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Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In questi giorni sono stati pubblicati svariati documenti e articoli che riportano dati e commenti su questo tema sempre più al centro dell'attenzione pubblica.
Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In questi giorni sono stati pubblicati svariati documenti e articoli che riportano dati e commenti su questo tema, che deve essere sempre al centro dell'attenzione.

Nel luglio del 2017, in un documento della Conferenza delle Regioni Femminicidio: impegni e proposte contro la violenza di genere si legge:
"In letteratura sembra si sia pervenuti a una definizione dell’atto tangibile/visibile, si parla di femicidio (o femmicidio) quando l’esito della violenza è la morte della donna e, di feminicidio (o femminicidio) quando ci si riferisce all’insieme dei comportamenti violenti mirati alla morte della donna oppure al suo annientamento fisico o psicologico".

Riflettere sui due termini e sul significato di quanto "esprimono", significa comprendere quanto vaste siano le problematiche da affrontare.

Come viene commentato sul sito web di Epicentro sulla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne 2017:
"Sino al 2012 in Italia non si parlava di femminicidio: l’assenza di rilevamento dei dati sul fenomeno fu messa in evidenza dal Comitato per l’implementazione della Convenzione per l’eliminazione di ogni discriminazione sulle donne delle Nazioni Unite (Cedaw) nel giugno 2012, che indicava tra le cause del silenzio sui femminicidi il persistere di tendenze socio-culturali che minimizzano o giustificano la violenza domestica e le attitudini a rappresentare donne e uomini in maniera stereotipata e sessista nei media e nell’industria pubblicitaria. Il quadro legislativo ha iniziato a cambiare l’anno dopo anche grazie alla pressione delle componenti della società civile, tra cui le associazioni femminili e femministe...."

In Toscana, forse più che altrove, il problema è stato ed è al centro dell'attenzione. Lo dimostra il fatto che l'Osservatorio sociale regionale ha pubblicato il Nono rapporto sulla violenza di genere in Toscana - anno 2017
Il primo capitolo è dedicato alla forma estrema di violenza di genere, il femmicidio. Poi, come ogni anno, è presente l'analisi delle informazioni relative alle donne che si rivolgono ai Centri antiviolenza presenti nel territorio toscano, grazie all'applicativo web realizzato dalla Regione Toscana; un approfondimento è dedicato alla violenza subita dai minori, con i dati del Centro Regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza.
Un capitolo è dedicato al Progetto regionale Codice rosa, che permette un percorso speciale nel pronto soccorso, coordinato con gli altri nodi della rete. All'interno di questa parte del lavoro è incluso, per la prima volta, anche un approfondimento su un altro servizio importantissimo nella lotta alla violenza, il Centro di riferimento regionale per la violenza e gli abusi sessuali su adulte e minori.
Il quarto capitolo presenta i dati su accessi e utenti di un altro strutturale nodo della rete antiviolenza, i consultori, attraverso l'analisi dei dati relativi ai casi che vi si rivolgono per abuso e maltrattamento, con approfondimenti per le tre aree vaste toscane. Lo sguardo alle politiche da diversi anni include anche i servizi di recupero per gli uomini maltrattanti.
Infine, l'approfondimento qualitativo di questa edizione è dedicato alle Case rifugio, strutture protette in cui le donne in pericolo sono accolte per iniziare un percorso di uscita dalla violenza.

Di recente pubblicazione anche il report Strengthening health systems to respond to women subjected to intimate partner violence or sexual violence: A manual for health managers dell'Oms che tende proprio a far incrementare concrete azioni da parte di tutti i responsabili alla salute nei sistemi sanitari.


Per saperne di più:
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Testo Fonte: www.ars.toscana.it
L’Agenzia regionale di sanità ha voluto riunire, per la prima volta in uno spazio web comune, tutte le informazioni sugli stili di vita in Toscana. Da qui l’idea del portale, inteso come uno strumento utile sia per i professionisti che per i cittadini che vogliono migliorare lo stato di salute.
L’Agenzia regionale di sanità ha voluto riunire, per la prima volta in uno spazio web comune, tutte le informazioni sugli stili di vita in Toscana. Da qui l’idea del portale, inteso come uno strumento utile sia per i professionisti che si occupano di queste tematiche, permettendo loro di fruire con immediatezza dei dati disponibili, sia per i cittadini che vogliono conoscere come modificare i propri stili di vita per migliorare lo stato di salute.

Strutturato in 5 sezioni principali, il portale tratterà tutti i fattori di rischio che determinano lo stato di salute della popolazione nell’intero arco della vita, anche se l’attenzione si focalizzerà soprattutto sul consumo di alcol, tabacco, sostanze stupefacenti e gioco d’azzardo, ma anche su alimentazione e attività fisica, temi che saranno affrontati in tutte le loro molteplici prospettive.

Un ampio risalto avrà la sezione dedicata ai sistemi di sorveglianza e di monitoraggio effettuati all’interno e per conto della Regione Toscana: un insieme di indagini (Okkio alla Salute, Hbsc, Edit, Espad, Passi ed in futuro Passi d’Argento) che rappresentano un panorama unico in Italia e permettono di ricostruire dai 6 anni di vita in poi tutte le abitudini dei toscani.

Il portale permetterà anche di consultare, tramite mappe interattive, dove le indagini sono condotte. Sempre attraverso le mappe saranno rintracciabili anche le principali attività di prevenzione condotte sul suolo regionale (ad es. i corsi di Attività fisica adattata, l’offerta di ristorazione legata al Pranzare sano fuori casa, l’offerta gratuita della frutta e verdura nelle scuole).
Queste ultime attività fanno parte del Piano regionale di prevenzione (PRP) 2014-2019, che nel portale avrà una sezione dedicata in cui si potranno consultare le azioni del piano e verificare lo stato di avanzamento attraverso gli indicatori sentinella. Per gli operatori sanitari che stanno implementando il PRP sarà invece messa a disposizione una sezione dedicata all’applicativo di monitoraggio.

Infine verrà dato ampio risalto anche agli strumenti utili alla buona ed efficace progettazione degli interventi di prevenzione: oltre ad un link diretto al sito www.evidencebasedprevention.com, la cassetta di strumenti fondamentale per comprendere e consultare gli interventi efficaci in campo di prevenzione, verranno messi a disposizione degli utenti anche gli elementi fondamentali per progettare in modo ottimale un’azione di prevenzione, dedicando uno spazio anche ai corsi di formazione.

Per saperne di più:

quadratino clicca e naviga nel nuovo portale Gli stili di vita in Toscana a cura di ARS Toscana 

 

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Testo Fonte: www.panoramasanita.it
L’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (Aisla) avvia un’indagine tramite un questionario per realizzare il primo registro nazionale delle persone affette da Sla.
L’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla) avvia un’indagine per realizzare il primo registro nazionale delle persone affette da Sla.

Ad oggi in Italia non esiste un registro nazionale sulla Sla che raccolga e tenga traccia delle diagnosi e del numero di persone affette dalla malattia. Proprio per questo motivo Aisla ha affidato all’Associazione del registro dei pazienti neuromuscolari il compito di creare il primo registro nazionale sulla Sla con finalità di ricerca e di raccolta di dati clinici e anagrafici.

Al fine di organizzare al meglio il registro, Aisla lancia un questionario per ottenere una prima mappatura, non solo dei già noti centri clinici preposti alla diagnosi della malattia ma, soprattutto, degli ospedali e dei medici che quotidianamente seguono i malati dopo la diagnosi.

Il questionario è disponibile, da oggi fino al 15 febbraio 2018 sul sito Aisla.

Per saperne di più:

 quadratino leggi su panoramasanita.it l'articolo Nasce il primo Registro Nazionale sulla Sla 
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Testo Fonte: www.gimbe.org, www.epiprev.it
Due studi recenti sull'utilizzo terapeutico della cannabis in alcune patologie offrono spunti di riflessione interessanti per pazienti e operatori sanitari: da un lato il position statement della Fondazione Gimbe, dall'altro la revisione sistematica sulla rivista Epidemiologia e Prevenzione.
Due studi recenti sull'utilizzo terapeutico della cannabis in alcune patologie offrono spunti di riflessione interessanti per pazienti e operatori sanitari.

La Fondazione Gimbe ha pubblicato in questi giorni un "position statement" Uso terapeutico della cannabis nel dolore cronico: efficacia ed effetti avversi. Diverse le motivazioni che hanno indotto a realizzarlo. Il dolore cronico, dal punto di vista epidemiologico, è fortemente legato a necessità terapeutiche e, di conseguenza, ha effetto sulla produzione di cannabis. Inoltre, i medici saranno sempre più spesso chiamati a discutere di benefici e rischi della cannabis con i loro pazienti.

Nel mese di ottobre anche sulla rivista Epidemiologia e Prevenzione è uscita una revisione sistematica sull’efficacia terapeutica e la sicurezza della cannabis per i pazienti affetti da sclerosi multipla, dolore neuropatico cronico e pazienti oncologici che assumono chemioterapie, realizzata dal Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio.

In entrambi i documenti sono riportate le evidenze della possibile efficacia di questa terapia, che è stata peraltro oggetto di molti altri studi recentemente pubblicati.


Per saperne di più:

Alcuni spunti di letteratura scientifica:
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Testo Fonte: www.eea.europa.eu
Il nuovo Indice di qualità dell’aria appena diffuso dall’Agenzia europea dell’ambiente e dalla Commissione europea, consente agli utenti di controllare la qualità attuale dell’aria nelle città e nelle regioni europee.
Negli scorsi giorni, l’Agenzia europea dell’ambiente e la Commissione europea hanno lanciato un nuovo Indice di qualità dell’aria, in coincidenza con la pubblicazione di Urban PM2.5 Atlas: Air Quality in European cities.

Il nuovo Indice di qualità dell’aria, consente agli utenti di controllare la qualità attuale dell’aria nelle città e nelle regioni europee.

Sulla base di misurazioni provenienti da più di 2000 stazioni di monitoraggio presenti in tutta Europa, l’indice è costituito da una mappa interattiva che mostra la situazione della qualità dell’aria locale a livello della stazione, sulla base di cinque inquinanti chiave che nuocciono alla salute delle persone e all’ambiente: il particolato (PM2.5 e PM10), l’ozono troposferico (O3), il diossido di azoto (NO2) e il diossido di zolfo (SO2).
L’indice è integrato da nuove schede informative nazionali che forniscono informazioni aggiornate sulla qualità dell’aria per i vari paesi membri, completando la relazione annuale Air Quality in Europe dell’AEA per il 2017, pubblicata a ottobre.

Inoltre il report Urban PM2.5 Atlas: Air Quality in European cities, pubblicato dalla Commissione Europea, mappa specificatamente le origini del particolato fine, come polvere, fumo, fuliggine, polline e particelle di suolo, nelle città dell’UE.
Nella relazione viene evidenziata l'importanza di fornire informazioni per migliorare le politiche sulla qualità dell'aria e supportare le autorità nella scelta delle azioni più efficienti.


Per saperne di più:

quadratino  Indice Europeo della Qualità dell’Aria: informazioni aggiornate sulla qualità dell’aria a portata di mano sul sito dell’European environment agency 
quadratino European Air Quality Index
quadratino Improving air quality in European cities will bring major health benefits
quadratino Urban PM2.5 Atlas: Air Quality in European cities