12/7/2021

Esitazione vaccinale negli operatori sanitari: quanto è frequente, da cosa è determinata e le strategie di alcuni stati per vincerla

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"C'è sempre una piccola minoranza di persone che non raggiungerai o le cui menti non cambierai. Anche la campagna educativa più persuasiva non convincerà mai tutti” (Katherine Woolf).

L'immunità di gregge, attraverso la vaccinazione, è una misura chiave per controllare la pandemia di COVID-19. Tuttavia, il rifiuto della vaccinazione rimane una minaccia per la salute pubblica, ed è ancora comune tra gli operatori sanitari (HCW).

La revisione sistematica Healthcare workers' (HCWs) attitudes and related factors towards COVID-19 vaccination: a rapid systematic review prova a sintetizzare le evidenze sugli atteggiamenti degli operatori sanitari nei confronti della vaccinazione contro Covid-19 e ad analizzarne i fattori associati. Lo scopo è fornire informazioni per lo sviluppo e la pratica delle politiche vaccinali.

In seguito a una ricerca della letteratura pubblicata al 12 febbraio 2021 su PubMed, Embase, ScienceDirect, Web of Science e in tre database cinesi, e all'esame indipendente degli articoli da parte di due ricercatori, 13 studi sono stati inclusi nella revisione sistematica.
  • L'accettazione del vaccino variava ampiamente dal 27,7% al 77,3%. Sebbene gli operatori sanitari avessero atteggiamenti positivi nei confronti dei futuri vaccini Covid-19, l'esitazione al vaccino era ancora diffusa.
  • Le variabili demografiche che emergevano come fattori predittivi positivi erano essere uomini, in età avanzata ed essere medici. Le donne e le infermiere mostravano più esitazione a vaccinarsi.
  • La precedente vaccinazione antinfluenzale e il rischio auto-percepito sono stati facilitatori per l’accettazione.
  • Tra gli ostacoli si annoveravano le preoccupazioni per la sicurezza, l'efficacia e l’effectiveness (efficacia “sul campo”), nonchè la sfiducia nei confronti del governo.
  • Meno decisive sono risultate invece le cure dirette al paziente Covid-19 sull'intenzione a vaccinarsi.
Nelle conclusioni, gli autori affermano che, dato il ruolo critico degli operatori sanitari nelle vaccinazioni, è urgente fugare la loro esitazione vaccinale. Lo sviluppo di strategie per le campagne di vaccinazione dovrebbe essere basato sul contesto sociale, politico ed economico dei diversi paesi.

Le politiche di alcuni paesi sulla vaccinazione degli operatori sanitari

Il mondo è “diviso” sul fatto che medici e altri operatori sanitari debbano sottoporsi a un vaccino contro Covid-19 per poter svolgere il loro lavoro.

Mentre il Regno Unito affronta ancora una volta la situazione, Chris Stokel-Walker (giornalista freelance) osserva in un articolo pubblicato da BMJ, le differenti prospettive a livello globale. Stokel-Walker riporta nell’articolo la situazione in vari Stati, citando però solo alcune delle fonti delle sue affermazioni.

Gran Bretagna

Nel rapporto 2019-2020 di Public Health England sulla vaccinazione contro l'influenza stagionale si apprende che 1 operatore sanitario su 4 non ha ricevuto il vaccino antinfluenzale. Ci sono indicazioni che all'incirca la stessa percentuale sia diffidente verso quello contro Covid -19.

Il governo del Regno Unito dovrebbe rendere la vaccinazione contro il Covid obbligatoria per il personale delle case di cura da ottobre e sta valutando se estendere la politica al personale del sistema sanitario nazionale

I sostenitori di questa posizione asseriscono che non è dissimile da quella per la vaccinazione contro l'epatite B, richiesta da alcuni enti ospedalieri. Ma tali politiche non sono mai state testate legalmente. I trust chiedono al personale di ricevere il vaccino contro l'epatite B ma, in pratica, coloro che non lo fanno vengono semplicemente tolti da mansioni che potrebbero esporli alla malattia.

Arabia Saudita

Nel resto del mondo, forse è l'Arabia Saudita a intraprendere la linea più dura: niente vaccinazione, niente lavoro. A maggio, il governo ha affermato che i dipendenti dei settori pubblico, privato e non profit devono essere vaccinati prima di poter tornare al lavoro.

Italia

In Italia a marzo è stato introdotto l'obbligo per gli operatori sanitari, compresi i farmacisti, di essere vaccinati prima di curare i pazienti. [NdR. L’atto in cui è stato sancito l’obbligo è la Legge 28 maggio 2021, n. 76. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, recante misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici. (21G00086) (GU Serie Generale n.128 del 31-05-2021), entrata in vigore il 1 giugno 2021].

L'obiettivo della misura è proteggere il più possibile sia il personale medico e paramedico, sia coloro che si trovano in ambienti che potrebbero essere più esposti al rischio di infezione, ha affermato il governo italiano in una nota. Chi rifiuta rischia la sospensione senza stipendio per il resto dell'anno.
Il governo si è mosso dopo che cluster di infezioni ospedaliere sono stati collegati a personale non vaccinato e l’intervento è stato progettato anche per combattere un movimento anti-vaccinazione endemico nel paese.

Serbia

La Serbia sta prendendo in considerazione una posizione simile a quella dell’Italia.

Russia

A Mosca, a due milioni di persone con posti di lavoro pubblici, compresi gli operatori sanitari in prima linea, è stato detto di vaccinarsi dopo un picco di casi.
Le aziende saranno monitorate per assicurarsi che siano conformi: almeno il 60% dei dipendenti deve avere una prima dose entro il 15 luglio o le aziende rischiano di essere multate.

Irlanda

L'Irlanda non ha escluso di rendere obbligatoria la vaccinazione contro Covid-19 per gli operatori sanitari. L'autorità di regolamentazione sanitaria del paese lo ha però definito un "passo invadente", che dovrebbe essere considerato solo se fosse rilevato un alto rischio di trasmissione per i pazienti da parte del personale sanitario non vaccinato.
Alcuni enti ospedalieri in Irlanda hanno già allontanato il personale che rifiutava di vaccinarsi, inviandolo a casa con retribuzione piena, per evitare la vicinanza con i pazienti.

Francia

Come il Regno Unito, la Francia presta molta attenzione alle case di cura. Il ministro della Sanità Olivier Veran ha rivolto un "appello solenne" agli operatori sanitari affinché si vaccinino per proteggere i pazienti che curano. I dati hanno mostrato infatti che coloro che lavorano nelle case di cura avevano un tasso di adesione alla vaccinazione inferiore rispetto alla popolazione generale. E’ questa una delle maggiori preoccupazioni per un paese con uno dei tassi più alti al mondo di esitazione vaccinale.

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La maggior parte dei paesi, tuttavia, deve ancora affrontare la difficile questione e, tra quelli che lo hanno fatto, le politiche differiscono per tipologia di lavoratore, situazioni e rigore nell'insistenza sulla vaccinazione.

Esitazione vaccinale tra “carote e bastoni”

A conclusione dell’articolo Chris Stokel-Walker evidenzia, in una parte definita “Carrots and sticks”, differenti opinioni e posizioni (coinvolgenti, comprensive, rigide…) su come affrontare il problema dell’esitazione.

Riportiamo quella di Katherine Woolf, professore associato di educazione sanitaria presso l'University College di Londra, che ha guidato una ricerca, i cui risultati sono pubblicati in un articolo preprint su MedRxiv. Nello studio, svolto in UK su oltre 11.000 operatori sanitari, è stato evidenziato il 23% di esitazione nei confronti del vaccino.

Gli operatori sanitari più esitanti sono stati guidati dalla mancanza di fiducia in coloro che producono e lanciano i vaccini, dice Woolf. "C'è ovviamente variabilità in base al contesto, ma i risultati della nostra ricerca generalmente supportano e sono supportati da ricerche in diversi paesi".

Woolf è realistica affermando che "c'è sempre una piccola minoranza di persone che non raggiungerai o le cui menti non cambierai. Anche la campagna educativa più persuasiva non convincerà mai tutti. Concentrarsi su coloro che sono persuasibili è vitale, così come lo è “sbandierare” la portata e la velocità del programma vaccinale fino ad oggi, all'interno e all'esterno dei settori dell'assistenza sanitaria e sociale”.

