I programmi di
vaccinazione anti Covid-19 e contro l'influenza stagionale sono attualmente in corso in molti paesi.
L'
OMS ha da poco pubblicato un documento che contiene le evidenze scientifiche relative alla
co-somministrazione dei vaccini e le linee guida ad interim. A livello individuale, si sottolinea nel documento, essa ridurrebbe il numero di visite necessarie e fornirebbe una protezione tempestiva contro entrambe le malattie; questi benefici individuali potrebbero incoraggiare una maggiore adozione dei due programmi vaccinali riducendo l'onere sui servizi sanitari.
In un
articolo nella rivista The Lancet sono mostrati i risultati dello
studio multicentrico, randomizzato, controllato, di fase 4, gli adulti che hanno ricevuto una singola dose di ChAdOx1 di AstraZeneca o BNT162b2 di Pfizer sono stati arruolati in
12 centri del Regno Unito e assegnati in modo casuale (1:1) a ricevere la somministrazione concomitante di un
vaccino antinfluenzale adatto all'età o placebo
insieme alla loro seconda dose di vaccino anti Covid-19. Dopo tre settimane il gruppo che ha avuto il placebo ha ricevuto il vaccino antinfluenzale e viceversa.
I partecipanti sono stati seguiti per 6 settimane. I
vaccini antinfluenzali erano tre vaccini inattivati stagionali (trivalente, adiuvato con MF59C o preparato in coltura cellulare o quadrivalente ricombinante). I partecipanti e gli sperimentatori erano ignari dell'assegnazione. L'endpoint primario era una o più
reazioni sistemiche segnalate dai partecipanti nei
7 giorni successivi alla vaccinazione. Le reazioni sistemiche locali e non sollecitate e le risposte umorali sono state anch'esse valutate. Lo studio è registrato come
ISRCTN14391248.
Co-somministrazione dei vaccini Covid-19 e antinfluenzale: cosa sapevamo prima di questo studio
La ricerca nella banca dati
PubMed è stata condotta fino al 10 settembre 2021, limitatamente ai documenti pubblicati in inglese. I termini di ricerca includevano "vaccino influenzale", "vaccino Covid-19", "concomitante" e "co-somministrazione". Non è stato trovato alcuno studio sulla co-somministrazione del vaccino contro l'influenza e contro COVID-19.
Gli autori sottolineano di esser a conoscenza di un solo
articolo pubblicato come preprint. In questo articolo, la somministrazione concomitante di un vaccino antinfluenzale adatto all'età e la prima dose di un nuovo vaccino anti COVID-19 ha dimostrato di avere profili di reattogenicità simili alla somministrazione del solo vaccino COVID-19. Tuttavia, la somministrazione concomitante ha comportato una riduzione della concentrazione di IgG anti-spike in risposta al vaccino COVID-19 rispetto al vaccino inoculato da solo, ma senza alcun effetto sull'efficacia. Dati sulla somministrazione concomitante di altri tipi di vaccino Covid-19 e vaccino antinfluenzale sono necessari per supportare le politiche di sanità pubblica.
ComFluCOV trial di fase 4: il valore aggiunto dello studio
Questo studio presenta dati a supporto della
somministrazione concomitante delle
seconde dosi dei vaccini ChAdOx1 e BNT162b2 con i vaccini antinfluenzali inattivati.
Gli autori mostrano che la vaccinazione concomitante è possibile in quanto non crea problemi di sicurezza, la maggior parte delle reazioni sistemiche sono lievi o moderate e la risposta immunitaria non viene influenzata negativamente. Inoltre, la vaccinazione concomitante potrebbe ridurre l'onere per i servizi sanitari e facilitare l'adesione alla campagna vaccinale nella popolazione.
I risultati del trial
I risultati mostrano che la somministrazione concomitante di
sei diverse combinazioni di vaccini COVID-19 e antinfluenzali non ha creato problemi di sicurezza, prodotto profili di reattogenicità accettabili e preservato risposte anticorpali leganti.
I profili di
reattogenicità sistemica sono stati considerati accettabili, nonostante un aumento del tasso di eventi sistemici sopra 25% in due coorti. Nella coorte del vaccino ChAdOx1 con quello antinfluenzale trivalente adiuvato MF59C il limite superiore dell'IC al 95% ha superato di poco il 25%, con la maggior parte delle reazioni, principalmente affaticamento, cefalea e mialgia, registrate come lievi o moderate. La coorte del vaccino BNT162b2 più quello contro l'influenza quadrivalente ricombinante era più piccola del previsto, quindi non è stato possibile trarre conclusioni definitive. È rassicurante che la maggior parte dei partecipanti fosse favorevole alla vaccinazione concomitante, sottolineano gli autori.
Punti di forza dello studio
La
popolazione dello studio riflette coloro che nella realtà hanno maggiori probabilità di ricevere sia il vaccino antinfluenzale che i vaccini anti Covid-19. Lo studio infatti non ha escluso le donne in gravidanza, le persone con problemi medici gravi e non controllati, gli individui immunocompromessi o di età pari o superiore a 65 anni. Lo studio includeva inoltre i due
vaccini Covid-19 più utilizzati in UK, così come i più frequenti tipi di vaccino antinfluenzale.
Limiti
L'esito primario riportato dai partecipanti è soggetto a potenziali bias: è probabile che il vaccino antinfluenzale causi più
reazioni locali rispetto al placebo, il che potrebbe smascherare l'assegnazione. Data la
novità dei vaccini ad adenovirus e a mRNA non è noto se questi risultati si applicherebbero ad altri vaccini della stessa classe. Allo stesso modo, non è certo che questi risultati possano applicarsi ad altre
tipologie di vaccini antinfluenzali. Gli autori auspicano ulteriori studi.
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