Un recente studio
Food, Health, and Mitigation of Climate change in Italy, basato sui dati della coorte italiana dell’
European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC), ha cercato di fornire le prove su come la
dieta possa influenzare contemporaneamente la salute, le emissioni di gas serra e l'uso del suolo.
Sono stati considerati i
rapporti di rischio (HR) per la
mortalità complessiva e per l'incidenza del
cancro in associazione con la dieta sostenibile proposta nel 2019 dalla
commissione EAT-Lancet on Food, Planet, Health.
Vediamo nello specifico:
EAT-Lancet: la commissione su cibo, salute del pianeta e della popolazione
Nel 2019 EAT-Lancet Commission on Food, Planet, Health ha riunito
37 scienziati di fama internazionale, esperti in varie discipline e provenienti da 16 paesi, al fine di definire obiettivi scientifici globali per
diete sane e una
produzione alimentare sostenibile, che dovrà comunque prevedere :
- un cambiamento delle abitudini alimentari
- migliorare la produzione alimentare
- ridurre gli sprechi alimentari.
Lo studio
Food in the Anthropocene: the EAT–Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems, pubblicato da The Lancet, riporta il lavoro della Commissione e i risultati.
La
sintesi del rapporto EAT-Lancet, pubblicato in varie lingue nel sito di EAT-Lancet Commission on Food, Planet, Health, evidenzia i punti salienti di quanto elaborato dalla Commissione per una
dieta sana (ovvero "dieta della salute planetaria") derivante da un sistema alimentare sostenibile, e quali azioni possono supportare e accelerare la trasformazione del sistema alimentare.
Con
salute planetaria s’intende «
la salute della civiltà umana e lo stato dei sistemi naturali da cui dipende». Questo concetto è stato proposto nel 2015 dalla Rockefeller Foundation-Lancet Commission on Planetary Health con lo scopo di trasformare l’ambito della salute pubblica, che da sempre ha riguardato la salute dell’uomo non prendendo in considerazione i sistemi naturali.
La EAT-Lancet Commission si fonda sul concetto di salute planetaria e propone il nuovo termine "
dieta della salute planetaria" (Planetary health diet - che alcuni traducono con “dieta planetaria della salute”), per sottolineare il ruolo fondamentale che le diete svolgono nel
legare la salute umana alla sostenibilità ambientale e il bisogno di integrare questi concetti, spesso separati, in un’unica agenda globale per la trasformazione del sistema alimentare in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU (SDGs) e l’Accordo di Parigi.
Nel rapporto viene specificato che è stata elaborata una vasta mole di studi in merito all’impatto ambientale delle diverse diete e molti sono concordi nell’affermare che una
dieta ricca di alimenti di origine vegetale con piccole quantità di cibi di origine animale comporti benefici sia per la salute che per l’ambiente.
Nel complesso, la letteratura afferma che tali
diete sono “
win-win” in quanto positive sia per l'uomo che per il pianeta.
Ad ogni modo, a livello globale
non vi è ancora un accordo su cosa si
intenda per
dieta sana e per
produzione alimentare sostenibile e se entro il 2050 si possa raggiungere l’obiettivo di creare diete della salute planetaria per una popolazione mondiale di 10 miliardi di persone.
Mediante la valutazione delle prove scientifiche esistenti, la Commissione ha elaborato degli
obiettivi scientifici globali per la creazione di diete sane e di una produzione alimentare sostenibile. Li ha inseriti all’interno di un quadro comune, lo spazio operativo sicuro per i sistemi alimentari, in modo da poter delineare diete della salute planetaria (sane e allo stesso tempo sostenibili dal punto di vista ambientale).
Riportiamo qui alcuni dei punti essenziali del report di EAT-Lancet.
Diete sane
Un piatto basato sulla “dieta della salute planetaria” dovrebbe essere costituito per
metà da frutta e verdura; l'altra metà, in termini di apporto calorico, dovrebbe presentare principalmente
cereali integrali,
proteine di origine vegetale,
acidi grassi insaturi e (facoltativamente) modeste quantità di proteine di origine animale.
La figura 3 di The EAT-Lancet Commission Summary Report (per approfondire, scarica la
versione in italiano) presenta tale composizione.
Sebbene la dieta della salute planetaria, che prende vita da considerazioni legate alla salute, sia in linea con vari
regimi alimentari tradizionali, non prevede che la popolazione mondiale debba consumare necessariamente lo stesso cibo, né tantomeno prescrive una dieta specifica.
