Costruire ospedali per ricoverare i pazienti in camere singole non è attuabile in molti contesti, però è sicuramente importante conoscere quanto la
struttura possa influire sulla
trasmissione di agenti infettivi.
Le
superfici statiche all'interno degli ospedali possono essere una
fonte di trasmissione di microrganismi altamente resistenti (HRMO). Per superfici statiche si intendono quelle superfici che si muovono solo in risposta allo stimolo di movimento impresso dal paziente.
L'effetto delle
camere singole sulla
contaminazione ambientale è ancora sconosciuto.
Un nuovo
studio è stato condotto per determinare:
- le differenze nella contaminazione ambientale con HRMO tra un vecchio edificio ospedaliero composto principalmente da stanze per più persone e un nuovo ospedale con il 100% di stanze a occupazione singola
- la contaminazione ambientale nella nuova struttura per i tre anni successivi al trasferimento.
Il trasferimento nel nuovo edificio ospedaliero è avvenuto durante il periodo di studio: il 18 maggio 2018.
I
campioni ambientali sono stati prelevati in due momenti nel vecchio ospedale (due settimane e una settimana prima del trasferimento).
Nella nuova clinica, i prelievi sono stati effettuati in 15 momenti diversi nell’arco di tre anni (due settimane, una settimana e un giorno prima del trasferimento dei pazienti e un giorno, una settimana, due settimane, uno, 3, 6, 9, 12, 15, 18, 24 e 36 mesi dopo il trasferimento dei pazienti)
(vedi
figura 1).

Per determinare le unità formanti colonie (colony forming units - CFU) sono state utilizzate piastre a contatto con agar diretto a organismi replicati (replicate organism direct agar contact-plates - RODAC).
Tamponi di cotone preumidificati con soluzione salina tamponata con fosfati (phosphate buffered saline - PBS) sono stati utilizzati per determinare la presenza di
Staphylococcus aureus resistente alla meticillina,
Pseudomonas aeruginosa produttore di carbapenemasi,
Enterobacterales altamente resistente,
Acinetobacter baumannii resistente ai carbapenemi e
Enterococcus faecium resistente alla vancomicina.
Tutti gli isolati identificati sono stati sottoposti a sequenziamento dell'intero genoma (whole genome sequencing - WGS) utilizzando la tecnologia Illumina.
Unità formanti colonie (CFU) nell’ambiente
In totale, sono stati campionati
4993 ambienti ospedalieri, 724 nel vecchio e 4269 nel nuovo ospedale.
La conta di CFU ha oscillato durante il periodo di follow-up nel nuovo edificio ospedaliero: con risultati inferiori osservati due e tre anni dopo il trasferimento, durante la pandemia di COVID-19. Le CFU del nuovo edificio erano
pari o superiori alle CFU del vecchio edificio ospedaliero.
La
tabella 1 mostra il conteggio mediano (median) di CFU per cm2 nel nuovo edificio ospedaliero rispetto al vecchio ospedale un mese prima del trasferimento.
La
figura 2 evidenzia il conteggio mediano (median) complessivo di CFU per cm2 determinato nel tempo nel nuovo ospedale e il conteggio di CFU per cm2 nella vecchia clinica un mese prima del trasferimento.
Presenza di microrganismi altamente resistenti (HRMO) nell'ambiente
Come ci mostra la
tabella 2, nel
vecchio edificio sono stati identificati 49 ceppi di HRMO da 24 dei 724 (3,3%) siti campionati: 37 su 49 (75,5%) sono stati identificati nelle stanze dei pazienti, non nell'anticamera o nel bagno e 44 su 49 (89,8%) nella parte superiore o inferiore del tappo del lavandino.
Nel
nuovo edificio sono stati individuati 7 ceppi di HRMO da 5 dei 4269 (0,1%) siti campionati, una diminuzione significativa rispetto al vecchio ospedale (P <0,001). Tutti e 7 sono stati identificati nel bagno del paziente, 5 (71,4%) dallo scarico della doccia. Nel nuovo edificio, non sono stati identificati HRMO dalla parte superiore o inferiore dei tappi del lavandino
Nel
vecchio edificio sono stati scoperti 16 ceppi di ESBL-E (extended-spectrum β-lactamase-producing
Enterobacterales) in 15 siti campione (8
Enterobacter spp., 5
Citrobacter spp., 3
Klebsiella spp.), 24 CP-PA (Carbapenemase-producing
Pseudomonas aeruginosa) in 13 siti di campionamento e 9 CPE in 5 siti (4 ceppi di
C. freundii in tre posizioni e 5
Enterobatteri spp. isolati in 3 posizioni).
Nel
nuovo edificio sono stati identificati tre ceppi di Vancomycin-resistant
Enterococcus faecium (VRE) in 3 siti campione, 3 isolati di CPE in una posizione (
E. hormaechei) e un isolato ESBL-E in un sito campione (
K. pneumoniae). Le tre posizioni positive ai VRE sono state tutte identificate nello stesso bagno, una settimana dopo il trasferimento. In entrambi gli edifici ospedalieri non sono stati rilevati Methicillin-resistant
Staphylococcus aureus (MRSA) e Carbapenem-resistant
Acinetobacter baumannii (CR-AB).
Le conclusioni degli autori
Sono stati osservati significativamente
meno microrganismi altamente resistenti
nelle camere singole nel nuovo edificio ospedaliero
nel corso dei tre anni di follow-up, mentre le
unità formanti colonie non sono state influenzate. Questa constatazione mostra che, per quanto riguarda la contaminazione ambientale, le camere singole sono preferibili alle camere multiple.
Questi risultati dovrebbero essere presi in considerazione in caso di progetti di ristrutturazione o costruzione di ospedali.
La ricerca futura dovrebbe concentrarsi sull'effetto dei
cambiamenti nella contaminazione ambientale sull'
incidenza delle infezioni ospedaliere (HAI - healthcare-associated infections) e sull'effetto delle
camere singole sulla
contaminazione ambientale nei paesi con una maggiore prevalenza di microrganismi altamente resistenti. Infine, dovrebbe essere ulteriormente studiato anche l'impatto del passaggio a camere singole su altri aspetti ambientali, come il
microbioma.
Per saperne di più:
Per approfondire: