15/2/2022

Anakinra, dal trattamento dell’artrite reumatoide al Covid-19


Farmaco immunosoppressore che agisce neutralizzando l'attività dell'interleuchina 1, molecola infiammatoria prodotta dal sistema immunitario in risposta a infezioni virali, Anakinra è già in commercio in quasi tutti i paesi del mondo, principalmente per il trattamento dell’artrite reumatoide.


Anakinra non associato a minore mortalità nei pazienti ospedalizzati: revisione sistematica e meta-analisi di studi randomizzati controllati
4 gennaio 2023. Rev Med Virol. Anakinra was not associated with lower mortality in hospitalised COVID-19 patients: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials
#NOVITÁSono stati valutati gli studi controllati randomizzati sul trattamento di COVID-19 con anakinra. Gli studi sono stati raggruppati in base ai rapporti di rischio (RR), con intervalli di confidenza al 95% (IC). Cinque studi controllati randomizzati (che hanno arruolato 1859 partecipanti) hanno soddisfatto i criteri di inclusione. Non c'era alcuna differenza statisticamente significativa nella mortalità a 14 giorni, a 28 giorni e mortalità a 90 giorni. Le analisi di sensibilità hanno ulteriormente confermato questi risultati. Anakinra probabilmente non dovrebbe essere usato di routine nei pazienti con COVID-19.

Anakinra per ridurre la mortalità nei pazienti COVID-19: una meta-analisi
18 aprile 2022. J Clin Lab Anal. Anakinra treatment efficacy in reduction of inflammatory biomarkers in COVID-19 patients: A meta-analysis
Sono stati inclusi 2032 pazienti (881 nel gruppo anakinra e 1151 nel gruppo di controllo/terapia standard). Il 69,1% di loro erano maschi. Complessivamente, dal ricovero fino all'ultimo follow-up la differenza media nei valori di PCR era -9,66, con riduzioni notevoli nel gruppo anakinra (SMD = -0,46, p <0,00001, N = 655). I valori medi di ferritina sierica sono stati ridotti di 1467,16 nel gruppo anakinra (SMD = -0,31, p = 0,004, N = 537). I valori medi del D-dimero sono stati ampiamente ridotti di 4,04 nel gruppo anakinra (SMD = -0,38, p = 0,0004, N = 375).Lo studio rileva che anakinra è potenzialmente un forte candidato come agente antinfiammatorio per ridurre la mortalità nei pazienti COVID-19, in particolare nei pazienti con biomarcatori infiammatori elevati.

Kineret (anakinra): EMA raccomanda approvazione
16 dicembre 2021. Il Comitato per i medicinali per uso umano dell'EMA ha raccomandato di estendere l'indicazione diell'immunosoppressore Kineret (anakinra) per includere il trattamento di COVID-19 in pazienti adulti affetti da polmonite che richiedono ossigeno supplementare (a basso o ad alto flusso) e che sono a rischio di sviluppare grave insufficienza respiratoria. Leggi il comunicato stampa di AIFA

28 settembre 2021. AIFA rende disponibili i medicinali anakinra, baricitinib e sarilumab per il trattamento del COVID-19
Il CdA di AIFA ha approvato l’inserimento dei tre farmaci anakinra, baricitinib e sarilumab nell’elenco della L.648/96, che consente la copertura a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
I tre farmaci, pur avendo proprie specificità, si aggiungono al tocilizumab nel trattamento di soggetti ospedalizzati con COVID-19 con polmonite ingravescente sottoposti a vari livelli di supporto con ossigenoterapia.

Anakinra riduce mortalità e ricoveri tra i pazienti gravi
3 settembre 2021. Nature. Early treatment of COVID-19 with anakinra guided by soluble urokinase plasminogen receptor plasma levels: a double-blind, randomized controlled phase 3 trial
Lo studio, pubblicato su Nature, mostra i risultati dello studio di fase III SAVE-MORE. Il trattamento precoce con anakinra ha mostrato un’efficacia notevole e una riduzione di progressione della malattia e di morte pari al 64% al giorno 28.

Anakinra e prognosi nei pazienti Covid-19 da moderati a gravi: una revisione sistematica e meta-analisi
9 agosto 2021. The Lancet Rheumathology. Effect of anakinra on mortality in patients with COVID-19: a systematic review and patient-level meta-analysis
Anakinra può rappresentare un'opzione di terapia antinfiammatoria sicura per ridurre il rischio di mortalità nei pazienti ricoverati in ospedale con polmonite COVID-19 da moderata a grave, specialmente in presenza di segni di iperinfiammazione come concentrazioni di CRP superiori a 100 mg/L.

Efficacia di specifici inibitori dell'interleuchina per il trattamento di COVID-19
12 febbario 2021. Systematic review and meta-analysis of anakinra, sarilumab, siltuximab and tocilizumab for COVID-19
Attraverso una revisione sistematica e una meta-analisi, gli autori valutano l'efficacia di specifici inibitori dell'interleuchina per il trattamento di COVID-19. In studi prospettici tocilizumab è stato associato a una riduzione del rischio di mortalità, ma non giunge a risultati conclusivi sull’efficacia per altri outcome. Le attuali prove sull'efficacia di anakinra, siltuximab o sarilumab nel COVID-19 sono insufficienti, ulteriori studi sono necessari per ottenere risultati conclusivi.

Anakinra: superiorità terapeutica rispetto a tocilizumab in uno studio italiano
4 febbario 2021. The Lancet Rheumatology. Lo studio, coordinato dal team dell'ospedale San Raffaele, pubblicato su The Lancet Rheumatology mette a confronto, per la prima volta, l’efficacia di due diversi tipi di anti-infiammatori in una corte di pazienti con forme gravi di Covid-19: anakinra, inibitore dell’interleuchina IL-1 e tocilizumab e sarilumab, inibitori di IL-6.
Secondo i risultati dello studio solo anakinra ha prodotto una riduzione sostanziale della mortalità: la citochina da colpire è proprio IL-1. Lo studio dimostra anche la necessità di intervenire in modo tempestivo, dal momento che i pazienti trattati prima (quando gli indicatori dello stato infiammatorio erano più bassi) sono anche quelli che hanno avuto la prognosi migliore.

Anakinra in pazienti con polmonite COVID-19 da lieve a moderata
22 gennaio 2021The LancetEffect of anakinra versus usual care in adults in hospital with COVID-19 and mild-to-moderate pneumonia (CORIMUNO-ANA-1): a randomised controlled trial
I pazienti con polmonite da COVID-19 presentano un eccesso di infiammazione e aumentate concentrazioni di citochine inclusa l'interleuchina-1 (IL-1). Il trial vuol determinare se anakinra, un antagonista del recettore IL-1 umano ricombinante, possa migliorare gli outcome dei pazienti ospedalizzati con polmonite COVID-19 lieve o moderata. Conclusioni: Anakinra non ha migliorato gli esiti nei pazienti con polmonite COVID-19 da lieve a moderata. Sono necessari ulteriori studi per valutare l'efficacia di anakinra in altri gruppi selezionati di pazienti con COVID-19 più grave.

Una lettera di The Lancet ha suggerito che lo screening dei pazienti con Covid-19 per l’iperinfiammazione ed il successivo trattamento con farmaci immunosoppressori potrebbe migliorare la mortalità. Fra questi, Anakinra inibisce le citochine proinfiammatorie interleuchina (IL) -1α e IL-1β ed è stato usato con un certo successo nel trattamento della sindrome da attivazione macrofagica causata da varie condizioni infiammatorie e in diversi studi su pazienti con COVID-19.
King e colleghi in un articolo su Lancet del 21 maggio sostengono tale logica per il targeting dell'iperinfiammazione con Anakira in pazienti COVID-19, enfatizzando diversi aspetti del suo utilizzo, la selezione dei pazienti, il dosaggio e le misure di outcome. Infatti, nonostante sia stato dimostrato che concentrazioni di ferritina sierica e IL-6 siano altamente specifici dell'iperinfiammazione, i criteri diagnostici per individuare i pazienti da sottoporre a tale terapia sono ancora scarsamente sviluppati.
Gli autori pertanto suggeriscono un approccio pragmatico alla selezione dei pazienti basato sull'identificazione di pazienti con malattia progressiva e aumento dell'infiammazione, come il peggioramento della linfocitopenia (un marker di progressione e gravità di COVID-19) e l’aumento della proteina C-reattiva come indicativo del peggioramento dell’infiammazione.
La dose e la via di somministrazione di Anakinra è particolarmente rilevante data la sua breve emivita plasmatica, quindi possono essere prese in considerazione sia la via endovenosa che sottocutanea. Una breve emivita è utile per limitare la durata dell'azione del farmaco in caso di effetti avversi, ma devono essere evitate variazione nel dosaggio per garantire una costante e adeguata biodisponibilità e per evitare un rimbalzo dannoso dell'infiammazione. Studi di farmacocinetica hanno dimostrato che la via sottocutanea potrebbe garantire un'adeguata concentrazione plasmatica con biodisponibilità variabile dall'80-95%. Gli studi fino ad ora condotti, riportano nella maggior parte dei casi endpoint differenti, quindi gli autori suggeriscono, negli studi in corso ed in quelli futuri, di raccogliere un core fondamentale di dati.


Per saperne di più sulle cure anti COVID-19, torna all'approfondimento:

quadratino Le novità sui farmaci per la cura di Covid-19