Al contrario, la dieta della salute planetaria indica delle
categorie alimentari empiriche e gli
intervalli di assunzione che insieme, all’interno di una dieta, migliorerebbero la salute umana. Si rendono necessari un’interpretazione e un adattamento a livello locale dell’universale dieta della salute planetaria, in quanto questa dovrebbe riflettere la cultura, la geografia e la demografia della popolazione e dei singoli individui.
La tabella 1 presenta gli obiettivi scientifici per una dieta della salute planetaria, con i possibili intervalli, per un apporto di
2.500 kcal/giorno.

L’auspicata transizione
entro il 2050 verso diete sane imporrà notevoli cambiamenti nelle abitudini alimentari. La quantità di
frutta, verdura, frutta a guscio e legumi consumata a livello globale dovrà raddoppiare, mentre quella di alimenti come
carne rossa e zucchero dovrà ridursi di oltre il 50%.
Attraverso tre approcci (vedi tabella 2 del report) la Commissione ha analizzato il potenziale
impatto di questi cambiamenti sul tasso di mortalità per malattie legate alle abitudini alimentari.
In base a tutti e tre gli approcci si è concluso che i cambiamenti apportati ai regimi alimentari per la creazione di diete sane si tradurranno in notevoli benefici per la salute. Per esempio si contribuirà a
salvare la vita di circa 11 milioni di persone l’anno, pari al 19-24% dei decessi totali tra gli adulti.
La tabella 2 mostra la stima dei decessi prevenibili tra gli adulti con l’adozione a livello globale della dieta della salute planetaria.
Produzione alimentare sostenibile
La Commissione si è concentrata su
6 sistemi e processi maggiormente interessati dalla produzione alimentare e per cui i dati scientifici forniscono obiettivi quantificabili. Questi sistemi e processi vengono sempre di più riconosciuti come parametri necessari per la definizione a livello di sistema della produzione alimentare sostenibile.
Per ognuno di questi, la Commissione propone dei
confini che la produzione alimentare mondiale non deve superare in modo da ridurre il rischio di cambiamenti irreversibili e potenzialmente catastrofici per il sistema Terra.
La tabella 3 analizza gli obiettivi scientifici per 6 processi chiave del sistema Terra e le variabili di controllo utilizzate per quantificare i limiti.
La tabella 4 mostra le azioni previste per ridurre l'impatto ambientale della produzione alimentare.

La tabella 5 presenta i diversi scenari che illustrano i possibili impatti ambientali conseguenti all’attuazione dell'azione delineata nella tabella 4.
Ulteriori tabelle e figure dettagliano le
conseguenze della transizione a livello mondiale verso diete della salute planetaria, migliori
pratiche di produzione alimentare e
riduzione delle eccedenze e degli sprechi alimentari derivanti dalle proiezioni di base delle pressioni ambientali nel 2050.
Un capitolo del report è dedicato alle
strategie da adottare, tra cui la riduzione degli sprechi:
- puntare a un coinvolgimento internazionale e nazionale per la transizione verso diete sane
- riorientare le priorità agricole da una produzione di quantità a una produzione di qualità
- intensificare in modo sostenibile la produzione alimentare per ottenere prodotti di alta qualità
- tendere verso una governance delle terre e degli oceani solida e coordinata
- ridurre almeno della metà le eccedenze e gli sprechi alimentari in linea con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’ONU.
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Le contestazioni alle proposte di EAT-Lancet e il lancio di EAT-Lancet Commission 2.0
Molti sono stati i
dubbi, sollevati sin dall’inizio dagli esperti, sulla dieta proposta dalla Commissione EAT-Lancet.
L’articolo
Affordability of the EAT-Lancet reference diet: a global analysis poneva l’accento ad esempio sulla
sostenibilità economica e evidenziava che migliorare le diete è conveniente in molti paesi, ma per molte persone richiederebbe una combinazione di reddito più elevato, assistenza nutrizionale e prezzi più bassi. Gli autori concludevano che «sono necessari dati e analisi per il costo di alimenti più sani per supportare sia gli interventi locali che i cambiamenti sistemici».
L’articolo
Eat-Lancet: la dieta planetaria che non salva il Pianeta, poneva ulteriori riflessioni sulle
incongruenze nutrizionali e sulle modalità di produzione dei cibi, non considerate dalla Commissione.
