2 marzo 2021. L'idrossiclorochina, farmaco antinfiammatorio,
non deve essere usata per prevenire l'infezione in persone che non hanno Covid-19, lo afferma un gruppo di
esperti dell'Oms in una
"living guideline" pubblicata sul British Medical Journal (BMJ).
Revisione sistematica sulla efficacia e sicurezza di clorochina e idrossiclorochinaCochrane. 12 febbario 2021. Chloroquine or hydroxychloroquine for prevention and treatment of COVID‐19La clorochina o l'idrossiclorochina sono utili nel trattamento di persone con COVID ‐ 19 o nella prevenzione dell'infezione in persone che sono state esposte al virus?
Messaggi chiave
- L'idrossiclorochina non riduce i decessi per COVID-19 e probabilmente non riduce il numero di persone che necessitano di ventilazione meccanica
- L'idrossiclorochina ha causato più effetti indesiderati rispetto a un trattamento con placebo, sebbene non sembra aumentare il rischio di effetti indesiderati gravi e dannosi
22 dicembre 2020. AIFA aggiorna la scheda relativa all'utilizzo di idrossiclorochina per la terapia dei pazienti affetti da COVID-19.
30 novembre 2020.
EMA ha avviato da maggio scorso una
revisione di tutti i dati disponibili che hanno confermato un
collegamento tra l'uso di clorichina e idrossiclorichina e il rischio di disturbi psichiatrici e comportamento suicidario. La clorochina e l'idrossiclorochina sono autorizzate nell'UE per il trattamento di alcune malattie autoimmuni, come l'artrite reumatoide e il lupus, nonché per la profilassi e il trattamento della malaria. Non sono autorizzati per il trattamento di Covid-19, ma entrambi i medicinali sono stati utilizzati come trattamento off-label in pazienti con questa malattia. Tuttavia, la clorochina e l'idrossiclorochina "non hanno mostrato alcun effetto benefico nel trattamento di Covid-19 in ampi studi clinici randomizzati", sottolinea l'Ema. La revisione ha confermato la possibilità di disturbi psichiatrici, talvolta anche gravi, sia in pazienti esenti che in quelli già affeti da problemi di salute mentale.
26 novembre 2020. AIFA aggiorna la scheda
Idrossiclorichina nella terapia dei pazienti adulti con CovidAIFA conferma la
sospensione dell’autorizzazione all’utilizzo off-label dell’idrossiclorochina sia per l’uso terapeutico (ospedaliero e territoriale) sia per l’uso profilattico, sulla base delle evidenze che si sono progressivamente accumulate e che dimostrano la
completa mancanza di efficacia a fronte di un aumento di eventi avversi. L’utilizzo nei pazienti non gravi e nelle fasi iniziali della malattia può essere consentito solo nell’ambito di studi clinici randomizzati, in quanto al momento le evidenze, seppur tendenzialmente negative, sono ancora limitate.
24 novembre 2020. NEJM.
A Cluster-Randomized Trial of Hydroxychloroquine for Prevention of Covid-19In uno studio che ha coinvolto contatti asintomatici di pazienti con Covid-19 confermato dai test PCR in Spagna, gli autori hanno confrontato l'uso dell'idrossiclorochina con le cure usuali. La terapia post-esposizione con idrossiclorochina non ha prevenuto l'infezione da SARS-CoV-2 o il Covid-19 sintomatico in soggetti sani.
5 novembre 2020. The Lancet.
Effect of pre-exposure use of hydroxychloroquine on COVID-19 mortality: a population-based cohort study in patients with rheumatoid arthritis or systemic lupus erythematosus using the OpenSAFELY platformGli autori sottolineano di non aver trovato prove di una differenza nella mortalità da COVID-19 tra le persone che hanno ricevuto idrossiclorochina per il trattamento della malattia reumatologica prima dell'epidemia di COVID-19 in Inghilterra. Pertanto, è consigliato il completamento di studi randomizzati che indagano l'uso profilattico pre-esposizione dell'idrossiclorochina per la prevenzione di esiti gravi da COVID-19.
Per approfondire:
Hydroxychloroquine in the prevention of COVID-19 mortality
16 ottobre 2020. Scheda informativa SIF Clorochina/idrossiclorochina per prevenzione o trattamento di COVID-19
A cura della Società Italiana di Farmacologia. Interessante l'immagine riferita alla "Cronologia dello sviluppo e dell’utilizzo clinico di clorochina/idrossiclorochina" e l'indicazione delle "potenziali interazioni farmacologiche".
15 ottobre 2020. WHO Solidarity trial consortium.