"La mia ipotesi - sottolinea la ricercatrice - è che, man mano che il programma di vaccinazione prosegue, le norme sociali sui vaccini per il Covid-19 diventeranno più integrate. Le persone vedranno che i loro amici, i loro colleghi e i loro cari sono stati vaccinati e stanno bene e i livelli di esitazione probabilmente diminuiranno”.

E nella popolazione generale? Diffidenza verso i vaccini nei 32mila partecipanti allo studio internazionale iCARE

Un altro articolo recente esamina la reticenza alla vaccinazione tra i partecipanti dello studio iCARE, in corso, attraverso una serie di sondaggi in vari paesi per comprendere la consapevolezza e l'atteggiamento del pubblico nei confronti di Covid-19 e delle relative misure di salute pubblica nel periodo marzo 2020 e gennaio 2021.

Lo studio iCARE è condotto da ricercatori del Montreal Behavioral Medicine Center. Otto paesi (Brasile, Canada, Colombia, Francia, Italia, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti) sono stati inclusi nell'analisi per un totale di 32.028 partecipanti.

Complessivamente, quasi il 27% del campione ha riportato un atteggiamento di sfiducia al vaccino, con aumenti significativi dei livelli di esitazione nel tempo.
Anche i ricercatori canadesi confermano i dati dello studio svolto sugli operatori sanitari: la Francia presenta il più alto livello di esitazione (47,3%) tra i paesi coinvolti nello studio, mentre il Brasile il più basso (9,6%).
In Italia la percentuale è risultata bassa finché il paese era duramente colpito dalla pandemia (9,3%), ma poi successivamente l'esitazione è salita al 19% circa.

Nella tabella 1 sono descritte le caratteristiche sociodemografiche e sanitarie del campione in funzione dell'esitazione al vaccino.
Le donne, gli individui più giovani (≤ 29 anni), le persone che vivono nelle aree rurali e quelle con un reddito basso presentavano presentavano con maggior probabilità atteggiamenti esitanti. Come tra gli operatori sanitari, le persone che in precedenza avevano ricevuto un vaccino antinfluenzale avevano il 70% in meno di probabilità di segnalare esitazione al vaccino Covid-19. Inoltre coloro che segnalavano maggiori problemi di salute legati a Covid-19 erano più inclini alla vaccinazione, mentre le persone con maggiori preoccupazioni finanziarie personali avevano maggiori probabilità di essere esitanti.

I risultati indicano che esiste una sostanziale diffidenza nei confronti dei vaccini in diversi paesi. Le analisi a livello nazionale possono quindi aiutare a comprendere i complessi fattori psicologici, socio-ambientali e culturali associati all'esitazione.

Per saperne di più:

quadratino Healthcare workers' (HCWs) attitudes and related factors towards COVID-19 vaccination: a rapid systematic review
Li M, Luo Y, Watson R, Zheng Y, Ren J, Tang J, Chen Y. Postgrad Med J. 2021 Jun 30:postgradmedj-2021-140195. doi: 10.1136/postgradmedj-2021-140195.

quadratino Covid-19: The countries that have mandatory vaccination for health workers
Stokel-Walker C. BMJ. 2021 Jun 29;373:n1645. doi: 10.1136/bmj.n1645

quadratino Public Health England. Seasonal flu vaccine uptake in healthcare workers: winter 2019 to 2020 (25 June 2020)

quadratino Covid-19: Vaccination to become mandatory for care home staff and could extend to NHS
Dyer C. BMJ 2021; 373 :n1576 doi:10.1136/bmj.n1576

quadratino Covid-19: Is the UK heading towards mandatory vaccination of healthcare workers?
Wise J. BMJ 2021; 373 :n1056 doi:10.1136/bmj.n1056

quadratino Legge 28 maggio 2021, n. 76. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, recante misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici. (21G00086) (GU Serie Generale n.128 del 31-05-2021)

quadratino Ethnic differences in SARS-CoV-2 vaccine hesitancy in United Kingdom healthcare workers: Results from the UK-REACH prospective nationwide cohort study
Woolf K, McManus IC, Christopher MA, et al. medRxiv preprint; 28 Apr 2021.

quadratino Global Trends and Correlates of COVID-19 Vaccination Hesitancy: Findings from the iCARE Study.
Stojanovic J, Boucher VG, Gagne M, et al. Vaccines. 2021; 9(6):661.

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