28/12/2021

Quanto sono gravi le infezioni causate dalla variante Omicron? Un articolo su Nature fa il punto della situazione

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Man mano che i casi si diffondono e i paesi pianificano la loro risposta, i ricercatori attendono dati cruciali sulla gravità della malattia causata dalla variante Omicron. Un articolo su Nature spiega cosa sappiamo sulla variante Omicron.

I primi risultati dei rapporti dal Sudafrica mostrano un tasso di ospedalizzazione inferiore rispetto alle infezioni causate dalla variante Delta, che è attualmente responsabile della maggior parte delle infezioni da SARS-CoV-2 a livello globale. Il 14 dicembre, l'Assicurazione sanitaria privata sudafricana Discovery Health di Johannesburg ha annunciato che il rischio di ospedalizzazione era inferiore al 29% tra le persone infette da Omicron, rispetto alle persone infettate da una variante precedente.

Ciò ha alimentato l'ipotesi che Omicron causi una malattia più lieve rispetto alle varianti precedenti, ma i ricercatori affermano che è troppo presto per esserne sicuri e che i dettagli metodologici chiave di quello studio non sono ancora stati pubblicati. Tali dettagli sono cruciali quando si interpretano i dati sulla gravità della malattia, che possono essere confusi da fattori quali la capacità ospedaliera, l'età e la salute generale delle persone inizialmente infette e l'entità della precedente esposizione al coronavirus.

Il 13 dicembre, i dati pubblicati in Danimarca mostrano che i tassi di ospedalizzazione per le persone infette da Omicron sembravano essere alla pari con quelli di altre varianti, ma questo confronto si basava su pochi casi di infezione e pochi ricoveri.

Allo stesso modo, il Rapporto 49 del 16 dicembre dell'Imperial College di Londra non ha trovato prove di una diminuzione dei ricoveri ospedalieri per Omicron rispetto alla variante Delta in Inghilterra, sebbene anche questo studio si basasse su un numero relativamente basso di casi.

Ma i dati ottimistici provenienti dal Sudafrica potrebbero non essere un segno che Omicron sia più benigna rispetto alle altre varianti. Infatti, più del 70% della popolazione nelle regioni fortemente infettate da Omicron aveva avuto una precedente esposizione a SARS-CoV-2 e circa il 40% aveva ricevuto almeno una dose di vaccino contro il COVID-19, il che rende difficile districare gli effetti dell'immunità preesistente dalle proprietà intrinseche della variante stessa.

L’efficacia dei vaccini contro Omicron

I dati di laboratorio suggeriscono che Omicron potrebbe essere in grado di eludere parte dell'immunità indotta dai vaccini anti COVID e i primi dati dell'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito sembrano confermare che i vaccini non sono così protettivi contro le infezioni da Omicron come lo erano contro altre varianti, sebbene il numero di casi studiati fosse troppo piccolo per essere sicuri di quanto la protezione sia diminuita.

Se anche così fosse, i vaccini potrebbero continuare a proteggere molti da malattie gravi e morte per COVID-19.

La risposta immunitaria delle cellule T a Omicron

Oltre agli anticorpi, il sistema immunitario nelle persone precedentemente infette e vaccinate utilizza cellule chiamate cellule T, che possono riconoscere frammenti di proteine ​​virali e distruggere le cellule infettate dal virus, limitando potenzialmente la portata dell'infezione.

I ricercatori che hanno mappato le mutazioni di Omicron nel menu dei frammenti proteici di SARS-CoV-2 riconosciuti dalle cellule T a seguito di infezione naturale e vaccinazione, non hanno riscontrato mutazioni nella maggior parte dei frammenti. Nel caso della vaccinazione poi, oltre il 70% dei frammenti è completamente intatto, secondo l'immunologo Alessandro Sette del La Jolla Institute for Immunology in California su twitter.

C'è ancora molto lavoro da fare: gli scienziati stanno già conducendo test per determinare quanto le cellule T generate in risposta a vaccini e infezioni con altre varianti reagiscano a Omicron, con risultati attesi nelle prossime settimane.

La diffusione di Omicron tra i bambini

L'articolo termina con una breve analisi delle evidenze ad oggi note sul diffondersi dell'infezione nei bambini.

I risultati del Sudafrica hanno suggerito che i tassi di ospedalizzazione per i bambini infetti da Omicron sono più alti di quelli osservati nelle precedenti ondate, ma i ricercatori ammoniscono ancora una volta che ciò non significa necessariamente che i bambini siano più vulnerabili alla variante Omicron di quanto non lo fossero a Delta o ad altre varianti.

E' prudente osservare però, che i bambini hanno tassi più bassi di infezioni precedenti e vaccinazioni rispetto agli adulti, il che significa che i loro livelli di immunità preesistente non sono così alti.

Inoltre, tassi più elevati di ospedalizzazione nei bambini durante le prime fasi di un'ondata epidemica potrebbero riflettere una maggiore capacità ospedaliera, che permette di tenere in osservazione un bambino prima di rimandarlo a casa.

Per saperne di più:

quadratino Discovery Health releases at-scale, real-world analysis of Omicron outbreak based on 211.000 COVID-19 test results in South Africa, including collaboration with the South Africa. Johannesburg: Discovery; 14 December 2021. 

quadratino Staten Serum Institut. Covid-19 Rapport om omikronvarianten. 13 December 2021

quadratino Imperial College London, Report 49 - Growth, population distribution and immune escape of Omicron in England

quadratino Nature. Omicron likely to weaken COVID vaccine protection. 8 December 2021

quadratino UK Health Security Agency. SARS-CoV-2 variants of concern and variants under investigation in England. Technical briefing 31

quadratino Nature. How ‘killer’ T cells could boost COVID immunity in face of new variants. 12 February 2021


Per approfondire:

quadratino consulta la nostra news Che cosa sappiamo sulle varianti Covid-19 con l'aggiornamento delle notizie da parte delle principali istituzioni scientifiche internazionali, con gli articoli dalle principali riviste e i provvedimenti normativi del Ministero della Salute. 

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