Repurposed antiviral drugs for COVID-19 – interim WHO SOLIDARITY trial resultsI risultati provvisori del Solidarity Therapeutics Trial, coordinato dall'Organizzazione mondiale della sanità, indicano che i regimi di remdesivir, idrossiclorochina, lopinavir / ritonavir e interferone sembrano avere scarso o nessun effetto sulla mortalità a 28 giorni o sul decorso ospedaliero di COVID-19 tra i pazienti ricoverati.
8 ottobre 2020. NEJM.
Effect of Hydroxychloroquine in Hospitalized Patients with Covid-19Tra i 4716 pazienti adulti ospedalizzati con Covid-19 nel Regno Unito, quelli trattati con idrossiclorochina non hanno avuto un'incidenza di decessi a 28 giorni inferiore a quelli che hanno ricevuto le cure standard.
30 settembre 2020. JAMA.
Efficacy and Safety of Hydroxychloroquine vs Placebo for Pre-exposure SARS-CoV-2 Prophylaxis Among Health Care Workers. A Randomized Clinical TrialPuò l'idrossiclorochina, 600 mg al giorno, ridurre la trasmissione di SARS-CoV-2 come profilassi pre-esposizione per gli operatori sanitari ospedalieri?
In questo studio clinico randomizzato, sebbene interrotto anticipatamente, non vi è stato alcun beneficio clinico nella somministrazione di idrossiclorochina quotidianamente per 8 settimane come profilassi pre-esposizione negli operatori sanitari ospedalieri esposti a pazienti infetti.
25 agosto 2020. Eur J Internal Med.
Use of hydroxychloroquine in hospitalised COVID-19 patients is associated with reduced mortality: Findings from the observational multicentre Italian CORIST studyL'idrossiclorochina riduce la mortalità intraospedaliera da Covid-19. Studio osservazionale multicentrico su 3.451 pazienti ricoverati in 33 ospedali italiani.
18 agosto 2020. J Med Virol.
Hydroxychloroquine for treatment of non-severe COVID-19 patients; systematic review and meta-analysis of controlled clinical trialsL'incapacità dell'idrossiclorochina di favorire clearance virale o benefici clinici supera il suo effetto protettivo nei pazienti COVID-19 non gravi.
Update del 22 luglio 2020. L’AIFA conferma la sospensione dell’uso dell’idrossiclorochina, da sola o in associazione ad altri farmaci, al di fuori degli studi clinici. Per analogia tale disposizione si intende applicata anche alla clorochina. Al di fuori delle osservazioni in vitro, le evidenze disponibili non consentono di definire il ruolo di idrossiclorochina nella profilassi dell’infezione da SARS-CoV-2. Si conferma quindi che l’uso profilattico deve essere considerato esclusivamente nell’ambito di studi clinici.
Scheda AIFA relative all’utilizzo di idrossiclorochina
3 giugno 2020. L'Oms ha deciso di riprendere la sperimentazione sull'idrossicolorochina nell'ambito del progetto
Solidarity trial dopo la sospensione decisa la scorsa settimana a seguito delle risultanze di uno
studio apparso su The Lancet (22 maggio) e commentato qui sotto, che avanzava dubbi sui rischi di un aumento di mortalità.
Una decisione, quella della
sospensione, ha spiegato il Dg dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, presa a titolo precauzionale durante la revisione dei dati sulla sicurezza. Una verifica che il comitato per la sicurezza e il monitoraggio dei dati del
Solidarity trial ha effettuato esaminando i dati disponibili sulla mortalità, concludendo che non ci sono motivi per modificare il protocollo originale del trial. Il gruppo esecutivo dell'Oms, ricevuta questa raccomandazione, ha stabilito quindi il proseguimento di tutti i bracci della sperimentazione, compreso quello con l'idrossiclorochina.
Nei giorni successivi alla pubblicazione dell'articolo su The Lancet, diversi scienziati hanno espresso scetticismo sulla metodologia dello studio e sui dati su cui si basava. In una
lettera aperta all'editor un gruppo di ricercatori ha chiesto all'Organizzazione mondiale della sanità di effettuare una convalida indipendente dell'analisi e alla rivista di fare una revisione paritaria dello studio.
Nella sua
ritrattazione, The Lancet ha affermato che a seguito di importanti questioni scientifiche emerse sui dati riportati nell'articolo è in corso un controllo indipendente dei dati.
Leggi il nostro approfondimento:
Clorochina e idrossiclorochina per il trattamento di Covid-19: Lancet ritira lo studio, l'OMS prima sospende poi riprende i trial
29 maggio 2020. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) già in data 23 aprile 2020 pubblicava sul suo sito la comunicazione dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) che richiamava l’attenzione sul rischio di gravi effetti indesiderati da utilizzo di clorochina e idrossiclorochina per il trattamento di pazienti con COVID-19, come disturbi del ritmo cardiaco, che possono essere aggravati se il trattamento è combinato con altri medicinali, come l'antibiotico azitromicina.
A seguito della decisione dell'OMS di sospendere i trial, anche l'AIFA, in attesa di ottenere prove più solide dagli studi clinici in corso in Italia e in altri paesi, sospende l'autorizzazione all'utilizzo della idrossiclorochina per il trattamento di covid-19 al di fuori degli studi clinici autorizzati (leggi
comunicato) e della clorichina (leggi
comunicato). Per ulteriori info leggi la
scheda AIFA su idrossiclorichina e clorichina con una revisione critica delle ultime evidenze di letteratura (aggiornata al 29 maggio).
22 maggio 2020. The LancetL'idrossiclorochina o la clorochina, spesso in combinazione con un macrolide di seconda generazione, sono state ampiamente utilizzate per il trattamento di COVID-19, nonostante non vi siano prove conclusive del loro beneficio. I ricercatori hanno effettuato un'analisi internazionale multicentrica dell'uso dell'idrossiclorochina o della clorochina con o senza macrolidi (azitromicina e claritromicina che sono antibiotici con effetti immunomodulatori e antinfiammatori) per il trattamento di COVID-19.
Lo
studio comprendeva dati provenienti da 671 ospedali in sei continenti. Sono stati inclusi pazienti ricoverati in ospedale tra il 20 dicembre 2019 e il 14 aprile 2020, con risultati positivi in laboratorio per SARS-CoV-2. I pazienti che hanno ricevuto uno dei trattamenti di interesse entro 48 ore dalla diagnosi sono stati inclusi in uno dei quattro gruppi di trattamento (clorochina da sola, clorochina con un macrolide, idrossiclorochina da sola o idrossiclorochina con un macrolide) e i pazienti che non hanno ricevuto nessuno di questi trattamenti hanno formato il gruppo di controllo. Complessivamente i dati riguardavano 96.032 pazienti (età media di 53.8 anni e per 46.3% donne) con COVID-19 sono stati ricoverati in ospedale durante il periodo di studio e hanno soddisfatto i criteri di inclusione.
I risultati di questa grande analisi multicentrica di tipo osservazionale, hanno mostrato che ciascuno dei regimi farmacologici presi in esame (clorochina o idrossiclorochina da sole o in combinazione con un macrolide), erano associati a un aumento del rischio di insorgenza (clinicamente significativa) di aritmie ventricolari e aumento del rischio di morte intraospedaliera.
Tale risultato risultava associato alla tossicità cardiovascolare della clorochina e idrossiclorochina, in particolare a causa della loro relazione nota con l'instabilità elettrica caratterizzata dal prolungamento dell'intervallo QT (l'intervallo esprime il tempo necessario al miocardio ventricolare per depolarizzarsi e ripolarizzarsi). Tale propensione è maggiore in soggetti con problemi cardiovascolari e lesioni cardiache.
Trattandosi di uno studio osservazionale, gli autori mettono in evidenza la presenza di numerosi bias. Tuttavia i risultati suggeriscono che questi regimi farmacologici non devono essere usati al di fuori degli studi clinici e necessitano di una conferma “urgente” da parte di studi clinici randomizzati.
7 maggio 2020. NEJM. Interessanti anche i risultati dello studio sull’efficacia dell’idrossiclorochina nel trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2
Observational Study of Hydroxychloroquine in Covid-19 pubblicati il 7 maggio 2020 sul NEJM.
Come per altri farmaci, anche in questo caso la condizione di emergenza ha fatto sì che le aminochinoline clorochina e l’idrossiclorochina, ampiamente utilizzate nel trattamento della malaria e delle malattie reumatiche, siano state suggerite come trattamenti efficaci per la malattia di coronavirus 2019 sulla base di effetti sia antinfiammatori che antivirali.
Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration ha rilasciato un'autorizzazione consentendone la somministrazione in pazienti con Covid-19 non arruolati in altri studi clinici.
L’end point primario dello studio è esaminare se l’utilizzo di idrossiclorochina riduca il ricorso alla ventilazione meccanica o la mortalità in pazienti affetti da infezione da SARS-CoV-2.
In questo studio sono stati osservati 1.376 pazienti per un periodo mediano di 22,5 giorni; 811 pazienti (58,9%) hanno ricevuto idrossiclorochina (600 mg per due il 1° giorno e poi 400 mg al giorno per una mediana di 5 giorni).
Complessivamente, 346 pazienti (25,1%) hanno avuto un evento end point primario (180 pazienti sono stati intubati, di cui 66 successivamente sono deceduti e 166 sono deceduti senza intubazione). L’analisi, che ha coinvolto un ampio campione di pazienti ricoverati, non ha mostrato alcuna associazione significativa tra l'uso di idrossiclorochina e intubazione o morte (hazard ratio 1,04, intervallo di confidenza al 95%, da 0,82 a 1,32).
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