV-2. Tra 81 (69%) neonati testati per SARS-CoV-2, 5 (6%) hanno avuto un risultato positivo. In un neonato, risultato inizialmente negativo alla nascita, l'infezione SARS-CoV-2 è stata probabilmente acquisita in ospedale piuttosto che trasmessa verticalmente. 13 (8%) i neonati che hanno presentato complicanze o sintomi.
14 giugno 2020. J Matern Fetal Neonatal Med.
Vertical transmission of SARS CoV-2: a systematic reviewNei 50 studi inclusi, sono stati segnalati 17 neonati risultati positivi per SARS CoV-2 mediante RT-PCR. In tre neonati, i livelli di IgG e IgM erano elevati. Sono stati segnalati otto tessuti placentari positivi al virus, tre risultati positivi a RT-PCR relativi al test del latte materno e un test positivo per liquido amniotico.
12 giugno 2020. BJOG.
Maternal Transmission of SARS-COV-2 to the Neonate, and Possible Routes for Such Transmission: A Systematic Review and Critical AnalysisRevisione di casi clinici o serie di casi di donne in gravidanza con COVID-19 confermato, in cui si sono verificati esiti neonatali segnalati. Sono stati estratti dati su modalità di parto, stato dell'infezione infantile, alimentazione infantile e interazione madre-bambino.
Per l'infezione infantile segnalata è stata eseguita un'analisi critica per valutare la probabilità di trasmissione verticale. Sono stati inclusi 49 studi per un totale di 666 neonati e 655 donne in cui sono state fornite informazioni sul parto e sull'infezione del bambino. 28 su 666 (4%) neonati avevano confermato l'infezione COVID-19 postnatalmente. Delle 291 donne che hanno partorito vaginalmente, 8 (2,7%) neonati erano positivi. Delle 364 donne che hanno avuto un parto cesareo, 20 (5,3%) neonati erano positivi. Dei 28 neonati con infezione confermata, 7 sono stati allattati al seno, 3 sono stati nutriti con latte artificiale, a 1 è stato somministrato latte materno espresso e in 17 neonati il metodo di alimentazione infantile non è stato riportato.
11 giugno 2020. Int J Environ Res Public Health.
Effects of COVID-19 Infection During Pregnancy and Neonatal Prognosis: What Is the Evidence?Lo studio investiga i potenziali rischi di infezione da COVID-19 tra le donne in gravidanza e la conseguente trasmissione fetale.
Sono stati ammessi 49 articoli pubblicati nel 2020 con bassi livelli di evidenza. Sono state valutate un totale di 755 donne in gravidanza e 598 bambini; oltre la metà delle donne in gravidanza aveva partorito con cesarei (379 / 65%). Solo 493 (82%) neonati sono stati testati per SARS-CoV-2, nove (2%) dei quali sono risultati positivi. Tuttavia, non vi è alcuna prova di trasmissione verticale basata su ciò che è stato valutato finora, considerando che ci sono lacune di conoscenza riguardo alle cure fornite durante e dopo il parto, nonché una mancanza di campioni biologici adeguati per il test di SARS-CoV-2.
Gli autori non escludono un potenziale peggioramento delle condizioni cliniche delle donne in gravidanza infette da SARS-CoV-2, indipendentemente dal fatto che l'infezione sia associata o meno a comorbidità, a causa dell'insorgenza di disturbi respiratori, disturbi del ritmo cardiaco e squilibrio acido-base, tra gli altri e raccomandano un monitoraggio continuo di tutte le donne in gravidanza oltre a testarle prima del parto o al primo contatto con i neonati.
4 giugno 2020. PLOS ONE. Maternal and Neonatal Outcomes Associated With COVID-19 Infection: A Systematic ReviewDi 73 articoli identificati, 9 sono stati inclusi per un totale di 92 donne. Il 67,4% delle quali era sintomatico alla presentazione. Il tasso di mortalità materna è stato dello 0% e solo una paziente ha richiesto terapia intensiva e ventilazione. Il 63,8% ha avuto un parto pretermine, il 61,1% sofferenza fetale e l'80% un taglio cesareo. Il 76,92% dei neonati ha richiesto l'ammissione in terapia intensiva neonatale e il 42,8% ha avuto un basso peso alla nascita. C'è stato un caso indeterminato di potenziale trasmissione verticale. Il tempo medio al parto è stato di 4,3 ± 3,08 giorni (n = 12) senza differenze nei risultati (p> 0,05).
Le donne in gravidanza con COVID-19 presentano meno sintomi rispetto alla popolazione generale e possono essere RT-PCR negative nonostante abbiano segni di polmonite virale. L'incidenza di nascite pretermine, basso peso alla nascita, taglio cesareo, ricovero in terapia intensiva neonatale appare superiore alla popolazione generale.
19 maggio 2020. Ultrasound Obstet Gynecol.
Effects of Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) on Maternal, Perinatal and Neonatal Outcomes: A Systematic Review L'obiettivo dell'articolo è valutare gli effetti della malattia COVID-19 sugli esiti materni, perinatali e neonatali eseguendo una revisione sistematica della letteratura disponibile sulle gravidanze affette da COVID-19. Nonostante il numero crescente di studi pubblicati su COVID-19 in gravidanza, non vi sono dati di buona qualità sufficienti per trarre conclusioni certe riguardo alla gravità della malattia o alle complicanze specifiche nelle donne gravide, nonché alla trasmissione verticale, complicanze perinatali e neonatali. Un totale di 324 donne in gravidanza con COVID-19 hanno soddisfatto i criteri di ammissibilità. Vengono descritti i sintomi più comuni nelle madri alla presentazione, il tasso di polmonite grave riportato, i casi di aborto spontaneo o aborto, il tempo al parto. Per quanto riguarda i bambini l'articolo riporta le settimane di nascita, il peso alla nascita, casi di asfissia neonatale e morte neonatale.
15 maggio 2020. Breastfeed Med. Managing COVID-19-Positive Maternal-Infant Dyads: An Italian ExperienceSebbene attualmente non ci siano prove che dimostrino una trasmissione verticale dell'infezione da SARS-CoV-2 nei feti di donne che sviluppano malattia COVID-19 nella tarda gravidanza, una preoccupazione importante riguarda la possibile trasmissione dell'infezione ai loro fragili neonati, in particolare dopo il parto.
Vengono segnalate le prime due diadi madre-bambino che si presentano al pronto soccorso di Roma per tampone nasofaringeo positivo per SARS-CoV-2 sia nella madre che nel bambino. Sono stati analizzati i campioni di latte materno espresso di entrambe le madri e SARS-CoV-2 non è stato rilevato dalla RT-PCR.
15 maggio 2020. Pediatr Infect Dis J.
COVID-19 in Children, Pregnancy and Neonates: A Review of Epidemiologic and Clinical FeaturesIn questa revisione sono delineate le caratteristiche epidemiologiche e cliniche dei bambini con infezione da SARS-CoV-2 riportate in 11 serie di casi pediatrici, per un totale di 333 neonati e bambini e gli esiti perinatali dei neonati nati da donne infette in gravidanza.
Il periodo di incubazione variava tra 2 e 25 giorni con una media di 7 giorni. Il virus è stato isolato dalle secrezioni rinofaringee per un massimo di 22 giorni e nelle feci per più di 30 giorni. Sono state segnalate coinfezioni nel 79% dei bambini (principalmente micoplasma e influenza). Il 35% dei bambini era asintomatico. I sintomi più comuni sono stati tosse (48%), febbre (42%) e faringite (30%). I bambini raramente sono stati ricoverati in unità di terapia intensiva (3%) e, ad oggi, solo un piccolo numero di decessi è stato riportato nei bambini di tutto il mondo.
Nove serie di casi e 2 casi clinici hanno descritto i risultati dell'infezione SARS-CoV-2 durante la gravidanza in 65 donne e 67 neonati. Due madri (3%) sono state ricoverate in terapia intensiva. Disagio fetale è stato riportato nel 30% delle gravidanze. Il 37% delle donne ha partorito pretermine. Le complicanze neonatali includevano difficoltà respiratoria o polmonite (18%), coagulazione intravascolare disseminata (3%), asfissia (2%) e 2 decessi perinatali. Quattro neonati (3 con polmonite) sono stati segnalati come SARS-CoV-2 positivi nonostante le rigorose procedure di controllo e prevenzione delle infezioni durante il parto e la separazione di madre e neonato, il che significa che non è possibile escludere la trasmissione verticale.
13 maggio 2020. Am J Perinatol. Vertical Transmission of Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2: A Systematic Review. Nella revisione sono stati inclusi 22 studi per un totale di 83 neonati nati da madri con diagnosi di malattia di coronavirus 2019. Tra questi neonati, in tre casi è stata confermata infezione da SARS-CoV-2 a 16, 36 e 72 ore dalla nascita, mediante test di reazione a catena della polimerasi (RT-PCR) con tampone nasofaringeo; altri sei avevano livelli elevati di anticorpi specifici per virus nei campioni di siero raccolti dopo la nascita, ma risultavano negativi al test RT-PCR. Tuttavia, senza test RT-PCR positivi su liquido amniotico, placenta o sangue cordonale, al momento non ci sono prove dirette a supporto della trasmissione verticale intrauterina di SARS-CoV-2.
15 aprile 2020. Arch Acad Emerg Med.
Analysis of Maternal Coronavirus Infections and Neonates Born to Mothers with 2019-nCoV; a Systematic ReviewSono stati esaminati i testi completi di 11 studi pertinenti e infine 9 sono stati inclusi in questo studio. Sono state studiate le caratteristiche di 89 donne in gravidanza e dei loro neonati. I risultati hanno rivelato che la febbre e la tosse erano i sintomi più frequenti. I principali risultati di laboratorio riportati sono stati linfopenia, elevata proteina C-reattiva (CRP), ammino alanina transferasi (ALT) e aspartato amino transferasi (AST). In tutti i casi sintomatici, le scansioni di tomografia computerizzata al torace (CT) erano anormali. Le principali complicanze prenatali erano l'angoscia fetale, la rottura prematura delle membrane e il travaglio pretermine. Due donne hanno avuto bisogno di ricovero in terapia intensiva e ventilazione meccanica, una delle quali ha sviluppato disfunzione multiorgano ed è stata trattata con ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO). Nessun caso di morte materna è stato segnalato fino al momento della pubblicazione degli studi. 79 madri hanno partorito i loro bambini con taglio cesareo e cinque donne hanno avuto un parto vaginale. Non è stata segnalata infezione fetale attraverso la trasmissione verticale intrauterina.
ISS aggiorna gli studi di letteratura internazionale ogni settimanaLa comunità scientifica italiana dei neonatologi, pediatri, ginecologi e ostetriche (SIN, SIMP, SIP, ACP, SIGO, AOGOI, AGUI, SIAARTI e FNOPO) ha aderito all’iniziativa dell’ISS di istituire un gruppo di lavoro, coordinato dal Centro Nazionale di Prevenzione delle Malattie e di Promozione della Salute (CNaPPS), per prendere in esame e divulgare gli aggiornamenti della letteratura scientifica sul tema COVID-19 in gravidanza, parto e allattamento. L’obiettivo dell’iniziativa è fornire indicazioni utili alla pratica clinica destinate ai professionisti sanitari che nel Paese assistono la nascita.
Gli aggiornamenti settimanali del gruppo di lavoro sono consultabili alla pagina
COVID-19: gravidanza, parto e allattamento sul sito Epicentro dell'Istituto superiore di sanità.
torna all'indice