Un
recente studio, che citiamo come esempio delle ricerche in corso, ha evidenziato che la dieta per la salute planetaria di EAT-Lancet potrebbe non essere adeguata per più
micronutrienti. Le carenze di questi micronutrienti contribuirebbero a notevoli oneri per la salute pubblica rispetto a quanto sarebbe realizzabile per una popolazione pienamente nutrita.
Questa nuova evidenza suggerisce che una dieta per la salute planetaria composta principalmente da alimenti di origine vegetale sani e minimamente trasformati e con un basso contenuto di alimenti di origine animale,
non fornirebbe nutrienti adeguati, in particolare per minerali come il ferro (specialmente per le donne in età riproduttiva), calcio e zinco.
Viene stimato che per raggiungere l'adeguatezza dei nutrienti dietetici nella dieta di base per la salute planetaria (senza fare affidamento su integrazione o fortificazione) a livello di popolazione siano necessarie
maggiori quantità di alimenti ricchi di nutrienti come pesce, crostacei, semi, uova e manzo e
quantità ridotte di alimenti ricchi di fitati come cereali integrali, legumi e noci.
Rispetto alle assunzioni medie stimate di alimenti di origine animale a livello globale, una transizione a questa ipotetica dieta implicherebbe una
diminuzione della carne rossa e un
aumento di uova, pesce, crostacei e latticini in media a livello globale.
Infine EAT, l'organizzazione no-profit scientifica dedicata alla trasformazione del sistema alimentare globale, in collaborazione con i partner Stockholm Resilience Center (SRC), Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK), Harvard University e OneCGIAR, ha annunciato l'avvio della
seconda commissione EAT-Lancet (EAT-Lancet 2.0) sulle diete sane da sistemi alimentari sostenibili.
L’annuncio è stato fatto anche nell’articolo
EAT-Lancet Commission 2.0: securing a just transition to healthy, environmentally sustainable diets for all sulla rivista The Lancet, in cui gli autori sottolineano peraltro che, nei 4 anni trascorsi dal rapporto della EAT-Lancet Commission molte cose sono cambiate.
L’
instabilità globale delle forniture e dei costi di cibo, carburanti e fertilizzanti contribuisce all'inflazione e all'instabilità sociale.
Gli effetti della pandemia di COVID-19 hanno sconvolto le economie e le società di tutto il mondo e persiste il rischio di nuove malattie infettive emergenti.
Le
ingiustizie e le
disuguaglianze insite nel sistema alimentare sono aumentate, confermando l'urgenza di una “grande trasformazione alimentare”, come auspicato dalla Commissione EAT-Lancet nel 2019, che oggi rimane irrealizzata. Le profonde sfide dei sistemi alimentari devono ancora essere affrontate.
E’ chiara quindi la necessità di una
nuova visione d'insieme per guidare soluzioni ambiziose in una sfida globale così complessa.
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Vantaggi della dieta Eat-Lancet: lo studio di EPIC-Italia
Gli autori dello studio
Food, Health, and Mitigation of Climate change in Italy, citato all'inizio di questo articolo, hanno rilevato che i
modelli alimentari sostenibili per l’ambiente secondo i criteri EAT-Lancet sono associati a un
rischio ridotto di mortalità generale e d’incidenza di
tumori maligni nella popolazione delll'indagine EPIC Italy. Lo studio EPIC-Italia comprende
47.749 partecipanti.
L'indice di distanza EAT-Lancet (EatDI)
Per realizzare lo studio è stato predisposto un nuovo indice, l'
indice di distanza EAT-Lancet, costruito per superare i limiti del punteggio EAT-Lancet.
I dati dei
questionari dietetici di coorte EPIC sono stati utilizzati per costruire un nuovo database e, per ciascuna persona, sono stati calcolati i grammi di cibo appartenenti ai 14 diversi gruppi alimentari di EAT-Lancet. A causa della mancanza di informazioni sul consumo di soia nella popolazione italiana, questo parametro è stato omesso.
Così, i
gruppi di alimenti considerati sono stati: “cereali integrali”, “tuberi”, “verdure”, “frutta”, “latticini”, “carne rossa”, “pollame”, “uova”, “pesce”, “legumi secchi”, “noci”, “saturati grassi”, “grassi insaturi”, “dolcificanti”.
[N.d.R, riportiamo l’Immagine ripresa da
Food in the Anthropocene: the EAT-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems (Lancet. 2019 Feb 2;393(10170):447-.492), da cui sono stati ripresi i 14 gruppi di alimenti].
Ogni categoria alimentare è stata quindi considerata nello studio come una sola dimensione per uno spazio a 14 dimensioni e la dieta di ogni soggetto era rappresentata in tale spazio come un vettore.
L'
indice di distanza con la dieta EAT-Lancet è una misura della distanza tra il vettore che rappresenta le condizioni necessarie per soddisfare la dieta EAT-Lancet e il vettore che rappresenta la reale dieta del soggetto. Nei materiali supplementari online è presente una descrizione più specifica dell’indicatore e viene mostrata la formula utilizzata per calcolarlo.
I risultati dello studio
Suddividendo la popolazione in quartili sulla base delle emissioni di gas serra e dell’uso del territorio associati con la dieta, così come per il nuovo indice EatDI, si è osservato che il
rischio di decesso aumenta all’aumentare delle emissioni di gas serra, di uso del suolo e del valore di EatDI.
Anche per quanto riguarda l’
incidenza di tutti i tumori, si nota un aumento d’incidenza nei quartili più elevati di emissione di gas serra, di utilizzo del territorio e di EatDI.
Lo studio fornisce quindi evidenze di come le
abitudini dietetiche sostenibili possano simultaneamente avere un
impatto positivo sul pianeta e fornire importanti co-benefici per la salute.
Più precisamente, i risultati dello studio suggeriscono che una dieta associata a basse emissioni di gas serra e che richiede un limitato uso del territorio, può anche portare a una riduzione del rischio di mortalità e di incidenza di tumori.
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Per saperne di più:
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Food, Health, and Mitigation of Climate change in Italy Mangone L, Sacerdote C, Laine J, Masala G, Bendinelli B, Panico S, Chiodini P, Grioni S, Tumino R, Petiti L, Vineis P. Epidemiol Prev. 2023 May-Jun;47(3):32-38. English. doi: 10.19191/EP23.3.S1.A560.038. PMID: 37455630.
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EAT-Lancet Commission on Food, Planet, Health (sito consultato agosto 2023)
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Food in the Anthropocene: the EAT-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems Willett W, Rockström J, Loken B, Springmann M, Lang T, Vermeulen S, Garnett T, Tilman D, DeClerck F, Wood A, Jonell M, Clark M, Gordon LJ, Fanzo J, Hawkes C, Zurayk R, Rivera JA, De Vries W, Majele Sibanda L, Afshin A, Chaudhary A, Herrero M, Agustina R, Branca F, Lartey A, Fan S, Crona B, Fox E, Bignet V, Troell M, Lindahl T, Singh S, Cornell SE, Srinath Reddy K, Narain S, Nishtar S, Murray CJL. Lancet. 2019 Feb 2;393(10170):447-492. doi: 10.1016/S0140-6736(18)31788-4. Epub 2019 Jan 16. Erratum in: Lancet. 2019 Feb 9;393(10171):530. Erratum in: Lancet. 2019 Jun 29;393(10191):2590. Erratum in: Lancet. 2020 Feb 1;395(10221):338. Erratum in: Lancet. 2020 Oct 3;396(10256):e56. PMID: 30660336. Accesso per NBST da: www.clinicalkey.com
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Eat-Lancet Commission. The EAT-Lancet Commission Summary Report
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Affordability of the EAT-Lancet reference diet: a global analysis Hirvonen K, Bai Y, Headey D, Masters WA. Lancet Glob Health. 2020 Jan;8(1):e59-e66. doi: 10.1016/S2214-109X(19)30447-4. Epub 2019 Nov 7. Erratum in: Lancet Glob Health. 2020 Dec;8(12):e1472. PMID: 31708415; PMCID: PMC7024996.
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Masucci Manlio. Eat-Lancet: la dieta planetaria che non salva il Pianeta. Terra Nuova. 2019 marzo
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Estimated micronutrient shortfalls of the EAT-Lancet planetary health diet Beal T, Ortenzi F, Fanzo J. Lancet Planet Health. 2023 Mar;7(3):e233-e237. doi: 10.1016/S2542-5196(23)00006-2. Erratum in: Lancet Planet Health. 2023 Jul;7(7):e546. PMID: 36889864.
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EAT–Lancet 2.0. EAT-Lancet Commission 2.0: securing a just transition to healthy, environmentally sustainable diets for all. Lancet. 2023 Jul 29;402(10399):352-354. doi: 10.1016/S0140-6736(23)01290-4. Epub 2023 Jul 10. PMID: 37442146 Accesso per NBST da www.clinicalkey.com |
Per approfondire: