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Testo Fonte: www.aha.ahajournals.org
Uno studio pubblicato recentemente su Journal of the American Heart Association ha nuovamente sollevato il problema delle differenze tra uomini e donne nel trattamento e conseguentemente della sopravvivenza o della mortalità. La ricerca, condotta tra University of Leeds e Istituto Karolinska di Stoccolma, ha coinvolto circa 180mila individui, tutti reduci da un infarto.
Uno studio pubblicato recentemente su Journal of the American Heart Association ha nuovamente sollevato il problema delle differenze tra uomini e donne nel trattamento e conseguentemente della sopravvivenza o della mortalità.
La ricerca, condotta tra University of Leeds e Istituto Karolinska di Stoccolma, ha coinvolto circa 180mila individui, tutti reduci da un infarto.

Lo studio riprende i dati dal registro Swedeheart e ha evidenziato come, in caso di infarto cardiaco, le donne in media abbiano una minore probabilità di vedersi prescritte le terapie standard raccomandate dalle linee guida, ad esempio l'aspirinetta o i farmaci contro il colesterolo alto.

Secondo lo studio quindi, se le donne ricevessero tutte le terapie raccomandate dopo un infarto, la differenza nella mortalità tra i due sessi si annullerebbe.

Per saperne di più:

quadratino Sex Differences in Treatments, Relative Survival, and Excess Mortality Following Acute Myocardial Infarction: National Cohort Study Using the SWEDEHEART Registry.
Alabas OA, Gale CP, Hall M, Rutherford MJ, Szummer K, Lawesson SS, Alfredsson J, Lindahl B, Jernberg T.
Journal of the American Heart Association. 2017;6:e007123
OPEN ACCESS

quadratino il commento su ansa.it:
Dopo un infarto, le donne non ricevono lo stesso standard di terapie degli uomini




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Testo Fonte: www.salute.gov.it
L' Accordo Stato-Regioni del 14 dicembre scorso ha approvato le Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici. Gli effetti attesi sono quelli di ridurre le complicanze mediche conseguenti alla malnutrizione e di facilitare il recupero dello stato nutrizionale e della salute fisica, che costituiscono tappe essenziali nel processo di guarigione.
L'Accordo Stato-Regioni del 14 dicembre 2017 ha approvato le Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici.
Il documento è stato elaborato da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da rappresentanti del Ministero della Salute, di aziende sanitarie, di Università e da esponenti di società scientifiche di settore.

Le linee di indirizzo mirano, sia a ridurre le complicanze mediche conseguenti alla malnutrizione, sia a facilitare il recupero dello stato nutrizionale e della salute fisica, tappe essenziali nella guarigione del paziente oncologico. Le alterazioni dello stato nutrizionale sono altamente prevalenti nei malati oncologici e la malnutrizione è considerata una “malattia nella malattia” (stima di 33 milioni di persone in Europa per un costo sociale di circa 120 miliardi di euro).

Il documento, tenendo conto della Carta dei Diritti del Paziente Oncologico all’appropriato e tempestivo supporto nutrizionale, sottoscritta nel 2017 da AIOM (Associazione italiana di oncologia medica), FAVO (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia) e SINPE (Società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo) e con il contributo delle Società scientifiche ADI, SINUC, SISA e di Associazioni di pazienti, ha come obiettivi:

  • definire lo screening nutrizionale (validato per la valutazione dello stato nutrizionale) e i bisogni specifici in ambito nutrizionale alla diagnosi, durante il percorso terapeutico, al follow-up e per la prevenzione terziaria
  • presentare il modello per la risposta organizzativa attraverso un percorso integrato che permetta lo svolgimento di un programma nutrizionale personalizzato e associato al trattamento oncologico sin dal primo accesso ai servizi (Ospedale e Day Surgery, Reti territoriali, Continuità assistenziale MMG e PLS, Assistenza domiciliare, Nutrizione artificiale)
  • descrivere la formazione ed informazione agli operatori sanitari.

Per saperne di più:

quadratino consulta le Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici
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Testo Fonte: www.bmjopen.bmj.com
Clinical efficacy and effectiveness of 3D printing è la revisione sistematica appena pubblicata su BMJ Open per valutare l'efficacia clinica e l'efficacia su campo dell'uso della stampa 3D nello sviluppo di dispositivi medici.
Clinical efficacy and effectiveness of 3D printing è la revisione sistematica appena pubblicata su BMJ Open per valutare l'efficacia clinica e l'efficacia su campo dell'uso della stampa 3D nello sviluppo di dispositivi medici.

La conclusione dimostra che la stampa 3D è già utilizzata per sviluppare un'ampia gamma di dispositivi medici con risultati clinicamente efficaci.
I campi medici della chirurgia orale e maxillofacciale e del sistema muscolo-scheletrico sono all'avanguardia nella validazione dell'efficacia (efficacy and effectiveness) dei dispositivi stampati in 3D.
Inoltre, i modelli anatomici stampati in 3D e le guide chirurgiche riducono i tempi operativi e aumentano la precisione chirurgica.

Tuttavia, l'efficacia dei dispositivi stampati in 3D rimane indeterminata per la maggior parte dei campi medici. I dispositivi stampati in 3D possono avere un ruolo importante nell'assistenza sanitaria, ma sono necessarie valutazioni più rigorose e a lungo termine per determinare se sono clinicamente rilevanti prima che possano diventare parte della pratica clinica standard.

Gli autori precisano che, data la velocità d'innovazione di queste tecnologie, la review sarà aggiornata frequentemente.

Per saperne di più:

quadratino Clinical efficacy and effectiveness of 3D printing
Diment LA, Bergmann JHM
BMJ Open 2017;7:e016891. doi: 10.1136/bmjopen-2017-016891
OPEN ACCESS 


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Delibera n. 1369 del 4 dicembre 2017
Anno 2018: riparto alle zone distretto del Fondo per la Non Autosufficienza, delle risorse per i progetti di Vita Indipendente e assegnazione alle AUSL dei fondi per le quote sanitarie per RSA e Centri Diurni.
Delibera n. 1369 del 4 dicembre 2017
Anno 2018: riparto alle zone distretto del Fondo per la Non Autosufficienza, delle risorse per i progetti di Vita Indipendente e assegnazione alle AUSL dei fondi per le quote sanitarie per RSA e Centri Diurni.