20/7/2023

Depressione della mamma nel periodo che va dal concepimento al post partum non sempre adeguatamente monitorata

www.iss.it
Una revisione sistematica recentemente pubblicata sugli Annali dell'Istituto superiore di sanità sintetizza gli studi che hanno stimato la prevalenza della depressione perinatale in Italia, riassumendo i risultati della letteratura esistente in base alla loro qualità.

La depressione è una delle complicanze più frequenti per le donne nel periodo perinatale, definito come il periodo dalla gravidanza al primo anno dopo il parto. È un momento caratterizzato da maggiore vulnerabilità, spesso associato ad ansia e caratterizzato da un impoverimento della qualità della vita personale e familiare, che può compromettere lo sviluppo emotivo, intellettuale e cognitivo del figlio.

Diversi motivi possono spiegare la maggiore vulnerabilità delle donne alla depressione durante e dopo la gravidanza, compresi gli aspetti fisici, emotivi e i cambiamenti ormonali associati alla gravidanza e al parto, così come il cambiamento di vita e la ridefinizione familiare che l’avere un figlio comporta. 

In base allo studio, i più forti predittori di depressione durante il periodo perinatale sono il cosiddetto maternity blues, ovvero un disturbo improvviso e temporaneo dell’umore, l'aver sofferto di depressione, presentare una storia psichiatrica familiare, affrontare una gravidanza non pianificata, avere difficoltà di relazione con il partner, eventi di vita stressanti, e scarso supporto sociale.

Recenti revisioni sistematiche evidenziano una prevalenza del disturbo depressivo del 15-20% nel periodo prenatale e del 16-18% nel periodo post partum, con percentuali più elevate nei paesi a basso e medio reddito.

In Italia, diversi studi hanno indagato la diffusione della depressione nel periodo perinatale, riportando stime di prevalenza molto variabili.

La maggior parte degli studi sono stati condotti localmente su piccoli campioni, rendendo i risultati difficili da confrontare a causa del periodo nel quale è stato eseguito lo screening (in gravidanza, al parto  e 1, 3, 6 e 12 mesi dopo il parto), i vari strumenti utilizzati e i valori di cut-off prescelti.
 
Gli strumenti di screening per la depressione maggiormente usati sono:
  • Whooley questions
  • Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS)
  • Beck Depression Inventory (BDI)
  • Centre for Epidemiological Studies-Depression Scale (CES-D)
  • Patient Health Questionnaire-9 (PHQ-9).
Tra gli strumenti citati, il più comunemente utilizzato per la valutazione del rischio di depressione durante la gravidanza e dopo il parto è l'EPDS.

Come indicato nello studio di validazione della versione italiana, la scelta del valore limite da utilizzare dipende dagli obiettivi della valutazione: un cut-off di 9/10 sembra essere adatto nei programmi di screening o nelle indagini sulla popolazione, mentre di solito è raccomandato un limite di 12/13 nella valutazione clinica e nella ricerca, in particolare in studi di effectiveness, in cui si intende trattare solo le persone con una maggiore probabilità di sviluppare depressione nel periodo perinatale. Cut-off diversi danno luogo a diversi valori di sensibilità, specificità e valori predittivi positivi e negativi.

Per la revisione della letteratura che segnaliamo, sono state condotte ricerche sistematiche per includere studi pubblicati dal gennaio 2020 al maggio 2022 in quattro principali banche dati ed è stata eseguita poi una meta-analisi per ottenere la varianza aggregata della depressione perinatale.

A nostra conoscenza, dicono gli autori, questa è la prima revisione sistematica che intende riassumere le stime di prevalenza di depressione nel periodo perinatale in Italia, prendendo in considerazione gli studi che hanno utilizzato lo stesso strumento di screening.

I diversi punteggi di cut-off utilizzati aiutano a spiegare la variabilità delle stime di prevalenza: punteggi cut-off inferiori corrispondono a stime di prevalenza più elevate e viceversa.

I risultati della meta-analisi mostrano che:
  • nel periodo pre partum, circa una donna su cinque presenta un rischio di depressione
  • nel periodo post partum, più di una donna su quattro presenta un rischio di depressione se consideriamo l'EPDS con un cut-off ≥9
  • nel periodo post partum, circa una su dieci quando si considera un cut-off ≥12.
Le stime del rischio di depressione pre-partum sono simili a quelle osservati in altre revisioni sistematiche e, per quanto riguarda il periodo post-partum, altre revisioni sistematiche mostrano una stima complessiva che va dal 14 al 17%.

Le stime riscontrate sono coerenti con quelle di un altro recente studio italiano, in cui  l'EPDS è stato utilizzato (11-24%) durante il periodo perinatale.

Per quanto riguarda la popolazione generale, l'unico studio epidemiologico condotto in Italia sulla prevalenza di disturbi mentali comuni in un campione rappresentativo della popolazione adulta ed eseguito con uno strumento diagnostico altamente affidabile (Composite International Diagnostic Interview, CIDI), è lo European Study of the Epidemiology of Mental (ESEMeD), che ha mostrato stime di depressione maggiore (lifetime major depression) nella popolazione femminile pari al 13,4% (IC 95% 11.0-15.0).

È importante sottolineare che il campione di questa indagine soffre di depressione, non del rischio di depressione a cui questa revisione sistematica fa riferimento. La stima complessiva riportata dagli autori della revisione è quindi di conseguenza maggiore, perché si riferisce ad una popolazione più vulnerabile e a una probabilità di depressione che, se confermata con uno strumento diagnostico appropriato, avrebbe probabilmente valori più bassi.

Questa revisione sistematica mostra che il rischio di depressione è alto anche durante la gravidanza e sottolinea la necessità di monitorare le donne durante questo periodo.

Molto spesso la depressione prenatale non viene riconosciuta come tale, in parte per il suo insorgere insidioso e in parte perché molte donne non riconoscono il disturbo in quanto tale o hanno paura a chiedere aiuto a uno specialista.

Il monitoraggio della frequenza della depressione nel periodo perinatale è essenziale dal punto di vista della salute pubblica, perché mira ad individuare precocemente le donne da indirizzare ad un trattamento di facile attuazione e di provata efficacia, e a ridurre le complicanze maggiori per la donna e per il bambino.


Per saperne di più:

quadratino Epidemiology of perinatal depression in Italy: systematic review and meta-analysis
Camoni L, Gigantesco A, Guzzini G, Pellegrini E, Mirabella F. Ann Ist Super Sanita. 2023 Apr-Jun;59(2):139-148. doi: 10.4415/ANN_23_02_07. PMID: 37337989.

Per approfondire:

quadratino leggi i nostri articoli contrassegnati con il tag Salute mentale, Depressione, Gravidanza, Parto